La sifilide in gravidanza è un infezione batterica cronica che si accompagna ad infezione fetale approssimativamente nel 50% dei casi.. Nelle linee guida stilate dal Center for Disease Control and Prevention (CDC) statunitense nel 1996 è stato introdotto per la prima volta il termine di “sifilide prenatale” per sottolineare che i segni e i sintomi della sifilide contratta durante la gravidanza possono insorgere sia nel feto (idramnios, aborto spontaneo, parto pretermine), ma anche manifestarsi a mesi ed anni di distanza dal parto. Le lesioni patognomoniche della sifilide primaria e secondaria non sembrano subire modificazioni particolari nella donna nel corso della gravidanza rispetto alle “morfe” classiche, anche se il sifiloma della portio o della vagina può non essere riconosciuto. La maggior parte dei casi che vengono attualmente descritti in gravidanza sono rappresentati da sifilidi tardive asintomatiche e quindi la diagnosi viene frequentemente posta solo dal riscontro di un esame sierologico positivo. Nel nostro paese lo screening sierologico per la sifilide, comprendente l’esecuzione sia della VDRL che dei tests treponemici specifici, è gratuito come esame pre-concezionale e durante il primo trimestre di gravidanza.
Bilenchi, R. (2009). LA SIFILIDE IN GRAVIDANZA. In 84° Congresso Nazionale della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse. PC CD Rom abstract.
LA SIFILIDE IN GRAVIDANZA
BILENCHI, ROBERTA
2009-01-01
Abstract
La sifilide in gravidanza è un infezione batterica cronica che si accompagna ad infezione fetale approssimativamente nel 50% dei casi.. Nelle linee guida stilate dal Center for Disease Control and Prevention (CDC) statunitense nel 1996 è stato introdotto per la prima volta il termine di “sifilide prenatale” per sottolineare che i segni e i sintomi della sifilide contratta durante la gravidanza possono insorgere sia nel feto (idramnios, aborto spontaneo, parto pretermine), ma anche manifestarsi a mesi ed anni di distanza dal parto. Le lesioni patognomoniche della sifilide primaria e secondaria non sembrano subire modificazioni particolari nella donna nel corso della gravidanza rispetto alle “morfe” classiche, anche se il sifiloma della portio o della vagina può non essere riconosciuto. La maggior parte dei casi che vengono attualmente descritti in gravidanza sono rappresentati da sifilidi tardive asintomatiche e quindi la diagnosi viene frequentemente posta solo dal riscontro di un esame sierologico positivo. Nel nostro paese lo screening sierologico per la sifilide, comprendente l’esecuzione sia della VDRL che dei tests treponemici specifici, è gratuito come esame pre-concezionale e durante il primo trimestre di gravidanza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/36550
Attenzione
Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo