Nel contributo si analizzano i dati provenienti da 91 questionari volti ad indagare la categorizzazione della variazione linguistica e la percezione dei confini geografici e linguistici da parte di un gruppo di adolescenti calabresi. È emerso che per gli adolescenti intervistati sembra più importante considerare il dialetto non tanto come segnale di una provenienza geografica specifica, bensì come un indicatore di una specifica posizione sociale. Gli strumenti linguistici che gli studenti hanno a disposizione non rispondono quindi a una rigida classificazione diatopica, ma costituiscono un materiale linguistico eterogeneo che viene visto come associato a specifici ‘attori sociali’. Quello che emerge dai dati rafforza perciò la necessità di indagini dialettologiche che siano sempre, intrinsecamente, anche sociolinguistiche: il rapporto che intercorre tra parlanti e lingua risulta infatti di vitale importanza nel momento in cui ci si vuole interrogare sul mutamento linguistico e sulle sorti delle varietà di lingua presenti in territorio italiano.
Nodari, R. (2017). Spazio linguistico e spazio percepito: la categorizzazione diatopica in un gruppo di adolescenti calabresi. RID, RIVISTA ITALIANA DI DIALETTOLOGIA, 41, 107-130.
Spazio linguistico e spazio percepito: la categorizzazione diatopica in un gruppo di adolescenti calabresi
Nodari, Rosalba
Writing – Original Draft Preparation
2017-01-01
Abstract
Nel contributo si analizzano i dati provenienti da 91 questionari volti ad indagare la categorizzazione della variazione linguistica e la percezione dei confini geografici e linguistici da parte di un gruppo di adolescenti calabresi. È emerso che per gli adolescenti intervistati sembra più importante considerare il dialetto non tanto come segnale di una provenienza geografica specifica, bensì come un indicatore di una specifica posizione sociale. Gli strumenti linguistici che gli studenti hanno a disposizione non rispondono quindi a una rigida classificazione diatopica, ma costituiscono un materiale linguistico eterogeneo che viene visto come associato a specifici ‘attori sociali’. Quello che emerge dai dati rafforza perciò la necessità di indagini dialettologiche che siano sempre, intrinsecamente, anche sociolinguistiche: il rapporto che intercorre tra parlanti e lingua risulta infatti di vitale importanza nel momento in cui ci si vuole interrogare sul mutamento linguistico e sulle sorti delle varietà di lingua presenti in territorio italiano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/1215680