Studi recenti dimostrano un coinvolgimento diretto dello stress ossidativo (SO) nella fibrosi epatica. Gli F2-Isoprostani (F2-Iso), i prodotti più prossimali dell’acido arachidonico, sono ritenuti ad oggi i principali markers di SO. In uno studio da noi condotto recentemente abbiamo esaminato il ruolo degli F2-Iso come possibili mediatori della fibrosi epatica indotta da CCl4. Nel modello di fibrosi epatica indotta da trattamento cronico con CCl4 i livelli di F2-Iso plasmatici sono elevati per tutto il periodo sperimentale e si correlano al contenuto di collagene epatico. In parallelo negli studi in vitro il trattamento delle HSC con F2-Iso determina un marcato incremento della sintesi di DNA e del collagene. Le concentrazioni più attive di F2-Iso sono esattamente nel range (1-10 nM) di quelle ritrovate negli studi in vivo. Questi prostanoidi sono anche mediatori di importanti effetti biologici, la maggior parte dei quali sono mediati dall’attivazione del recettore per il trombossano A2 (detto anche recettore TP) come per esempio l’effetto vasocostrittore a livello renale. Infatti, a differenza di altri prodotti di perossidazione lipidica, in particolare le aldeidi, che possono interagire con macromolecole cellulari solo con processi di addizione e condensazione, gli F2-Iso possono attivare precise vie di trasduzione del segnale. Abbiamo pertanto condotto uno studio in vitro sulla presenza e caratterizzazione del recettore per gli F2-Iso sulle HSC verificando, innanzitutto, se tale recettore è comune a quello TP. A tale scopo, sono stati condotti studi di “binding”, e in particolare esperimenti di saturazione ed esperimenti di spiazzamento. Negli esperimenti di saturazione, sono stati utilizzati dosi crescenti dell’[3H]SQ29548 (antagonista specifico del recettore TP) in assenza (total binding) o presenza (non specific binding) di SQ29548 freddo in forte eccesso. Lo specific binding è stato calcolato sottraendo il non specific binding dal total binding. I risultati ottenuti (diagramma di Scatchard) dimostrano che anche sulle HSC è presente il recettore TP. Negli esperimenti di spiazzamento o binding competitivo, abbiamo esaminato la capacità dell’8-epi-PGF2α e dell’I-BOP (entrambi agonisti del recettore TP) di competere per il legame specifico dell’[3H]SQ29548 ai recettori TP. I dati ottenuti rivelano che entrambi i ligandi spiazzano il legame specifico del ligando marcato ai recettori, con una maggiore capacità di spiazzamento dell’I-BOP rispetto all’8-epi-PGF2α. Sulla base di questi dati abbiamo deciso di eseguire esperimenti di inibizione sugli effetti biologici più importanti indotti dall’8-epi-PGF2α sulle HSC (aumento della proliferazione cellulare e della sintesi del collagene). I risultati derivati da questi esperimenti dimostrano che gli effetti dell’8-epi-PGF2α sulle HSC sono annullati quasi completamente dall’antagonista SQ29548 e quindi sono mediati dal recettore TP. In conclusione, i risultati ottenuti in questo lavoro dimostrano la presenza del recettore TP sulle HSC, e indicano che l’attivazione di tale recettore possa mediare i principali eventi pro-fibrogenici indotti dagli F2-Iso. Ulteriori studi sono necessari per individuare le vie di trasduzione del segnale innescate dall’attivazione del recettore TP da parte degli F2-Iso nelle HSC.

Monaco, B., Gardi, C., Arezzini, B., Sgherri, C., Vecchio, D., De Montis, M.G., et al. (2006). Presenza di un recettore per gli F2-Isoprostani che attiva effetti fibrogenici nelle cellule stellate epatiche. In Atti del 28° Congresso Nazionale della Società Italiana di Patologia (pp.67-67).

