Introduzione: Le infezioni osteoarticolari rivestono notevole importanza nella pratica clinica in termini di frequenza, prognosi e complessità di trattamento. Dalbavancina, sebbene registrato per altre indicazioni cliniche, si sta dimostrando una valida possibilità terapeutica. Obiettivo: descrizione di 3 casi di infezione osteoarticolare trattati con dalbavancina nel periodo 2017-19 presso l’UOC Malattie Infettive di Siena. Caso 1: Uomo di 75 anni, recente laminectomia per ernia discale L4-L5. Nel post-operatorio quadro TC di spondilodiscite; negativi colturali su biopsia ossea e sangue. Impostata terapia con ceftriaxone e vancomicina modificata a dalbavancina 1 g seguita da 4 dosi da 500 mg a cadenza settimanale in regime DH, in associazione a levofloxacina. Al follow up apiressia, indici di flogosi nei limiti ed imaging negativa. Caso 2: Uomo di 68 anni, pregressa foraminectomia L4-L5. A distanza di 8 anni sepsi con lombalgia ed imaging positiva per spondilodiscite L4-L5 con ascessi pararachidei, pelvici e polmonari. Per isolamento di Staphylococcus aureus meticillino-sensibile da emocolture e liquido di drenaggio, introdotte levofloxacina e oxacillina ed eseguito intervento NCH. In seguito a miglioramento clinico-radiologico, somministrata dalbavancina 1 g seguita da 5 dosi da 500 mg a cadenza settimanale in regime DH, in associazione a levofloxacina. Al follow up apiressia, indici di flogosi nei limiti e risoluzione radiologica. Caso 3: uomo di 66 anni, affetto da decadimento cognitivo, quadro RMN di spondilodiscite L4-L5 con interessamento paravertebrale ed emocolture positive per Staphylococcus epidermidis meticillino-resistente. L’iniziale terapia con vancomicina e levofloxacina, veniva sospesa per agitazione psicomotoria e proseguita da 2 dosi da 1,5 g di dalbavancina a distanza di una settimana. Al follow up regressione clinico-radiologica e indici di flogosi negativi. Conclusioni: La nostra esperienza clinica conferma che l’utilizzo di dalbavancina offre buoni risultati in termini terapeutici, permettendo la riduzione dei giorni di degenza e una gestione ambulatoriale di iter terapeutico e follow up.
Masini, M., Lanari, A., Malcontenti, C., Redi, D., Puttini, C., Rossetti, B., et al. (2019). Utilizzo di dalbavancina nella terapia delle infezioni osteoarticolari.
Utilizzo di dalbavancina nella terapia delle infezioni osteoarticolari
Masini M;Lanari A;Malcontenti C;Redi D;Puttini C;Migliorini L;Zanelli G;De Luca A;Montagnani F.
2019-01-01
Abstract
Introduzione: Le infezioni osteoarticolari rivestono notevole importanza nella pratica clinica in termini di frequenza, prognosi e complessità di trattamento. Dalbavancina, sebbene registrato per altre indicazioni cliniche, si sta dimostrando una valida possibilità terapeutica. Obiettivo: descrizione di 3 casi di infezione osteoarticolare trattati con dalbavancina nel periodo 2017-19 presso l’UOC Malattie Infettive di Siena. Caso 1: Uomo di 75 anni, recente laminectomia per ernia discale L4-L5. Nel post-operatorio quadro TC di spondilodiscite; negativi colturali su biopsia ossea e sangue. Impostata terapia con ceftriaxone e vancomicina modificata a dalbavancina 1 g seguita da 4 dosi da 500 mg a cadenza settimanale in regime DH, in associazione a levofloxacina. Al follow up apiressia, indici di flogosi nei limiti ed imaging negativa. Caso 2: Uomo di 68 anni, pregressa foraminectomia L4-L5. A distanza di 8 anni sepsi con lombalgia ed imaging positiva per spondilodiscite L4-L5 con ascessi pararachidei, pelvici e polmonari. Per isolamento di Staphylococcus aureus meticillino-sensibile da emocolture e liquido di drenaggio, introdotte levofloxacina e oxacillina ed eseguito intervento NCH. In seguito a miglioramento clinico-radiologico, somministrata dalbavancina 1 g seguita da 5 dosi da 500 mg a cadenza settimanale in regime DH, in associazione a levofloxacina. Al follow up apiressia, indici di flogosi nei limiti e risoluzione radiologica. Caso 3: uomo di 66 anni, affetto da decadimento cognitivo, quadro RMN di spondilodiscite L4-L5 con interessamento paravertebrale ed emocolture positive per Staphylococcus epidermidis meticillino-resistente. L’iniziale terapia con vancomicina e levofloxacina, veniva sospesa per agitazione psicomotoria e proseguita da 2 dosi da 1,5 g di dalbavancina a distanza di una settimana. Al follow up regressione clinico-radiologica e indici di flogosi negativi. Conclusioni: La nostra esperienza clinica conferma che l’utilizzo di dalbavancina offre buoni risultati in termini terapeutici, permettendo la riduzione dei giorni di degenza e una gestione ambulatoriale di iter terapeutico e follow up.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1088313