Introduzione. Precedenti studi hanno suggerito che la fibrosi epatica indotta da tetracloruro di carbonio (CCl4) possa essere legata allo stress ossidativo (SO). In effetti è stato riportato che la perossidazione lipidica indotta in vitro nelle cellule stellate epatiche (HSC) (1) o il trattamento di quest’ultime con 4-idrossinonenale (HNE) o malondialdeide (2), stimola l’espressione del gene per il procollagene. Inoltre nell’intossicazione cronica con CCl4 si ha un aumento dell’mRNA per il TGFβ nelle cellule non parenchimali fra le quali le HSC rappresentano la più importante sorgente di produzione di collagene (3). Gli F2-Isoprostani (F2-Iso), i prodotti più prossimali dell’acido arachidonico e i più attendibili markers dello SO, sono anche mediatori di importanti effetti biologici, come l’effetto vasocostrittore sulle arteriole glomerulari renali (effetto mediato da recettori analoghi a quelli per il trombossano A2) e di altri effetti. Pertanto nel presente studio abbiamo valutato se la sintesi del collagene possa essere indotta dagli F2-Iso, i quali, differentemente dalle aldeidi, presentano recettori capaci di mettere in moto definite vie di trasduzione del segnale. Abbiamo pertanto condotto uno studio in vivo su ratti intossicati con CCl4 e parallelamente uno studio in vitro su colture di HSC trattate con gli stessi livelli F2-Iso ritrovati in vivo. Materiali e Metodi. Gli F2-Iso plasmatici sono stati valutati per mezzo di gas cromatografia/spettrometria di massa tandem con trappola ionica. Il contenuto totale di collagene è stato determinato dal livello di idrossiprolina in idrolisati tissutali. Le HSC sono state preparate da fegato normale di ratto per mezzo di digestioni sequenziali con pronasi/collagenasi (4). Le HSC attivate sono state trattate con diverse dosi di F2-Iso. La valutazione del TGF-1 è stata effettuata per mezzo di un metodo ELISA. Risultati e Discussione. Nel modello di fibrosi epatica indotta da CCl4 i livelli di F2-Iso plasmatici sono elevati per tutto il periodo sperimentale e sono strettamente correlati al contenuto di collagene epatico. Quando le HSC in coltura vengono trattate con F2-Iso esattamente nel range delle concentrazioni ritrovate negli studi in vivo (10-9-10-8 M), si osserva un marcato incremento (2-4 volte) nella proliferazione cellulare (valutata dall’incorporazione di timidina triziata) e della sintesi di collagene (valutata dall’incorporazione di prolina triziata). La produzione relativa di collagene, cioè la percentuale di produzione del collagene sulla produzione di proteine totali (proteine collageniche e non collageniche) è anch’essa fortemente aumentata (3,5 volte), così come è aumentato il contenuto totale di collagene. Il trattamento con F2-Iso (10-9-10-7 M) di colture di cellule di linea promonocitica umana, le cellule U937, assunte come corrispettivo di cellule di Kupffer o di macrofagi epatici, produce un significativo aumento della sintesi del TGF-1. In vista dei numerosi effetti biologici presentati dagli F2-Iso, viene proposta l’ipotesi che gli F2-Iso, generati dalla perossidazione lipidica negli epatociti, possano mediare la proliferazione delle HSC e la iperproduzione di collagene che si osserva nella fibrosi epatica.

Comporti, M., Arezzini, B., Signorini, C., Sgherri, C., Monaco, B., Vecchio, D., et al. (2005). Gli F2-Isoprostani come possibili mediatori della fibrosi epatica indotta da CCl4. In atti del 27° Congresso Nazionale della Società Italiana di Patologia (pp.59-59).

Gli F2-Isoprostani come possibili mediatori della fibrosi epatica indotta da CCl4

Comporti, M.;Signorini, C.;Gardi, C.
2005-01-01

Abstract

Introduzione. Precedenti studi hanno suggerito che la fibrosi epatica indotta da tetracloruro di carbonio (CCl4) possa essere legata allo stress ossidativo (SO). In effetti è stato riportato che la perossidazione lipidica indotta in vitro nelle cellule stellate epatiche (HSC) (1) o il trattamento di quest’ultime con 4-idrossinonenale (HNE) o malondialdeide (2), stimola l’espressione del gene per il procollagene. Inoltre nell’intossicazione cronica con CCl4 si ha un aumento dell’mRNA per il TGFβ nelle cellule non parenchimali fra le quali le HSC rappresentano la più importante sorgente di produzione di collagene (3). Gli F2-Isoprostani (F2-Iso), i prodotti più prossimali dell’acido arachidonico e i più attendibili markers dello SO, sono anche mediatori di importanti effetti biologici, come l’effetto vasocostrittore sulle arteriole glomerulari renali (effetto mediato da recettori analoghi a quelli per il trombossano A2) e di altri effetti. Pertanto nel presente studio abbiamo valutato se la sintesi del collagene possa essere indotta dagli F2-Iso, i quali, differentemente dalle aldeidi, presentano recettori capaci di mettere in moto definite vie di trasduzione del segnale. Abbiamo pertanto condotto uno studio in vivo su ratti intossicati con CCl4 e parallelamente uno studio in vitro su colture di HSC trattate con gli stessi livelli F2-Iso ritrovati in vivo. Materiali e Metodi. Gli F2-Iso plasmatici sono stati valutati per mezzo di gas cromatografia/spettrometria di massa tandem con trappola ionica. Il contenuto totale di collagene è stato determinato dal livello di idrossiprolina in idrolisati tissutali. Le HSC sono state preparate da fegato normale di ratto per mezzo di digestioni sequenziali con pronasi/collagenasi (4). Le HSC attivate sono state trattate con diverse dosi di F2-Iso. La valutazione del TGF-1 è stata effettuata per mezzo di un metodo ELISA. Risultati e Discussione. Nel modello di fibrosi epatica indotta da CCl4 i livelli di F2-Iso plasmatici sono elevati per tutto il periodo sperimentale e sono strettamente correlati al contenuto di collagene epatico. Quando le HSC in coltura vengono trattate con F2-Iso esattamente nel range delle concentrazioni ritrovate negli studi in vivo (10-9-10-8 M), si osserva un marcato incremento (2-4 volte) nella proliferazione cellulare (valutata dall’incorporazione di timidina triziata) e della sintesi di collagene (valutata dall’incorporazione di prolina triziata). La produzione relativa di collagene, cioè la percentuale di produzione del collagene sulla produzione di proteine totali (proteine collageniche e non collageniche) è anch’essa fortemente aumentata (3,5 volte), così come è aumentato il contenuto totale di collagene. Il trattamento con F2-Iso (10-9-10-7 M) di colture di cellule di linea promonocitica umana, le cellule U937, assunte come corrispettivo di cellule di Kupffer o di macrofagi epatici, produce un significativo aumento della sintesi del TGF-1. In vista dei numerosi effetti biologici presentati dagli F2-Iso, viene proposta l’ipotesi che gli F2-Iso, generati dalla perossidazione lipidica negli epatociti, possano mediare la proliferazione delle HSC e la iperproduzione di collagene che si osserva nella fibrosi epatica.
2005
Comporti, M., Arezzini, B., Signorini, C., Sgherri, C., Monaco, B., Vecchio, D., et al. (2005). Gli F2-Isoprostani come possibili mediatori della fibrosi epatica indotta da CCl4. In atti del 27° Congresso Nazionale della Società Italiana di Patologia (pp.59-59).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/26432
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo