La chimica di uve sangiovese coltivate nella Provincia di Siena e le relazioni con i caratteri geochimici del suolo di provenienza

La caratterizzazione e la valorizzazione dei più comuni e diffusi vitigni presenti nella provincia di Siena rappresentano aspetti di particolare rilievo per la spiccata vocazione vitivinicola di questo territorio. Infatti, la provincia di Siena è la prima in Toscana per estensioni coperte da viti, con circa 20.000 ettari del suo territorio coltivato a vigneto (circa il 33% del totale regionale) ed una produzione annuale di quasi 1 milione di ettolitri di vino. In questa zona della Toscana predominano le uve a bacca nera, con caratteristiche di eccellenza per la coltivazione del sangiovese. In considerazione di quanto sopra esposto, di recente è stata intrapresa una ricerca incentrata sulla determinazione della composizione chimica delle uve dei più comuni vitigni coltivati nella Toscana meridionale e dei loro derivati alimentari (mosto e vino). I principali obiettivi di questa ricerca sono: 1) determinare le relazioni esistenti tra la composizione chimica dell’uva ed i lineamenti geochimici del suolo e tra il chimismo dimosti e vini e quello dell’uva di origine; 2) individuare traccianti geochimici in grado di indicare la provenienza geografica di uve e vini. Nel presente lavoro sono riportati i primi dati analitici, ottenuti nell’ambito della suddetta ricerca, riguardanti campioni di uva e di suolo prelevati in tre zone vitivinicole della provincia di Siena, contraddistinte da contesti geolitologici diversi. La caratterizzazione chimica delle uve e dei suoli di coltivazione ha riguardato un’ampia gamma di elementi chimici quali: calcio, magnesio, potassio, zolfo (macroelementi); cobalto, ferro, manganese, rame e zinco (microelementi); bario, cadmio, cromo, nickel, piombo, rubidio e stronzio (elementi in traccia non essenziali).