L’articolo prende spunto da una decisione della III sezione del Consiglio di Stato relativa alle consultazioni comunali tenutesi a Lecce in data 11 e 25 giugno 2017: con la sentenza 19 febbraio 2018 n. 1055 il Supremo consesso amministrativo annullava l’atto di proclamazione dei consiglieri comunali nella parte in cui quest’ultimo assegnava alle liste collegate al Sindaco eletto al ballottaggio il premio di maggioranza, corrispondente al 60% dei seggi. L’Autrice propone una analisi del sistema elettorale dei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, con particolare riferimento alla dicotomia interpretativa che da molto tempo divide la giurisprudenza amministrativa a proposito del rapporto tra I e II turno (ai fini dell’attribuzione dei seggi in consiglio comunale), o meglio, del rapporto tra elezione del Sindaco ed elezione dei consiglieri. Tale spaccatura ha investito fattispecie formalmente distinte da quella controversa nel caso delle elezioni comunali di Lecce, ma pur sempre incidenti, direttamente o indirettamente, sulla attribuzione del premio di maggioranza. Accanto ai pregevoli argomenti di natura letterale e logico-sistematica spesi dai fautori di entrambe le prospettive esegetiche, spiccano quelli basati sul raffronto con i parametri costituzionali ivi rilevanti. È evidente infatti che le due letture riflettano visioni antitetiche non solo in ordine al ragionevole equilibrio tra governabilità e rappresentatività nel sistema elettorale dei comuni più popolosi, ma anche riguardo alla portata del diritto di voto nei diversi enti che costituiscono la Repubblica. Il contributo prosegue dunque con una disamina della giurisprudenza costituzionale, della dottrina e della evoluzione legislativa relative non solo al sistema elettorale comunale ma anche al rapporto tra principio di sovranità popolare e autonomie territoriali. In particolare, si riflette sulle due possibili letture della giurisprudenza costituzionale sul diritto di voto, anche a livello regionale, in ordine al rapporto tra forme di governo e sistemi elettorali nei diversi enti costitutivi della Repubblica.
Lehner, E. (2019). Comuni maggiori e principio rappresentativo. GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE, 64(2), 1245-1263.
Comuni maggiori e principio rappresentativo
EVA LEHNER
2019-01-01
Abstract
L’articolo prende spunto da una decisione della III sezione del Consiglio di Stato relativa alle consultazioni comunali tenutesi a Lecce in data 11 e 25 giugno 2017: con la sentenza 19 febbraio 2018 n. 1055 il Supremo consesso amministrativo annullava l’atto di proclamazione dei consiglieri comunali nella parte in cui quest’ultimo assegnava alle liste collegate al Sindaco eletto al ballottaggio il premio di maggioranza, corrispondente al 60% dei seggi. L’Autrice propone una analisi del sistema elettorale dei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, con particolare riferimento alla dicotomia interpretativa che da molto tempo divide la giurisprudenza amministrativa a proposito del rapporto tra I e II turno (ai fini dell’attribuzione dei seggi in consiglio comunale), o meglio, del rapporto tra elezione del Sindaco ed elezione dei consiglieri. Tale spaccatura ha investito fattispecie formalmente distinte da quella controversa nel caso delle elezioni comunali di Lecce, ma pur sempre incidenti, direttamente o indirettamente, sulla attribuzione del premio di maggioranza. Accanto ai pregevoli argomenti di natura letterale e logico-sistematica spesi dai fautori di entrambe le prospettive esegetiche, spiccano quelli basati sul raffronto con i parametri costituzionali ivi rilevanti. È evidente infatti che le due letture riflettano visioni antitetiche non solo in ordine al ragionevole equilibrio tra governabilità e rappresentatività nel sistema elettorale dei comuni più popolosi, ma anche riguardo alla portata del diritto di voto nei diversi enti che costituiscono la Repubblica. Il contributo prosegue dunque con una disamina della giurisprudenza costituzionale, della dottrina e della evoluzione legislativa relative non solo al sistema elettorale comunale ma anche al rapporto tra principio di sovranità popolare e autonomie territoriali. In particolare, si riflette sulle due possibili letture della giurisprudenza costituzionale sul diritto di voto, anche a livello regionale, in ordine al rapporto tra forme di governo e sistemi elettorali nei diversi enti costitutivi della Repubblica.File | Dimensione | Formato | |
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