Il D.L. n. 3/2015 ha introdotto una radicale riforma delle Banche popolari, forzando le maggiori a dismettere la forma cooperativa mediante trasformazione in s.p.a. Un percorso evolutivo che, in ragione del criterio prescelto dal legislatore (semplice superamento di una predeterminata soglia dell’attivo), nel medio-lungo termine verosimilmente interesserà anche le entita` di minori dimensioni. Questo profondo riassetto del sistema bancario italiano è stato motivato, essenzialmente, dall’esigenza di rendere coerente lo schema organizzativo delle Popolari con una operatività percepita come ormai troppo vicina alla pura lucratività, nonché di intervenire per rafforzare un settore ritenuto, a cagione delle debolezze intrinseche al tipo cooperativo, inadeguato a reggere l’impatto dell’Unione bancaria europea. Esistono, tuttavia, molteplici argomenti capaci di far dubitare della bontà di queste affermazioni, lasciando emergere piu` di qualche perplessità circa l’opportunità del drastico intervento riformatore
Romano, G. (2016). Stabilità del sistema, prevenzione delle crisi bancarie e riforma delle banche popolari. Osservazioni a margine del D.L. n. 3/2015. IL DIRITTO FALLIMENTARE E DELLE SOCIETÀ COMMERCIALI(3/4), 664-711.
Stabilità del sistema, prevenzione delle crisi bancarie e riforma delle banche popolari. Osservazioni a margine del D.L. n. 3/2015
Giovanni Romano
2016-01-01
Abstract
Il D.L. n. 3/2015 ha introdotto una radicale riforma delle Banche popolari, forzando le maggiori a dismettere la forma cooperativa mediante trasformazione in s.p.a. Un percorso evolutivo che, in ragione del criterio prescelto dal legislatore (semplice superamento di una predeterminata soglia dell’attivo), nel medio-lungo termine verosimilmente interesserà anche le entita` di minori dimensioni. Questo profondo riassetto del sistema bancario italiano è stato motivato, essenzialmente, dall’esigenza di rendere coerente lo schema organizzativo delle Popolari con una operatività percepita come ormai troppo vicina alla pura lucratività, nonché di intervenire per rafforzare un settore ritenuto, a cagione delle debolezze intrinseche al tipo cooperativo, inadeguato a reggere l’impatto dell’Unione bancaria europea. Esistono, tuttavia, molteplici argomenti capaci di far dubitare della bontà di queste affermazioni, lasciando emergere piu` di qualche perplessità circa l’opportunità del drastico intervento riformatoreFile | Dimensione | Formato | |
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