contributo affronta la delicata ed ancora poco esplorata problematica della qualificazione della posizione giuridica dei c.d. motori di ricerca, rispetto alla tutela del pluralismo informativo quale valore fondante della forma di stato democratico di derivazione liberale. Partendo dalla ricostruzione della varietà e peculiarità dei diversi attori che animano il mondo di Internet, viene criticata la visione che tende ad attribuire un ruolo di meccanici ed acritici “trasportatori” di contenuti informativi, ai motori di ricerca , come tali non sottoponibili alla varia tipologia di strumenti elaborati nei vari ordinamenti a tutela del pluralismo. Si evidenziano a tale riguardo i profili, connessi anche all’attuale evoluzione qualitativa dei search engines, che renderebbero invece necessari interventi intesi a garantire il pluralismo, con particolare riguardo all’ambito dell’ordinamento italiano, anche se in forme e con qualificazioni che, allo stato dell’arte, appaiono realizzabili più de iure condendo che de iure condito.
Borrello, R. (2017). Alcune riflessioni preliminari (e provvisorie) sui rapporti tra i motori di ricerca ed il pluralismo informativo. MEDIA LAWS(1), 1-11.
Alcune riflessioni preliminari (e provvisorie) sui rapporti tra i motori di ricerca ed il pluralismo informativo
Roberto Borrello
2017-01-01
Abstract
contributo affronta la delicata ed ancora poco esplorata problematica della qualificazione della posizione giuridica dei c.d. motori di ricerca, rispetto alla tutela del pluralismo informativo quale valore fondante della forma di stato democratico di derivazione liberale. Partendo dalla ricostruzione della varietà e peculiarità dei diversi attori che animano il mondo di Internet, viene criticata la visione che tende ad attribuire un ruolo di meccanici ed acritici “trasportatori” di contenuti informativi, ai motori di ricerca , come tali non sottoponibili alla varia tipologia di strumenti elaborati nei vari ordinamenti a tutela del pluralismo. Si evidenziano a tale riguardo i profili, connessi anche all’attuale evoluzione qualitativa dei search engines, che renderebbero invece necessari interventi intesi a garantire il pluralismo, con particolare riguardo all’ambito dell’ordinamento italiano, anche se in forme e con qualificazioni che, allo stato dell’arte, appaiono realizzabili più de iure condendo che de iure condito.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/1024783