La notevole distanza di tempo tra le giornate fiorentine dedicate all’archeologia pubblica e la richiesta degli atti ha visto, per la mia attività, sostanziali cambiamenti. Mentre in occasione dell’incontro avevo mostrato esempi pratici di valorizzazione attraverso l’impiego di tecnologie, un campo quello dell’informatica applicata che mi ha visto protagonista per oltre un quindicennio1, oggi il mio maggiore impegno è invece in direzione opposta: una sorta di rivoluzione copernicana, tornando alla materialità forse più ‘dura’. Questo contributo, infatti, concerne l’esperienza Archeodromo in corso di svolgimento a Poggibonsi in provincia di Siena; un sito dove si persegue l’esperenzialità sia degli archeologi sia del pubblico attraverso le ricostruzioni, l’archeologia sperimentale, la narrazione. È la ricostruzione in scala reale del villaggio di IX-X secolo scavato in questa cittadina, a Poggio Imperiale, cioè nella sua area monumentale2. Si tratta di un’iniziativa nuova per il nostro Paese; non nuova nelle forme ma nei contenuti e nel rapporto con il pubblico; inoltre nel contesto di politica dei beni culturali in cui si muove. Svilupperò, dunque, tali caratteri nel testo. Un ulteriore precisazione e me ne scuso. Questo testo, pur ancora valido nella sua filosofia di fondo, non ritrae più la realtà attuale dell’Archeodromo. Oggi, dicembre 2019, le strutture ricostruite sono sei e il progetto sta per avere un’ulteriore accelerata per il suo compimento. Infine è da poco uscito a mia firma il volume Archeodromo di Poggibonsi. Un viaggio nell’Alto Medioevo, Bari, Edipuglia 2019.

Valenti, M. (2019). Materialità, comunicazione, esperenzialità: l’Archeodromo a Poggibonsi (SI). In Michele Nucciotti Chiara Bonacchi Chiara Molducci (a cura di), Archeologia Pubblica in Italia (pp. 191-222). Firenze : Firenze University Press.

Materialità, comunicazione, esperenzialità: l’Archeodromo a Poggibonsi (SI)

Marco Valenti
2019-01-01

Abstract

La notevole distanza di tempo tra le giornate fiorentine dedicate all’archeologia pubblica e la richiesta degli atti ha visto, per la mia attività, sostanziali cambiamenti. Mentre in occasione dell’incontro avevo mostrato esempi pratici di valorizzazione attraverso l’impiego di tecnologie, un campo quello dell’informatica applicata che mi ha visto protagonista per oltre un quindicennio1, oggi il mio maggiore impegno è invece in direzione opposta: una sorta di rivoluzione copernicana, tornando alla materialità forse più ‘dura’. Questo contributo, infatti, concerne l’esperienza Archeodromo in corso di svolgimento a Poggibonsi in provincia di Siena; un sito dove si persegue l’esperenzialità sia degli archeologi sia del pubblico attraverso le ricostruzioni, l’archeologia sperimentale, la narrazione. È la ricostruzione in scala reale del villaggio di IX-X secolo scavato in questa cittadina, a Poggio Imperiale, cioè nella sua area monumentale2. Si tratta di un’iniziativa nuova per il nostro Paese; non nuova nelle forme ma nei contenuti e nel rapporto con il pubblico; inoltre nel contesto di politica dei beni culturali in cui si muove. Svilupperò, dunque, tali caratteri nel testo. Un ulteriore precisazione e me ne scuso. Questo testo, pur ancora valido nella sua filosofia di fondo, non ritrae più la realtà attuale dell’Archeodromo. Oggi, dicembre 2019, le strutture ricostruite sono sei e il progetto sta per avere un’ulteriore accelerata per il suo compimento. Infine è da poco uscito a mia firma il volume Archeodromo di Poggibonsi. Un viaggio nell’Alto Medioevo, Bari, Edipuglia 2019.
2019
978-88-6453-941-6
Valenti, M. (2019). Materialità, comunicazione, esperenzialità: l’Archeodromo a Poggibonsi (SI). In Michele Nucciotti Chiara Bonacchi Chiara Molducci (a cura di), Archeologia Pubblica in Italia (pp. 191-222). Firenze : Firenze University Press.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1092060