Partendo dai risultati di un questionario erogato a 3.000 individui, questo lavoro ripercorre gli effetti concreti delle note distorsioni cognitive sulle scelte degli investitori sui mercati azionari. Dati sui flussi di acquisti e vendite sul mercato azionario italiano vengono utilizzati per quantificare i behavioral costs impliciti nella prospect theory. Gli stessi dati fanno emergere il diverso atteggiamento degli investitori nei due recenti episodi di crisi: 2001-2002 e 2008- 2009. Ne viene data un’interpretazione coerente con la teoria del passaggio da avversione a propensione al rischio in determinate circostanze. Infine, alcune simulazioni condotte sulla base dei Confidence Indexes di Robert Shiller, dimostrano che l’investitore non ha un reale problema nel percepire l’irrazionalità dei mercati, giungendo a conclusioni tendenzialmente corrette nel confronto tra prezzo e valore. Tuttavia egli appare in difficoltà a compiere le scelte finanziariamente corrette quando le informazioni sui prezzi prevalgono, divenendo disponibili e quindi vere o più vere di altre informazioni.
Bertelli, R. (2016). Il comportamento degli investitori durante le crisi. Che cosa insegna l’esperienza degli ultimi 20 anni. BANCHE E BANCHIERI(4), 2-25.
Il comportamento degli investitori durante le crisi. Che cosa insegna l’esperienza degli ultimi 20 anni
Bertelli, Ruggero
2016-01-01
Abstract
Partendo dai risultati di un questionario erogato a 3.000 individui, questo lavoro ripercorre gli effetti concreti delle note distorsioni cognitive sulle scelte degli investitori sui mercati azionari. Dati sui flussi di acquisti e vendite sul mercato azionario italiano vengono utilizzati per quantificare i behavioral costs impliciti nella prospect theory. Gli stessi dati fanno emergere il diverso atteggiamento degli investitori nei due recenti episodi di crisi: 2001-2002 e 2008- 2009. Ne viene data un’interpretazione coerente con la teoria del passaggio da avversione a propensione al rischio in determinate circostanze. Infine, alcune simulazioni condotte sulla base dei Confidence Indexes di Robert Shiller, dimostrano che l’investitore non ha un reale problema nel percepire l’irrazionalità dei mercati, giungendo a conclusioni tendenzialmente corrette nel confronto tra prezzo e valore. Tuttavia egli appare in difficoltà a compiere le scelte finanziariamente corrette quando le informazioni sui prezzi prevalgono, divenendo disponibili e quindi vere o più vere di altre informazioni.File | Dimensione | Formato | |
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