INTRODUZIONE: Il processo di devoluzione attivato dalla riforma del Titolo V della Costituzione ha prodotto un quadro variegato degli assetti organizzativo-istituzionali nelle singole Regioni Italiane. In assenza di adeguati strumenti di monitoraggio di questi mutamenti e delle strutture che erogano servizi di prevenzione (SESP), un’indagine da noi effettuata ha tentato di raccogliere informazioni sulle SESP, sul loro assetto e attività, anche al fine di supportare l’azione di governance centrale. Il progetto è stato finanziato dal Ministero della Salute ed implementato con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e di AGENAS. Nel presente contributo si analizzano in particolare le attività di promozione della salute il ruolo della Scuola nelle attività in rete. Materiali e metodi: gli stakeholders (Ministero della Salute, ISS, Agenas e Regioni/Province autonome (RPA) hanno deciso di focalizzare l’indagine su aree specifiche della prevenzione, in particolare la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità (PSO) e la promozione dell’attività fisica (PAF). E’ stato sottoposto via web un questionario a 156 referenti di SESP selezionate da un campione di 26 ASL di 17 RPA. Sono state raccolte informazioni relative alle attività svolte, all’organizzazione e performance delle singole SESP e al loro coordinamento a livello di ASL per rilevare la completezza dell’offerta di prevenzione sul territorio basandosi principalmente sulle indicazioni contenute nel “National Public Health Performance Standards Program” del Centers for Disease Control and Prevention (CDC). L’indagine è stata gestita attraverso il software Survey Monkey e Epi Info (ver.3.5.3). Risultati: Nell’area della PSO, l’85% (57) delle SESP dichiarano di svolgere attività di promozione della salute, nell’area PAF il 92% (35). I gruppi prioritari più segnalati su cui si svolge promozione sono i bambini tra i 6 e 10 anni per l’area PSO (86% delle SESP) e gli adulti (circa il 66%) per la PAF. Contestualmente, circa la metà delle SESP riferisce di coprire meno del 30% della popolazione prioritaria. Più del 90% delle SESP riferiscono l’esigenza di maggiore formazione nell’ambito della promozione, in particolare per ciò che riguarda le capacità comunicative (circa il 75% nelle due aree) e di monitoraggio e valutazione (81% nelle aree PSO e PAF). L’attività di promozione della salute è risultata tra quelle più frequentemente svolte nell’ambito delle ASL, essendo offerta nel 100% di esse nell’area PSO e nel 98% nella PAF. Alla base di queste attività si è rivelata fondamentale il networking, all’interno del quale la Scuola è stata frequentemente coinvolta nell’erogazione e nella promozione di attività di prevenzione nell’area PSO (rispettivamente più del 75% e tra il 31 e 50% dei casi) e abbia avuto inoltre una funzione significativa per la promozione, il coordinamento, l’erogazione e la consulenza nella PAF (tra il 31 e 50% dei casi). Conclusioni: nell’ambito della PSO e della PAF, l’attività di promozione della salute sembra essere tra quelle maggiormente consolidate nelle ASL italiane, sebbene appaia auspicabile ampliare il coinvolgimento della popolazione di riferimento e un potenziamento delle attività di formazione soprattutto per ciò che concerne la comunicazione. La Scuola risulta essere tra i più importanti soggetti al di fuori del sistema sanitario coinvolti nella prevenzione, essendo impegnata in particolare nelle attività di erogazione dei servizi preventivi e quale promotore, coordinatore e consulente.

Nante, N., D'Ippolito, E., Giovannelli, I., Salmaso, S., Moirano, F., Perra, A. (2014). Il ruolo della scuola e delle ASL nella promozione della salute. In EDUCARE ALLA RESPONSABILITA' (pp.125-126). Lulu Pr.

Il ruolo della scuola e delle ASL nella promozione della salute

NANTE, NICOLA;D'IPPOLITO, EDOARDO;
2014-01-01

Abstract

INTRODUZIONE: Il processo di devoluzione attivato dalla riforma del Titolo V della Costituzione ha prodotto un quadro variegato degli assetti organizzativo-istituzionali nelle singole Regioni Italiane. In assenza di adeguati strumenti di monitoraggio di questi mutamenti e delle strutture che erogano servizi di prevenzione (SESP), un’indagine da noi effettuata ha tentato di raccogliere informazioni sulle SESP, sul loro assetto e attività, anche al fine di supportare l’azione di governance centrale. Il progetto è stato finanziato dal Ministero della Salute ed implementato con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e di AGENAS. Nel presente contributo si analizzano in particolare le attività di promozione della salute il ruolo della Scuola nelle attività in rete. Materiali e metodi: gli stakeholders (Ministero della Salute, ISS, Agenas e Regioni/Province autonome (RPA) hanno deciso di focalizzare l’indagine su aree specifiche della prevenzione, in particolare la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità (PSO) e la promozione dell’attività fisica (PAF). E’ stato sottoposto via web un questionario a 156 referenti di SESP selezionate da un campione di 26 ASL di 17 RPA. Sono state raccolte informazioni relative alle attività svolte, all’organizzazione e performance delle singole SESP e al loro coordinamento a livello di ASL per rilevare la completezza dell’offerta di prevenzione sul territorio basandosi principalmente sulle indicazioni contenute nel “National Public Health Performance Standards Program” del Centers for Disease Control and Prevention (CDC). L’indagine è stata gestita attraverso il software Survey Monkey e Epi Info (ver.3.5.3). Risultati: Nell’area della PSO, l’85% (57) delle SESP dichiarano di svolgere attività di promozione della salute, nell’area PAF il 92% (35). I gruppi prioritari più segnalati su cui si svolge promozione sono i bambini tra i 6 e 10 anni per l’area PSO (86% delle SESP) e gli adulti (circa il 66%) per la PAF. Contestualmente, circa la metà delle SESP riferisce di coprire meno del 30% della popolazione prioritaria. Più del 90% delle SESP riferiscono l’esigenza di maggiore formazione nell’ambito della promozione, in particolare per ciò che riguarda le capacità comunicative (circa il 75% nelle due aree) e di monitoraggio e valutazione (81% nelle aree PSO e PAF). L’attività di promozione della salute è risultata tra quelle più frequentemente svolte nell’ambito delle ASL, essendo offerta nel 100% di esse nell’area PSO e nel 98% nella PAF. Alla base di queste attività si è rivelata fondamentale il networking, all’interno del quale la Scuola è stata frequentemente coinvolta nell’erogazione e nella promozione di attività di prevenzione nell’area PSO (rispettivamente più del 75% e tra il 31 e 50% dei casi) e abbia avuto inoltre una funzione significativa per la promozione, il coordinamento, l’erogazione e la consulenza nella PAF (tra il 31 e 50% dei casi). Conclusioni: nell’ambito della PSO e della PAF, l’attività di promozione della salute sembra essere tra quelle maggiormente consolidate nelle ASL italiane, sebbene appaia auspicabile ampliare il coinvolgimento della popolazione di riferimento e un potenziamento delle attività di formazione soprattutto per ciò che concerne la comunicazione. La Scuola risulta essere tra i più importanti soggetti al di fuori del sistema sanitario coinvolti nella prevenzione, essendo impegnata in particolare nelle attività di erogazione dei servizi preventivi e quale promotore, coordinatore e consulente.
2014
Nante, N., D'Ippolito, E., Giovannelli, I., Salmaso, S., Moirano, F., Perra, A. (2014). Il ruolo della scuola e delle ASL nella promozione della salute. In EDUCARE ALLA RESPONSABILITA' (pp.125-126). Lulu Pr.
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