This article focuses on Dante’s definitions of cortesia (Cv 2, 10, 8) and of curialitas (Dve 1, 18, 4). The two concepts are compared to the notion of curialitas-cortesia which Dante could read in Giles of Rome’s De regimine principum and in its vernacular translations. In the latter, curialitas-cortesia undergoes a particular semantic change which affects the philosophical definition of man as a social and political animal; the article argues that investigating such semantic evolution is crucial also for better understanding Dante’s ideas on the topic. The last part of the article is dedicated to further developments of the notion of courtesy, and specifically concentrates on Torquato Tasso’s dialogue Beltramo, overo de la cortesia, which is claimed to draw on Dante’s (as well as on Giles’) conception of courtesy.

L’articolo si concentra sulle definizioni dantesche di cortesia (Cv 2, 10, 8) e di curialitas (Dve 1, 18, 4), confrontate, anche alla luce della bibliografia più recente, con il concetto di curialitas-cortesia che Dante poteva leggere nel De regimine principum di Egidio Romano e nei suoi volgarizzamenti. Specifica attenzione è dedicata all’evoluzione semantica dei due termini, che nel passaggio dal De regimine latino al volgare assumono connotazioni filosofiche fondamentali per la definizione della natura ‘sociale e politica’ dell’uomo, così come per l’interpretazione di quest’ultima nelle due prose dantesche del 1303-1306. L’articolo propone inoltre alcune riflessioni sui successivi sviluppi della ‘semantica della cortesia’, e si conclude con una breve analisi del Beltramo, overo de la cortesia di Torquato Tasso, del quale è messa in evidenza la stretta connessione con il pensiero dantesco (ed egidiano) sulla cortesia.

Papi, F. (2015). Sulla semantica della cortesia. Riflessioni su una definizione dantesca. ITALIANISTICA, 44, 209-222.

Sulla semantica della cortesia. Riflessioni su una definizione dantesca

Fiammetta Papi
2015-01-01

Abstract

This article focuses on Dante’s definitions of cortesia (Cv 2, 10, 8) and of curialitas (Dve 1, 18, 4). The two concepts are compared to the notion of curialitas-cortesia which Dante could read in Giles of Rome’s De regimine principum and in its vernacular translations. In the latter, curialitas-cortesia undergoes a particular semantic change which affects the philosophical definition of man as a social and political animal; the article argues that investigating such semantic evolution is crucial also for better understanding Dante’s ideas on the topic. The last part of the article is dedicated to further developments of the notion of courtesy, and specifically concentrates on Torquato Tasso’s dialogue Beltramo, overo de la cortesia, which is claimed to draw on Dante’s (as well as on Giles’) conception of courtesy.
2015
Papi, F. (2015). Sulla semantica della cortesia. Riflessioni su una definizione dantesca. ITALIANISTICA, 44, 209-222.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1067531