Da tempo, sia la dottrina che la giurisprudenza dibattono sulla possibilità di attribuire natura di norma antie-lusiva all’art. 20 del D.P.R. n. 131/1986. Un fervido terreno di confronto al riguardo è stato quello delle operazioni di conferimento di azienda seguito dalla cessione delle relative partecipazioni che la Corte di Cassazione, proprio facendo leva sui contenuti dello stesso art. 20 ha, sino ad oggi ed in modo consolidato, indicato come assetto negoziale diretto ad eludere il pagamento dell’imposta proporzionale di registro dovuta sulla cessione diretta dell’azienda. Con una articolata pronuncia, che offre utili spunti per una riflessione sistematica, la Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia n. 228/2016 supera queste conclusioni, affermando che la norma in questione non ha nulla a che vedere con l’abuso di diritto e sottolineando che, comunque, quand’anche così fosse, la stessa sarebbe ora superata dall’art. 10-bis della Legge n. 212/2000, quale disposizione avente portata generale, da applicarsi a tutti i settori impositivi e che, nella sua chiara formulazione, impedisce di consentire indebiti i vantaggi fiscali sottesi ad operazioni che, come quella in questione, costituiscono in realtà opzioni ammesse dall’ordinamento.
Dami, F. (2016). Conferimento di azienda e cessione delle partecipazioni: siamo alla svolta ?. GT(10/2016), 795-799.
Conferimento di azienda e cessione delle partecipazioni: siamo alla svolta ?
Filippo Dami
2016-01-01
Abstract
Da tempo, sia la dottrina che la giurisprudenza dibattono sulla possibilità di attribuire natura di norma antie-lusiva all’art. 20 del D.P.R. n. 131/1986. Un fervido terreno di confronto al riguardo è stato quello delle operazioni di conferimento di azienda seguito dalla cessione delle relative partecipazioni che la Corte di Cassazione, proprio facendo leva sui contenuti dello stesso art. 20 ha, sino ad oggi ed in modo consolidato, indicato come assetto negoziale diretto ad eludere il pagamento dell’imposta proporzionale di registro dovuta sulla cessione diretta dell’azienda. Con una articolata pronuncia, che offre utili spunti per una riflessione sistematica, la Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia n. 228/2016 supera queste conclusioni, affermando che la norma in questione non ha nulla a che vedere con l’abuso di diritto e sottolineando che, comunque, quand’anche così fosse, la stessa sarebbe ora superata dall’art. 10-bis della Legge n. 212/2000, quale disposizione avente portata generale, da applicarsi a tutti i settori impositivi e che, nella sua chiara formulazione, impedisce di consentire indebiti i vantaggi fiscali sottesi ad operazioni che, come quella in questione, costituiscono in realtà opzioni ammesse dall’ordinamento.File | Dimensione | Formato | |
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