A partire dalla fine del Quattrocento e ancor più nella prima metà del Cinquecento numerosi umanisti manifestano un grande interesse per Dioscoride, il più famoso farmacologo dell’antichità; ne è prova il fatto che proprio la sua opera è scelta per aprire la serie delle edizioni di medici greci di Aldo Manuzio, con l’editio princeps di Venezia del 1499. Vengono qui esaminate una serie di traduzioni dove spiccano per importanza quelle latine di Ermolao Barbaro, Jean Ruel, Marcello Virgilio Adriani e Pietro Andrea Mattioli e le traduzioni italiane di Fausto da Longiano, ancora Mattioli e Marcantonio Montigiano. E’ da notare in entrambi gli elenchi la presenza del medico e botanico senese P. A. Mattioli, la cui opera, proprio a partire dalla versione latina, costituisce storicamente un punto nodale, poiché poi viene tradotta in francese, tedesco, ceco e diventa così un sicuro riferimento per la cultura botanico-farmacologica europea.
Fausti, D. (2010). Su alcune traduzioni cinquecentesche di Dioscoride: da Ermolao Barbaro a Pietro Andrea Mattioli. In SULLA TRADIZIONE INDIRETTA DEI TESTI MEDICI GRECI: le traduzioni (pp.181-205). Fabrizio Serra.
Su alcune traduzioni cinquecentesche di Dioscoride: da Ermolao Barbaro a Pietro Andrea Mattioli
FAUSTI, DANIELA
2010-01-01
Abstract
A partire dalla fine del Quattrocento e ancor più nella prima metà del Cinquecento numerosi umanisti manifestano un grande interesse per Dioscoride, il più famoso farmacologo dell’antichità; ne è prova il fatto che proprio la sua opera è scelta per aprire la serie delle edizioni di medici greci di Aldo Manuzio, con l’editio princeps di Venezia del 1499. Vengono qui esaminate una serie di traduzioni dove spiccano per importanza quelle latine di Ermolao Barbaro, Jean Ruel, Marcello Virgilio Adriani e Pietro Andrea Mattioli e le traduzioni italiane di Fausto da Longiano, ancora Mattioli e Marcantonio Montigiano. E’ da notare in entrambi gli elenchi la presenza del medico e botanico senese P. A. Mattioli, la cui opera, proprio a partire dalla versione latina, costituisce storicamente un punto nodale, poiché poi viene tradotta in francese, tedesco, ceco e diventa così un sicuro riferimento per la cultura botanico-farmacologica europea.File | Dimensione | Formato | |
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