Villaggi e comunità nella Toscana tra VII e X secolo: la ricerca archeologica

La formazione dei villaggi altomedievali fu un lungo processo, con realtà insediative che ricevettero o meno una loro urbanistica sulla base del tipo di controllo e delle scelte effettuate dai membri di un’élite economica soggetta ad un lungo processo di stabilizzazione. Se la frattura e la discontinuità con l’età tardoantica risulta molto evidente, sono poi i secoli IX e X, che ci appaiono come la fase di grande trasformazione, quando in presenza di una politica di accentramento sembrano attuarsi meccanismi di controllo sociale, tendenzialmente tesi ad assottigliare la differenza pratica fra servi e uomini liberi. L’alto medioevo risulta comunque un periodo di grande dinamismo delle campagne, soggette a continue variazioni e sviluppi nelle trame economiche, sociali, insediative. I quadri diacronici tracciati sono chiaramente aperti all’avanzamento della ricerca; ma si osserva che si potrà evolvere nel processo di conoscenza solo ad una condizione: cioè perseguendo la qualità degli interventi archeologici, che significa anche grande estensione degli scavi (allargandosi peraltro fuori dai circuiti murari) e lunghi anni di lavoro. Se i modelli e le tendenze generali sono stati individuati, viene adesso il momento di iniziare una nuova stagione di studi; l’affondo chirurgico e non conclusioni tratte da semplici campioni, la costruzione di mappe distributive incrociate dei diversi tipi di reperti, la correlazione delle strutture e della cultura materiale in esse rinvenuta, tra loro e con dati provenienti dalle aree cimiteriali, lo “spellicciamento” di paesaggi diacronici in serie e le loro correlazione con lo scavo ecc., costituiranno l’unico mezzo reale per scrivere nuove storie.