La non punibilità del delatore nei reati contro la P.A.: "praticabile" compromesso o vera e propria chimera?

Once the lawmaker abandoned the “minimum” repentance model, because only a kind of “maximum” protection, i.e. immunity from a criminal law general theory perspective, would have produced significant benefits shedding light on crimes inevitably included in the dark number due to the silence pact among the accomplices, the new provision seems however far from the law in action, since there are plenty of requirements limiting or even making impossible for it to apply. This paper focuses on the structure and content of Article 323-ter of the Italian Criminal Code, introduced by Law no. 3/2019, stressing its limits and the need to reform it, in order to avoid the insertion into a system already overloaded of a decorative or merely symbolic-rhetoric new provision.

Valicati i confini del c.d. pentitismo "minimo" nella consapevolezza che soltanto da una premialità "massima", dogmaticamente coincidente con una causa di non punibilità, si sarebbero potuti trarre apprezzabili benefici nel senso dell'emersione di fatti di reato inevitabilmente avvolti dalla cifra oscura per il vincolo di omertà che lega tra loro i concorrenti necessari, si è, tuttavia, dato vita ad una disposizione che sembra destinata a rimanere ai margini del diritto applicato tanto essa è infarcita di requisiti e condizioni che ne limitano, sino ad annullarlo, lo spettro di operatività. Il presente contributo si propone di analizzare la struttura ed il contenuto dell'art. 323 ter c.p., così come introdotto dalla L. n. 3/2019, segnalandone le criticità ed i punti da emendare, nell'obiettivo di scongiurare il rischio di oberare un ordinamento già pletorico di una nuova previsione dal carattere meramente decorativo o, se si preferisce, simbolico-espressivo.