La presente ricerca mette in evidenza alcune caratteristiche e cerca di studiare, con il ricorso ad alcuni esempi concreti, le forme che assunse il controllo del territorio nello spazio regionale toscano in aree dove la presenza delle acque interne era significativa, in situazioni dove il paesaggio delle acque assumeva un rilievo importante sia per l’organizzazione del territorio, sia per gli assetti economici che l’ambiente umido determinava ponendo, di conseguenza, importanti problemi di controllo e di gestione. La scelta operata in via preliminare è stata quella di analizzare separatemente due realtà fra loro diverse ma che potessero avere una certà loro “tipicità”. In primo luogo una situazione “fluviale” (argomento peraltro affrontanto in altre comunicazioni di questo convegno) come la foce del fiume Ombrone nella Toscana meridionale o, per meglio precisare, nella Maremma di Grosseto. In secondo luogo situazioni influenzate dalla presenza di paludi interne, cioè legate alla presenza di vasti spazi umidi, riferendomi in particolare ai bacini di Bientina e di Fucecchio collocati in prossimità del basso corso del fiume Arno che ha costituito, come noto, una delle più importanti arterie di comunicazione (e di sviluppo) per la Toscana in età moderna. Intanto possiamo affermare, come premessa di fondo, che anche nella Toscana e nelle aree umide che abbiamo richiamato in precedenza i poteri di “polizia”, almeno fino al XIX secolo, continuarono ad essere caratterizzati da una profonda confusione dovuta sia alla presenza di giurisdizioni diverse (tutte con alle dipendenze forze di tipo “esecutivo”), sia dalla commistione e sovrapposizione difficilmente separabile tra funzioni e competenze. Si tratta di elementi di lungo periodo che caratterizzarono “le polizie” di Ancien Règime il cui processo di superamento – collocabile fra fine ‘700 e ‘800 – fu originato dal bisogno di efficienza, di razionalizzazione e di sicurezza che portò progressivamente in Italia, come nel resto di Europa, a separare, distinguere e specializzare i corpi di polizia. Il controllo del territorio, vi fosse o meno la presenza delle acque, mantenne per secoli fisionomie spesso diverse e molteplici, difficilmente distinguibili e separabili se volessimo schematizzare in due grandi categorie di “prevenzione” e di “esecuzione” per quanto concerne le competenze relative alle trasgressioni riguardanti la fruizione e lo scambio delle risorse. Il testo ripercorre questi temi e cerca di evidenziare, sulla base di approfondite ricerche d’archivio, la complessità di questo controllo in Maremma e nelle aree interne della Toscana, un esercizio del potere reso difficoltoso non solo dai molteplici interessi in gioco ma anche da altri fattori legati al clima, alle caratteristiche dell’ambiente, alle articolazioni e alle strutture delle società e delle economie locali.

Zagli, A. (2013). CONTROLLO DELLE ACQUE E CONTROLLO DELLE RISORSE NELLA TOSCANA IN ETÀ MODERNA (SECOLI XVI-XVIII). In Controllare il territorio. Norme, corpi e conflitti tra medioevo e prima guerra mondiale (pp.397-442). -Soveria Mannelli: Rubbettino Editore -Milan Italy: Giuffre Editore Spa.

CONTROLLO DELLE ACQUE E CONTROLLO DELLE RISORSE NELLA TOSCANA IN ETÀ MODERNA (SECOLI XVI-XVIII)

ZAGLI, ANDREA
2013-01-01

Abstract

La presente ricerca mette in evidenza alcune caratteristiche e cerca di studiare, con il ricorso ad alcuni esempi concreti, le forme che assunse il controllo del territorio nello spazio regionale toscano in aree dove la presenza delle acque interne era significativa, in situazioni dove il paesaggio delle acque assumeva un rilievo importante sia per l’organizzazione del territorio, sia per gli assetti economici che l’ambiente umido determinava ponendo, di conseguenza, importanti problemi di controllo e di gestione. La scelta operata in via preliminare è stata quella di analizzare separatemente due realtà fra loro diverse ma che potessero avere una certà loro “tipicità”. In primo luogo una situazione “fluviale” (argomento peraltro affrontanto in altre comunicazioni di questo convegno) come la foce del fiume Ombrone nella Toscana meridionale o, per meglio precisare, nella Maremma di Grosseto. In secondo luogo situazioni influenzate dalla presenza di paludi interne, cioè legate alla presenza di vasti spazi umidi, riferendomi in particolare ai bacini di Bientina e di Fucecchio collocati in prossimità del basso corso del fiume Arno che ha costituito, come noto, una delle più importanti arterie di comunicazione (e di sviluppo) per la Toscana in età moderna. Intanto possiamo affermare, come premessa di fondo, che anche nella Toscana e nelle aree umide che abbiamo richiamato in precedenza i poteri di “polizia”, almeno fino al XIX secolo, continuarono ad essere caratterizzati da una profonda confusione dovuta sia alla presenza di giurisdizioni diverse (tutte con alle dipendenze forze di tipo “esecutivo”), sia dalla commistione e sovrapposizione difficilmente separabile tra funzioni e competenze. Si tratta di elementi di lungo periodo che caratterizzarono “le polizie” di Ancien Règime il cui processo di superamento – collocabile fra fine ‘700 e ‘800 – fu originato dal bisogno di efficienza, di razionalizzazione e di sicurezza che portò progressivamente in Italia, come nel resto di Europa, a separare, distinguere e specializzare i corpi di polizia. Il controllo del territorio, vi fosse o meno la presenza delle acque, mantenne per secoli fisionomie spesso diverse e molteplici, difficilmente distinguibili e separabili se volessimo schematizzare in due grandi categorie di “prevenzione” e di “esecuzione” per quanto concerne le competenze relative alle trasgressioni riguardanti la fruizione e lo scambio delle risorse. Il testo ripercorre questi temi e cerca di evidenziare, sulla base di approfondite ricerche d’archivio, la complessità di questo controllo in Maremma e nelle aree interne della Toscana, un esercizio del potere reso difficoltoso non solo dai molteplici interessi in gioco ma anche da altri fattori legati al clima, alle caratteristiche dell’ambiente, alle articolazioni e alle strutture delle società e delle economie locali.
2013
9788849838589
Zagli, A. (2013). CONTROLLO DELLE ACQUE E CONTROLLO DELLE RISORSE NELLA TOSCANA IN ETÀ MODERNA (SECOLI XVI-XVIII). In Controllare il territorio. Norme, corpi e conflitti tra medioevo e prima guerra mondiale (pp.397-442). -Soveria Mannelli: Rubbettino Editore -Milan Italy: Giuffre Editore Spa.
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