Il contributo è uno studio linguistico del manoscritto Marciano italiano VIII.16 della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, che conserva la raccolta di novelle del senese Pseudo Gentile Sermini. Il codice, che è stato scelto quale testo di base per l’allestimento dell’edizione critica, oltre ad essere il testimone meno lacunoso, è anche il più attendibile dal punto di vista testuale e linguistico. La lingua, infatti, è sicuramente di impianto toscano; presenta inoltre numerosi senesismi a livello fonetico, morfologico e lessicale, ma anche alcuni esiti tipicamente settentrionali, sensibilmente più fitti e più caratterizzati nelle poesie. Data la spiccata presenza dei primi e la sporadica comparsa dei secondi sembra ragionevole far risalire i tratti senesi all’autore e quelli settentrionali alla patina linguistica impressa dai copisti sul testo. Per quanto riguarda l’aspetto fonetico, va notato che alcuni fenomeni qui considerati senesi potrebbero essere anche settentrionali e tuttavia pare importante osservare che “fanno sistema” con altri fenomeni squisitamente senesi.
Marchi, M. (2013). Le novelle dello Pseudo-Sermini: un novelliere senese? Il Marciano Italiano VIII. 16. STUDI DI GRAMMATICA ITALIANA, 29-30 (2010-2011), 53-90.
Le novelle dello Pseudo-Sermini: un novelliere senese? Il Marciano Italiano VIII. 16
Marchi, Monica
2013-01-01
Abstract
Il contributo è uno studio linguistico del manoscritto Marciano italiano VIII.16 della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, che conserva la raccolta di novelle del senese Pseudo Gentile Sermini. Il codice, che è stato scelto quale testo di base per l’allestimento dell’edizione critica, oltre ad essere il testimone meno lacunoso, è anche il più attendibile dal punto di vista testuale e linguistico. La lingua, infatti, è sicuramente di impianto toscano; presenta inoltre numerosi senesismi a livello fonetico, morfologico e lessicale, ma anche alcuni esiti tipicamente settentrionali, sensibilmente più fitti e più caratterizzati nelle poesie. Data la spiccata presenza dei primi e la sporadica comparsa dei secondi sembra ragionevole far risalire i tratti senesi all’autore e quelli settentrionali alla patina linguistica impressa dai copisti sul testo. Per quanto riguarda l’aspetto fonetico, va notato che alcuni fenomeni qui considerati senesi potrebbero essere anche settentrionali e tuttavia pare importante osservare che “fanno sistema” con altri fenomeni squisitamente senesi.| File | Dimensione | Formato | |
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