Da un'analisi delle cartelle cliniche dei militari ricoverati nel periodo della prima guerra mondiale, presso l'Ospedale Psichiatrico San Niccolò di Siena, emergono con forza le peculiari condizioni della degenza nel contesto del paradigma psichiatrico vigente all'epoca, portando alla luce le diverse traiettorie sociali e biografiche degli individui che il trauma della guerra consegnava alla diagnosi psichiatrica. Ma il risultato più rilevante è rappresentato dall'evidenza di come il clima di violenza strutturale della guerra, amplificato dalla propaganda e dalla collusione del campo scientifico, porti alla costituzione del paradigma razziale declinato, in quel momento, in chiave austro-germanica. La propaganda bellica, le procedure nosografiche e i modelli anamnestci o eziologici in uso nella terapia psichiatrica, convergno nell'escludere la guerra dalle cause dei traumatismi e nel diffonderne, al contrario, la retorica della funzione igienica ed eugenica. Il lavoro è stato reso possibile con una metodologia pluridisciplinare, incrociando un approccio a fonti storiche e archivistiche con l'articolazione di domande di taglio antropologico e nella prospettiva di arricchire la memoria popolarmente condivisa di una fase storica fondativa di molti aspetti del presente.
Mugnaini, F. (2017). Il villaggio dei cuori straziati. AM(43-46), 9-45.
Il villaggio dei cuori straziati.
Fabio Mugnaini
2017-01-01
Abstract
Da un'analisi delle cartelle cliniche dei militari ricoverati nel periodo della prima guerra mondiale, presso l'Ospedale Psichiatrico San Niccolò di Siena, emergono con forza le peculiari condizioni della degenza nel contesto del paradigma psichiatrico vigente all'epoca, portando alla luce le diverse traiettorie sociali e biografiche degli individui che il trauma della guerra consegnava alla diagnosi psichiatrica. Ma il risultato più rilevante è rappresentato dall'evidenza di come il clima di violenza strutturale della guerra, amplificato dalla propaganda e dalla collusione del campo scientifico, porti alla costituzione del paradigma razziale declinato, in quel momento, in chiave austro-germanica. La propaganda bellica, le procedure nosografiche e i modelli anamnestci o eziologici in uso nella terapia psichiatrica, convergno nell'escludere la guerra dalle cause dei traumatismi e nel diffonderne, al contrario, la retorica della funzione igienica ed eugenica. Il lavoro è stato reso possibile con una metodologia pluridisciplinare, incrociando un approccio a fonti storiche e archivistiche con l'articolazione di domande di taglio antropologico e nella prospettiva di arricchire la memoria popolarmente condivisa di una fase storica fondativa di molti aspetti del presente.File | Dimensione | Formato | |
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