L’articolo è un estratto di una tesi di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche redatta presso il Dipartimento SFTA dell’Università di Siena, riguardante la sperimentazione di un metodo per la valutazione della stabilità potenziale dei versanti, che è stata elaborata all’interno del territorio comunale di Radicofani in provincia di Siena. Con questo lavoro è stato possibile ricavare, a livello sperimentale, una carta della stabilità potenziale dei versanti, in grado di definire aree più o meno tendenti al dissesto. Tale carta è stata realizzata attraverso l’utilizzo del metodo SINMAP, software in ambiente ArcGis reperibile in rete (scaricabile gratuitamente da http://hydrology.usu.edu/sinmap2/). La scelta di questo metodo è dovuta alle innovazioni che esso presenta per il calcolo della stabilità dei versanti su larga scala rispetto ai modelli classici (es. metodo Amadesi). Tale metodologia è stata precedentemente utilizzata per il PTCP di Siena e nello studio per lo sviluppo di nuovi criteri tecnici e normativi per il riordino del vincolo idrogeologico da parte della Regione Friuli Venezia Giulia. In entrambi i casi, il metodo SINMAP ha permesso di identificare le zone di innesco dei possibili scivolamenti superficiali. In particolare relativamente ai parametri di input, pur essendo un metodo che si applica nello studio della stabilità su area vasta, sono presi in considerazione parametri come la coesione (Cu), l’angolo di attrito (ϕ) e il peso di volume (ρs), utilizzati solitamente nei metodi per lo studio della stabilità su un singolo pendio, tali parametri sono definibili dall’operatore entro un range di valori massimi e minimi, in modo oggettivo a differenza dei metodi classici, dove l’assegnazione dei pesi è spesso soggettiva. Viene inoltre utilizzato il parametro T/R, dove T è la Trasmissività e R sono le piogge efficaci. L’applicazione di tale metodo ha permesso di effettuare una verifica della stabilità dei versanti, calibrando con le frane attive e i calanchi realmente cartografati nella carta geomorfologica del territorio comunale i parametri precedentemente riportati, in modo da poter mettere in evidenza le zone soggette a instabilità, che ancora non si sono manifestate.
Quercini, G., Barazzuoli, P., Capacci, F., Migliorini, J. (2017). Sperimentazione del metodo Sinmap per la valutazione della stabilità potenziale dei versanti. ENGINEERING, HYDRO, ENVIRONMENTAL GEOLOGY, 103, 10-19.
Sperimentazione del metodo Sinmap per la valutazione della stabilità potenziale dei versanti
BARAZZUOLI, PIERO;CAPACCI, FAUSTO;MIGLIORINI, JENNY
2017-01-01
Abstract
L’articolo è un estratto di una tesi di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche redatta presso il Dipartimento SFTA dell’Università di Siena, riguardante la sperimentazione di un metodo per la valutazione della stabilità potenziale dei versanti, che è stata elaborata all’interno del territorio comunale di Radicofani in provincia di Siena. Con questo lavoro è stato possibile ricavare, a livello sperimentale, una carta della stabilità potenziale dei versanti, in grado di definire aree più o meno tendenti al dissesto. Tale carta è stata realizzata attraverso l’utilizzo del metodo SINMAP, software in ambiente ArcGis reperibile in rete (scaricabile gratuitamente da http://hydrology.usu.edu/sinmap2/). La scelta di questo metodo è dovuta alle innovazioni che esso presenta per il calcolo della stabilità dei versanti su larga scala rispetto ai modelli classici (es. metodo Amadesi). Tale metodologia è stata precedentemente utilizzata per il PTCP di Siena e nello studio per lo sviluppo di nuovi criteri tecnici e normativi per il riordino del vincolo idrogeologico da parte della Regione Friuli Venezia Giulia. In entrambi i casi, il metodo SINMAP ha permesso di identificare le zone di innesco dei possibili scivolamenti superficiali. In particolare relativamente ai parametri di input, pur essendo un metodo che si applica nello studio della stabilità su area vasta, sono presi in considerazione parametri come la coesione (Cu), l’angolo di attrito (ϕ) e il peso di volume (ρs), utilizzati solitamente nei metodi per lo studio della stabilità su un singolo pendio, tali parametri sono definibili dall’operatore entro un range di valori massimi e minimi, in modo oggettivo a differenza dei metodi classici, dove l’assegnazione dei pesi è spesso soggettiva. Viene inoltre utilizzato il parametro T/R, dove T è la Trasmissività e R sono le piogge efficaci. L’applicazione di tale metodo ha permesso di effettuare una verifica della stabilità dei versanti, calibrando con le frane attive e i calanchi realmente cartografati nella carta geomorfologica del territorio comunale i parametri precedentemente riportati, in modo da poter mettere in evidenza le zone soggette a instabilità, che ancora non si sono manifestate.File | Dimensione | Formato | |
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