Sommario: 2.1 Condizione del credito popolare e disciplina della società cooperativa nel Codice di commercio del 1882: considerazioni introduttive. – 2.2 L‟organizzazione corporativa e la variabilità del capitale nella legge e nella prassi statutaria. – 2.3 Alcune questioni controverse: in particolare, l‟emissione di obbligazioni e l‟obbligo di deposito delle “situazioni mensili”. – 2.4 La disciplina della partecipazione sociale tra scopo mutualistico, scopo di lucro ed esigenze del commercio bancario. – 2.5 (segue) Le “anticipazioni” su azioni proprie e le vicende circolatorie della partecipazione sociale. – 2.6 (segue) L‟asserito carattere antispeculativo della partecipazione azionaria: una critica. – 2.7 (segue) Banche popolari e “porta aperta”: un rapporto assai problematico. – 2.8 Il vantaggio economico “mutualistico” del socio di Banca popolare tra razionalizzazione del mercato del credito, accesso alla prestazione bancaria e lucro soggettivo. – 2.9 (segue) Una conferma (indiretta) della tesi: la disciplina delle “succursali”. – 2.10 Banche popolari e “scopi di beneficenza”. – 2.11 Forma cooperativa, “funzione” e “governo” delle Banche popolari alla luce della loro complessa fisionomia. – 2.12 Le Banche popolari nei progetti generali di riforma della cooperazione: gli anni 1895-1896. – 2.13 (segue) Gli anni 1896-1940. Verso le leggi bancarie (rinvio). – 2.14 Conclusioni.
Romano, G. (2015). Appunti di una ricerca sulle Banche popolari: storia e legislazione. II. Le Banche popolari nel Codice di commercio del 1882: consolidamento e primi sviluppi del modello. ARCHIVIO CERADI, 1-103.
Appunti di una ricerca sulle Banche popolari: storia e legislazione. II. Le Banche popolari nel Codice di commercio del 1882: consolidamento e primi sviluppi del modello
Giovanni Romano
2015-01-01
Abstract
Sommario: 2.1 Condizione del credito popolare e disciplina della società cooperativa nel Codice di commercio del 1882: considerazioni introduttive. – 2.2 L‟organizzazione corporativa e la variabilità del capitale nella legge e nella prassi statutaria. – 2.3 Alcune questioni controverse: in particolare, l‟emissione di obbligazioni e l‟obbligo di deposito delle “situazioni mensili”. – 2.4 La disciplina della partecipazione sociale tra scopo mutualistico, scopo di lucro ed esigenze del commercio bancario. – 2.5 (segue) Le “anticipazioni” su azioni proprie e le vicende circolatorie della partecipazione sociale. – 2.6 (segue) L‟asserito carattere antispeculativo della partecipazione azionaria: una critica. – 2.7 (segue) Banche popolari e “porta aperta”: un rapporto assai problematico. – 2.8 Il vantaggio economico “mutualistico” del socio di Banca popolare tra razionalizzazione del mercato del credito, accesso alla prestazione bancaria e lucro soggettivo. – 2.9 (segue) Una conferma (indiretta) della tesi: la disciplina delle “succursali”. – 2.10 Banche popolari e “scopi di beneficenza”. – 2.11 Forma cooperativa, “funzione” e “governo” delle Banche popolari alla luce della loro complessa fisionomia. – 2.12 Le Banche popolari nei progetti generali di riforma della cooperazione: gli anni 1895-1896. – 2.13 (segue) Gli anni 1896-1940. Verso le leggi bancarie (rinvio). – 2.14 Conclusioni.File | Dimensione | Formato | |
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