Viene affrontato il problema della coesistenza fra le strutture distensive nel settore tirrenico e quelle compressive nel settore adriatico dell'Appennino settentrionale. Il fatto che la litosfera della Toscana meridionale sia interessata da tettonica distensiva porta ad escludere che la coeva compressione della copertura umbro-marchigiana rappresenti il prodotto di scivolamenti gravitativi originatisi per denudamento tettonico nelle aree più interne e che quindi esista una forte differenza nell'entità di raccorciamento fra la copertura sedimentaria umbro-marchigiana ed il suo basamento. Viene fatta l'ipotesi che prevede, nel settore adriatico, l'esistenza di due superfici di scollamento di importanza regionale: la prima in corrispondenza delle evaporiti triassiche, a circa 3 km e la seconda a 10-12 km di profondità in corrispondenza di una superficie sismoghenetica. Queste due superfici hanno costituito rispettivamente il roof thrust ed il sole thrust di un duplex nel quale è coinvolta la parte alta del basamento umbro-marchigiano. La coesistenza del fenomeno distensivo e compressivo, rispettivamente nel settore tirrenico ed in quello adriatico, è da ricercare in un modello unitario di deformazione; viene formulata l'ipotesi di una comune superficie di scorrimento, all'interno del basamento, lungo la quale nel settore tirrenico si orizzontalizzano le faglie dirette e dalla quale nel settore adriatico si diramano i principali sovrascorrimenti che riguardano la successione pre-triassica superiore e che sono probabilmente ancora attivi nelle zone esterne.
Decandia, F.A., Lazzarotto, A., Liotta, D., Tavarnelli, E. (1994). Superfici strutturali profonde della Toscana e dell'Umbria-Marche. STUDI GEOLOGICI CAMERTI. NUOVA SERIE, Volume speciale 1994(1), 227-233.
Superfici strutturali profonde della Toscana e dell'Umbria-Marche
Decandia, F. A.
;Lazzarotto, A.;Tavarnelli, E.
1994-01-01
Abstract
Viene affrontato il problema della coesistenza fra le strutture distensive nel settore tirrenico e quelle compressive nel settore adriatico dell'Appennino settentrionale. Il fatto che la litosfera della Toscana meridionale sia interessata da tettonica distensiva porta ad escludere che la coeva compressione della copertura umbro-marchigiana rappresenti il prodotto di scivolamenti gravitativi originatisi per denudamento tettonico nelle aree più interne e che quindi esista una forte differenza nell'entità di raccorciamento fra la copertura sedimentaria umbro-marchigiana ed il suo basamento. Viene fatta l'ipotesi che prevede, nel settore adriatico, l'esistenza di due superfici di scollamento di importanza regionale: la prima in corrispondenza delle evaporiti triassiche, a circa 3 km e la seconda a 10-12 km di profondità in corrispondenza di una superficie sismoghenetica. Queste due superfici hanno costituito rispettivamente il roof thrust ed il sole thrust di un duplex nel quale è coinvolta la parte alta del basamento umbro-marchigiano. La coesistenza del fenomeno distensivo e compressivo, rispettivamente nel settore tirrenico ed in quello adriatico, è da ricercare in un modello unitario di deformazione; viene formulata l'ipotesi di una comune superficie di scorrimento, all'interno del basamento, lungo la quale nel settore tirrenico si orizzontalizzano le faglie dirette e dalla quale nel settore adriatico si diramano i principali sovrascorrimenti che riguardano la successione pre-triassica superiore e che sono probabilmente ancora attivi nelle zone esterne.File | Dimensione | Formato | |
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