L’articolo svolge alcune riflessioni critiche sul tema dello stabilimento della filiazione derivante da accordi di maternità surrogata conclusi all’estero nel contesto della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Lo scritto esamina, in particolare, una recente pronuncia della Corte europea dei diritti dell’uomo resa su un accordo di maternità surrogata cd. “commerciale” concluso in Russia da una coppia di coniugi italiani (sentenza Paradiso e Campanelli c. Italia, ricorso n. 25358/12), nella quale la Corte era stata chiamata a valutare la compatibilità con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) del rifiuto opposto dalle autorità italiane di trascrivere nei registri di stato civile il certificato di nascita straniero rilasciato a Mosca, per sua contrarietà all’ordine pubblico italiano, e il conseguente allontanamento del minore dai genitori committenti. L’articolo, in primo luogo, esamina la rilevanza dell’assenza del legame genetico tra i genitori intenzionali e il figlio lungo due diverse prospettive, ossia rispetto (1) all’esistenza di una “vita familiare” rilevante ai fini dell’art. 8 della CEDU e (2) al riconoscimento del rapporto di filiazione nello Stato di origine dei genitori committenti. In secondo luogo, il commento analizza il difficile bilanciamento tra il principio del superiore interesse del minore e il limite dell’ordine pubblico in sede di giudizio sulle ingerenze consentite dall’art. 8, par. 2, della CEDU. L’indagine condotta a questo riguardo evidenzia le incertezze e i rischi sottesi all’esigenza di garantire la prevalenza del superiore interesse del minore - così come imposto dalla sentenza Wagner e J.M.W.L c. Lussemburgo - nonché alle modalità dell’apprezzamento, nell’ottica di un “giusto equilibrio” tra gli interessi contrapposti in gioco.

Feraci, O. (2015). Maternità surrogata conclusa all’estero e Convenzione europea dei diritti dell’uomo: riflessioni a margine della sentenza Paradiso e Campanelli c. Italia. CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL, 7(2), 420-439.

Maternità surrogata conclusa all’estero e Convenzione europea dei diritti dell’uomo: riflessioni a margine della sentenza Paradiso e Campanelli c. Italia

Ornella Feraci
2015-01-01

Abstract

L’articolo svolge alcune riflessioni critiche sul tema dello stabilimento della filiazione derivante da accordi di maternità surrogata conclusi all’estero nel contesto della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Lo scritto esamina, in particolare, una recente pronuncia della Corte europea dei diritti dell’uomo resa su un accordo di maternità surrogata cd. “commerciale” concluso in Russia da una coppia di coniugi italiani (sentenza Paradiso e Campanelli c. Italia, ricorso n. 25358/12), nella quale la Corte era stata chiamata a valutare la compatibilità con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) del rifiuto opposto dalle autorità italiane di trascrivere nei registri di stato civile il certificato di nascita straniero rilasciato a Mosca, per sua contrarietà all’ordine pubblico italiano, e il conseguente allontanamento del minore dai genitori committenti. L’articolo, in primo luogo, esamina la rilevanza dell’assenza del legame genetico tra i genitori intenzionali e il figlio lungo due diverse prospettive, ossia rispetto (1) all’esistenza di una “vita familiare” rilevante ai fini dell’art. 8 della CEDU e (2) al riconoscimento del rapporto di filiazione nello Stato di origine dei genitori committenti. In secondo luogo, il commento analizza il difficile bilanciamento tra il principio del superiore interesse del minore e il limite dell’ordine pubblico in sede di giudizio sulle ingerenze consentite dall’art. 8, par. 2, della CEDU. L’indagine condotta a questo riguardo evidenzia le incertezze e i rischi sottesi all’esigenza di garantire la prevalenza del superiore interesse del minore - così come imposto dalla sentenza Wagner e J.M.W.L c. Lussemburgo - nonché alle modalità dell’apprezzamento, nell’ottica di un “giusto equilibrio” tra gli interessi contrapposti in gioco.
2015
Feraci, O. (2015). Maternità surrogata conclusa all’estero e Convenzione europea dei diritti dell’uomo: riflessioni a margine della sentenza Paradiso e Campanelli c. Italia. CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL, 7(2), 420-439.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1025686