Lo scopo del saggio è analizzare l'atteggiamento dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo (PE) e dei membri del Parlamento italiano nei confronti del "rilancio europeo" della metà degli anni Ottanta. La loro posizione europeista sembrò rappresentare un sostegno importante per il governo italiano, il quale si impegnò a promouvere una riforma in senso poiltico della CEE. In particolare, il governo si fece fautore di un incremento sostanziale dei poteri del PE. Il sostegno dei parlamentari italiani a questa ipotesi maturò attraverso un confronto tra diverse prospettive di sviluppo della CEE. In questa prospettiva, viene analizzato il dibattito sul piano Genscher-Colombo (1981) e sul Progetto di trattato sull'Ue promosso da Altiero Spinelli ed approvato dal PE nel 1984. Tuttavia, l'ampio sostegno dei parlamentari italiani al disegno "federalista" era frutto di un europeismo generico. Questa debolezza ebbe conseguenze sulla capacità negoziale del governo italano ai tempi dell'Atto unico, il quale fu alla base del revival europeista e dei successivi importanti sviluppi della Comunità europea.
Pasquinucci, D. (2017). Gli europarlamentari italiani, il Parlamento italiano e il "rilancio" europeo della metà degli anni Ottanta. ANNALI DELLA FONDAZIONE UGO LA MALFA, 32, 239-257.
Gli europarlamentari italiani, il Parlamento italiano e il "rilancio" europeo della metà degli anni Ottanta
Daniele Pasquinucci
2017-01-01
Abstract
Lo scopo del saggio è analizzare l'atteggiamento dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo (PE) e dei membri del Parlamento italiano nei confronti del "rilancio europeo" della metà degli anni Ottanta. La loro posizione europeista sembrò rappresentare un sostegno importante per il governo italiano, il quale si impegnò a promouvere una riforma in senso poiltico della CEE. In particolare, il governo si fece fautore di un incremento sostanziale dei poteri del PE. Il sostegno dei parlamentari italiani a questa ipotesi maturò attraverso un confronto tra diverse prospettive di sviluppo della CEE. In questa prospettiva, viene analizzato il dibattito sul piano Genscher-Colombo (1981) e sul Progetto di trattato sull'Ue promosso da Altiero Spinelli ed approvato dal PE nel 1984. Tuttavia, l'ampio sostegno dei parlamentari italiani al disegno "federalista" era frutto di un europeismo generico. Questa debolezza ebbe conseguenze sulla capacità negoziale del governo italano ai tempi dell'Atto unico, il quale fu alla base del revival europeista e dei successivi importanti sviluppi della Comunità europea.File | Dimensione | Formato | |
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