The main object of this article are some modern rewritings of the Book of Job, whose hypertextual (in terms of Gerard Genette’s narratology) dimension has been recognized for the first time by the Patristic exegesis coherently with a figural (or typological) frame that joined Old and New Testament. After discussing the main problems of ‘figural theory’ in Erich Auerbach and Northrop Frye, the essay follows the way modern novelists such Thomas Hardy, Franz Kafka, Federigo Tozzi, Joseph Roth, Muriel Spark, John Williams, Philip Roth and Cormac McCarthy revisited this narrative archetype or mythos.
Il saggio si propone di verificare l’ipotesi principale del Grande codice di Northrop Frye (e cioè il carattere generativo del mythos biblico rispetto alla letteratura occidentale). Oggetto dello studio sono alcune riscritture moderne e romanzesche del mythos di Giobbe, la cui dimensione ipertestuale (nei termini della narratologia di Genette) era già stata riconosciuta dall’esegesi patristica, coerentemente con una concezione figurale o tipologica dell’Antico Testamento. Dopo una rapida discussione sulle diverse concezioni del figurale in Auerbach e in Frye, lo studio si concentra sull’analisi degli intrecci di alcuni romanzi di Thomas Hardy, Franz Kafka, Federigo Tozzi, Joseph Roth, Muriel Spark, John Williams, Philip Roth e di Cormac McCarthy, mostrandone affinità ma anche differenza rispetto all’archetipo del Libro di Giobbe. L’originalità del lavoro rispetto ai numerosi studi sull’intertestualità biblica nella letteratura moderna sta nell’evidenziare non tanto l’apporto tematico quanto piuttosto quello strutturale del mythos di Giobbe, visto soprattutto come archetipo e nucleo generativo delle moderne storie di “giusti perseguitati”. Le potenzialità dell’articolo stanno soprattutto nella proposta di un nuovo modello di critica archetipico-antropologica che se, per un verso, recupera l’eredità di uno dei suoi maggiori esponenti (Frye), per un altro propone una ben più ampia apertura al mutamento storico e alle varianti strutturali.
Castellana, R. (2018). Il mythos del giusto perseguitato: attualizzazioni moderne dell'archetipo di Giobbe. L'IMMAGINE RIFLESSA, 27(1-2), 71-89.
Il mythos del giusto perseguitato: attualizzazioni moderne dell'archetipo di Giobbe
Castellana, Riccardo
2018-01-01
Abstract
The main object of this article are some modern rewritings of the Book of Job, whose hypertextual (in terms of Gerard Genette’s narratology) dimension has been recognized for the first time by the Patristic exegesis coherently with a figural (or typological) frame that joined Old and New Testament. After discussing the main problems of ‘figural theory’ in Erich Auerbach and Northrop Frye, the essay follows the way modern novelists such Thomas Hardy, Franz Kafka, Federigo Tozzi, Joseph Roth, Muriel Spark, John Williams, Philip Roth and Cormac McCarthy revisited this narrative archetype or mythos.File | Dimensione | Formato | |
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