Attraverso l’analisi delle laudi il saggio tenta di individuare possibili rapporti fra Jacopone da Todi e la produzione figurativa umbra contemporanea. Mentre le agiografie coeve documentano di frequente l’impatto emotivo esercitato dalle immagini sui santi e beati: Francesco iniziò la conversione a seguito di un colloquio con un’immagine di Cristo crocifisso, la beata Angela da Foligno soffriva terribilmente alla vista delle immagini del Crocifisso ed ebbe una visione condizionata dalla vista di una vetrata della basilica di Assisi, sono solo alcuni esempi , Jacopone non mostra di aver attinto suggestioni dalle immagini. Il frequente ricorrere dei termini “vedere”, “mirare”, “contemplare” , tipici della letteratura mistica, fanno riferimento al vedere con gli occhi della mente, come specifica lo stesso Jacopone. Certamente, recandosi alla tomba di san Francesco ebbe modo di vedere i cicli della Vita del santo e della Passione della basilica inferiore, con lo svenimento straziato e scomposto della Vergine, vide la tenerezza fra madre e figlio nella Assunzione di Cimabue nel transetto superiore e la partecipazione alla Passione di Cristo di Francesco inserito ai piedi della croce. Con queste immagini iconograficamente rinnovate Jacopone condivise la modalità espressiva fortemente drammatica fondata sulla traduzione in un linguaggio insistito dell’umanità dei personaggi sacri: il dolore, la sofferenza, la tenerezza, il pianto, lo struggimento, la trepidazione. Ma nessun accenno suggerisce l’idea che egli possa essere rimasto colpito dalle immagini che lo circondavano nella sua terra che era divenuta, con l’inaugurazione del cantiere della basilica di Assisi, centro di innovazione artistica.
Gianni, A. (2006). Iacopone e le immagini: i mutamenti dell'iconografia sacra durante il XIII secolo. In Iacopone da Todi e l'arte in Umbria nel Duecento, catalogo della mostra, Todi 2 dicembre 2006-2 maggio 2007. (pp. 109-120). MILANO : Skira.
Iacopone e le immagini: i mutamenti dell'iconografia sacra durante il XIII secolo
GIANNI, ALESSANDRA
2006-01-01
Abstract
Attraverso l’analisi delle laudi il saggio tenta di individuare possibili rapporti fra Jacopone da Todi e la produzione figurativa umbra contemporanea. Mentre le agiografie coeve documentano di frequente l’impatto emotivo esercitato dalle immagini sui santi e beati: Francesco iniziò la conversione a seguito di un colloquio con un’immagine di Cristo crocifisso, la beata Angela da Foligno soffriva terribilmente alla vista delle immagini del Crocifisso ed ebbe una visione condizionata dalla vista di una vetrata della basilica di Assisi, sono solo alcuni esempi , Jacopone non mostra di aver attinto suggestioni dalle immagini. Il frequente ricorrere dei termini “vedere”, “mirare”, “contemplare” , tipici della letteratura mistica, fanno riferimento al vedere con gli occhi della mente, come specifica lo stesso Jacopone. Certamente, recandosi alla tomba di san Francesco ebbe modo di vedere i cicli della Vita del santo e della Passione della basilica inferiore, con lo svenimento straziato e scomposto della Vergine, vide la tenerezza fra madre e figlio nella Assunzione di Cimabue nel transetto superiore e la partecipazione alla Passione di Cristo di Francesco inserito ai piedi della croce. Con queste immagini iconograficamente rinnovate Jacopone condivise la modalità espressiva fortemente drammatica fondata sulla traduzione in un linguaggio insistito dell’umanità dei personaggi sacri: il dolore, la sofferenza, la tenerezza, il pianto, lo struggimento, la trepidazione. Ma nessun accenno suggerisce l’idea che egli possa essere rimasto colpito dalle immagini che lo circondavano nella sua terra che era divenuta, con l’inaugurazione del cantiere della basilica di Assisi, centro di innovazione artistica.File | Dimensione | Formato | |
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