Ancora sul lupus in fabula di Donato

Nel commentario di Donato a Terenzio, Adelphoe 537, tra le varie spiegazioni fornite per l’espressione lupus in fabula compare anche la menzione di una nutricum fabula, adoperata per spaventare scherzosamente i bambini, che vedeva protagonista un lupo che si avvicinava paulatim alla soglia della stanza. Il testo presenta anche la problematica parola capua, segnata con una crux da Wessner e variamente quanto insoddisfacentemente emendata o difesa negli anni passati. Anche sulla base dei paralleli con ninne nanne e storie infantili attestate in epoche successive, si propone di intervenire sul testo traslando la parola (forse erroneamente reintegrata nel testo a causa del fraintendimento di una parola segnale) alla frase successiva ed emendandola in Capuae: il riferimento sarebbe dunque alla presunta apparizione di un lupo a Capua, mentre a teatro si rappresentava il Romulus di Nevio.