Presenza di un recettore per gli F2-Isoprostani che attiva effetti fibrogenici nelle cellule stellate epatiche

Gardi, C.;De Montis M. G.;Comporti, M.
2006-01-01

Abstract

Studi recenti dimostrano un coinvolgimento diretto dello stress ossidativo (SO) nella fibrosi epatica. Gli F2-Isoprostani (F2-Iso), i prodotti più prossimali dell’acido arachidonico, sono ritenuti ad oggi i principali markers di SO. In uno studio da noi condotto recentemente abbiamo esaminato il ruolo degli F2-Iso come possibili mediatori della fibrosi epatica indotta da CCl4. Nel modello di fibrosi epatica indotta da trattamento cronico con CCl4 i livelli di F2-Iso plasmatici sono elevati per tutto il periodo sperimentale e si correlano al contenuto di collagene epatico. In parallelo negli studi in vitro il trattamento delle HSC con F2-Iso determina un marcato incremento della sintesi di DNA e del collagene. Le concentrazioni più attive di F2-Iso sono esattamente nel range (1-10 nM) di quelle ritrovate negli studi in vivo. Questi prostanoidi sono anche mediatori di importanti effetti biologici, la maggior parte dei quali sono mediati dall’attivazione del recettore per il trombossano A2 (detto anche recettore TP) come per esempio l’effetto vasocostrittore a livello renale. Infatti, a differenza di altri prodotti di perossidazione lipidica, in particolare le aldeidi, che possono interagire con macromolecole cellulari solo con processi di addizione e condensazione, gli F2-Iso possono attivare precise vie di trasduzione del segnale. Abbiamo pertanto condotto uno studio in vitro sulla presenza e caratterizzazione del recettore per gli F2-Iso sulle HSC verificando, innanzitutto, se tale recettore è comune a quello TP. A tale scopo, sono stati condotti studi di “binding”, e in particolare esperimenti di saturazione ed esperimenti di spiazzamento. Negli esperimenti di saturazione, sono stati utilizzati dosi crescenti dell’[3H]SQ29548 (antagonista specifico del recettore TP) in assenza (total binding) o presenza (non specific binding) di SQ29548 freddo in forte eccesso. Lo specific binding è stato calcolato sottraendo il non specific binding dal total binding. I risultati ottenuti (diagramma di Scatchard) dimostrano che anche sulle HSC è presente il recettore TP. Negli esperimenti di spiazzamento o binding competitivo, abbiamo esaminato la capacità dell’8-epi-PGF2α e dell’I-BOP (entrambi agonisti del recettore TP) di competere per il legame specifico dell’[3H]SQ29548 ai recettori TP. I dati ottenuti rivelano che entrambi i ligandi spiazzano il legame specifico del ligando marcato ai recettori, con una maggiore capacità di spiazzamento dell’I-BOP rispetto all’8-epi-PGF2α. Sulla base di questi dati abbiamo deciso di eseguire esperimenti di inibizione sugli effetti biologici più importanti indotti dall’8-epi-PGF2α sulle HSC (aumento della proliferazione cellulare e della sintesi del collagene). I risultati derivati da questi esperimenti dimostrano che gli effetti dell’8-epi-PGF2α sulle HSC sono annullati quasi completamente dall’antagonista SQ29548 e quindi sono mediati dal recettore TP. In conclusione, i risultati ottenuti in questo lavoro dimostrano la presenza del recettore TP sulle HSC, e indicano che l’attivazione di tale recettore possa mediare i principali eventi pro-fibrogenici indotti dagli F2-Iso. Ulteriori studi sono necessari per individuare le vie di trasduzione del segnale innescate dall’attivazione del recettore TP da parte degli F2-Iso nelle HSC.
2006
Monaco, B., Gardi, C., Arezzini, B., Sgherri, C., Vecchio, D., De Montis, M.G., et al. (2006). Presenza di un recettore per gli F2-Isoprostani che attiva effetti fibrogenici nelle cellule stellate epatiche. In Atti del 28° Congresso Nazionale della Società Italiana di Patologia (pp.67-67).
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