Introduzione. La chirurrgia videolaparoscopia rappresenta una affermata tecnica mininvasiva; la retroperitoneoscopia (RPSc), o lomboscopia, rappresenta un'evoluzione della prima e opera in spazi anatomici virtuali, resi operativi attraverso l'insufflazione di gas. Gli Autori riportano la loro esperienza. Materiali e metodi. Sono stati sottoposti ad intervento chirurgico per via retroperitoneoscopica 21 pazienti; 19 di età media 12,4 anni sono stati sottoposti ad intervento per varicocele sinistro, di 3° grado secondo la classificazione di Dubin e Amelar, o di grado minore ma con ipotrofia testicolare clinicamente significativa; 1 paziente, di 16 mesi, è stato sottoposto a nefrectomia per displasia renale multicistica, e 1, di 8 anni, ad asportazione di una cisti renale uniloculare. Varicocele. I pazienti sono stati posti in decubito laterale destro, quindi è stato posizionato in open un trocar da 10 mm sotto l'apice della 12a costa. Si è proceduto alla creazione della cavità di lavoro mediante scollamento per via smussa, realizzato con l'estremità dell'ottica operativa. I vasi spermatici, una volta individuati, sono stati isolati, coagulati e sezionati. Nefrectomia ed exeresi della cisti. I pazienti sono stati posizionati in decubito laterale; attraverso un trocar da 10 mm, introdotto al di sotto dell'apice della 12 costa, è stato indotto lo pneumoretroperitoneo (8-12 mmHg) ed introdotta un'ottica angolata (30 gradi). Dopo aver creato lo spazio di lavoro sono stati posizionati due trocar da 5 mm, sull'angolo costo-vertebrale ed immediatamente al di sopra della cresta iliaca sull'ascellare media. Il peduncolo vascolare è stato isolato e sezionato con endoloop, l'uretere mediante Ultracision. Il rene è stato estratto attraverso l'accesso da 10 mm. La cisti renale è stata isolata ed asportata con l'ausilio di due trocars. Risultati. I pazienti sono stati seguiti con un follow-up a 6-12-24 mesi. In 2 pazienti (10,5%) è stata riscontrata la presenza di idrocele. La persistenza o recidiva è stata obiettivata in 1 paziente (5,3%). Discussione. L'approccio retroperitoneale consente un più fisiologico e meno traumatico approccio alle strutture anatomiche retroperitoneali. I risultati ottenuti evidenziano come tale tecnica sia attuabile in campo pediatrico, efficace e permetta un più rapido recupero postoperatorio.

E., C., Molinaro, F., G., D.M., Zagordo, L., Messina, M. (2004). Retroperitoneoscopia: nostra esperienza. MINERVA CHIRURGICA, 59, 153-154.

Retroperitoneoscopia: nostra esperienza

MOLINARO, FRANCESCO;MESSINA, MARIO
2004-01-01

Abstract

Introduzione. La chirurrgia videolaparoscopia rappresenta una affermata tecnica mininvasiva; la retroperitoneoscopia (RPSc), o lomboscopia, rappresenta un'evoluzione della prima e opera in spazi anatomici virtuali, resi operativi attraverso l'insufflazione di gas. Gli Autori riportano la loro esperienza. Materiali e metodi. Sono stati sottoposti ad intervento chirurgico per via retroperitoneoscopica 21 pazienti; 19 di età media 12,4 anni sono stati sottoposti ad intervento per varicocele sinistro, di 3° grado secondo la classificazione di Dubin e Amelar, o di grado minore ma con ipotrofia testicolare clinicamente significativa; 1 paziente, di 16 mesi, è stato sottoposto a nefrectomia per displasia renale multicistica, e 1, di 8 anni, ad asportazione di una cisti renale uniloculare. Varicocele. I pazienti sono stati posti in decubito laterale destro, quindi è stato posizionato in open un trocar da 10 mm sotto l'apice della 12a costa. Si è proceduto alla creazione della cavità di lavoro mediante scollamento per via smussa, realizzato con l'estremità dell'ottica operativa. I vasi spermatici, una volta individuati, sono stati isolati, coagulati e sezionati. Nefrectomia ed exeresi della cisti. I pazienti sono stati posizionati in decubito laterale; attraverso un trocar da 10 mm, introdotto al di sotto dell'apice della 12 costa, è stato indotto lo pneumoretroperitoneo (8-12 mmHg) ed introdotta un'ottica angolata (30 gradi). Dopo aver creato lo spazio di lavoro sono stati posizionati due trocar da 5 mm, sull'angolo costo-vertebrale ed immediatamente al di sopra della cresta iliaca sull'ascellare media. Il peduncolo vascolare è stato isolato e sezionato con endoloop, l'uretere mediante Ultracision. Il rene è stato estratto attraverso l'accesso da 10 mm. La cisti renale è stata isolata ed asportata con l'ausilio di due trocars. Risultati. I pazienti sono stati seguiti con un follow-up a 6-12-24 mesi. In 2 pazienti (10,5%) è stata riscontrata la presenza di idrocele. La persistenza o recidiva è stata obiettivata in 1 paziente (5,3%). Discussione. L'approccio retroperitoneale consente un più fisiologico e meno traumatico approccio alle strutture anatomiche retroperitoneali. I risultati ottenuti evidenziano come tale tecnica sia attuabile in campo pediatrico, efficace e permetta un più rapido recupero postoperatorio.
2004
E., C., Molinaro, F., G., D.M., Zagordo, L., Messina, M. (2004). Retroperitoneoscopia: nostra esperienza. MINERVA CHIRURGICA, 59, 153-154.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/32082
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