RIASSUNTO-Lo scritto attua una riflessione sulla storiografia cartografica e cartografico-storica prodotta in Italia a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, facendo in particolar modo perno sulle innovative considerazioni di Lucio Gambi e Massimo Quaini pubblicate negli atti del celebre convegno ligure del 1986. In particolare, si pone l’attenzione sulla cartografia moderna, specialmente quella manoscritta originale a grande e grandissima scala, legata strettamente ai bisogni di fruizione e governo del territorio; i caratteri di fondo di queste mappe (a differenza di tante rappresentazioni prodotte per ragioni culturali ed editoriali) derivano proprio da questa precisa funzione utilitaristica. Entrambi gli studiosi offrono riflessioni fondamentali sulla necessaria contestualizzazione del documento cartografico, sul rifiuto della concezione evoluzionistica della storia della cartografia, sull'importanza dello studio biografico dei cartografi e sull'utilizzazione dei documenti cartografici per lo studio delle dinamiche territoriali. Le loro considerazioni, valide ancora oggi, affrontano temi ancora oggi al centro dell’interesse, come: la figura, la formazione e l'operosità del cartografo (metodi, tecniche di rilevamento, strumenti di misurazione, simbolismo ed estetica del disegno e dell'apparato ornamentale), le caratteristiche contenutistiche (ovvero topografiche) della cartografia, con il relativo valore documentario per i geografi e gli altri studiosi del territorio dei nostri giorni. ABSTRACT-The paper develops an examination of the cartographic and cartographic-historical historiography produced in Italy since the Seventies of the last century, with emphasis on the pioneering considerations of Lucio Gambi and Massimo Quaini published in the proceedings of the famous Ligurian convention of 1986. The focus of their study was on modern cartography, and more specifically original manuscript on large and very large scale, closely linked to the needs of use and government of the territory; the basic characteristics of these maps (unlike many representations produced for cultural and editorial reasons) derive precisely from this specific utilitarian function. Both scholars offer fundamental considerations on the necessary contextualization of the cartographic document, on the rejection of the evolutionary conception of the history of cartography, on the importance of the biographical study of cartographers and on the use of cartographic documents for the study of territorial dynamics. These elements, still valid today, address issues at the center of interest, such as: the figure, the training and the industriousness of the cartographer (methods, detection techniques, measuring instruments, symbolism and aesthetics of design and ornamental apparatus), the content (or topographical) features of the cartography, with the relative documentary value for the geographers and other scholars of the territory of our days.
Guarducci, A. (2018). Cartografie per il governo del territorio nell'Italia preunitaria. Considerazioni su pratiche, linguaggi e caratteri. GEOTEMA, 58, 33-42.
Cartografie per il governo del territorio nell'Italia preunitaria. Considerazioni su pratiche, linguaggi e caratteri
Anna Guarducci
2018-01-01
Abstract
RIASSUNTO-Lo scritto attua una riflessione sulla storiografia cartografica e cartografico-storica prodotta in Italia a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, facendo in particolar modo perno sulle innovative considerazioni di Lucio Gambi e Massimo Quaini pubblicate negli atti del celebre convegno ligure del 1986. In particolare, si pone l’attenzione sulla cartografia moderna, specialmente quella manoscritta originale a grande e grandissima scala, legata strettamente ai bisogni di fruizione e governo del territorio; i caratteri di fondo di queste mappe (a differenza di tante rappresentazioni prodotte per ragioni culturali ed editoriali) derivano proprio da questa precisa funzione utilitaristica. Entrambi gli studiosi offrono riflessioni fondamentali sulla necessaria contestualizzazione del documento cartografico, sul rifiuto della concezione evoluzionistica della storia della cartografia, sull'importanza dello studio biografico dei cartografi e sull'utilizzazione dei documenti cartografici per lo studio delle dinamiche territoriali. Le loro considerazioni, valide ancora oggi, affrontano temi ancora oggi al centro dell’interesse, come: la figura, la formazione e l'operosità del cartografo (metodi, tecniche di rilevamento, strumenti di misurazione, simbolismo ed estetica del disegno e dell'apparato ornamentale), le caratteristiche contenutistiche (ovvero topografiche) della cartografia, con il relativo valore documentario per i geografi e gli altri studiosi del territorio dei nostri giorni. ABSTRACT-The paper develops an examination of the cartographic and cartographic-historical historiography produced in Italy since the Seventies of the last century, with emphasis on the pioneering considerations of Lucio Gambi and Massimo Quaini published in the proceedings of the famous Ligurian convention of 1986. The focus of their study was on modern cartography, and more specifically original manuscript on large and very large scale, closely linked to the needs of use and government of the territory; the basic characteristics of these maps (unlike many representations produced for cultural and editorial reasons) derive precisely from this specific utilitarian function. Both scholars offer fundamental considerations on the necessary contextualization of the cartographic document, on the rejection of the evolutionary conception of the history of cartography, on the importance of the biographical study of cartographers and on the use of cartographic documents for the study of territorial dynamics. These elements, still valid today, address issues at the center of interest, such as: the figure, the training and the industriousness of the cartographer (methods, detection techniques, measuring instruments, symbolism and aesthetics of design and ornamental apparatus), the content (or topographical) features of the cartography, with the relative documentary value for the geographers and other scholars of the territory of our days.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/1075514