Il saggio ricostruisce i rapporti tra la Repubblica di Lucca e l’Impero nell’arco dell’intera età moderna, soffermandosi in maniera più approfondita sul Sei-Settecento. Il contributo è organizzato in tre aree tematiche: i rapporti politici e diplomatici di Lucca con l’Impero, con un’attenzione particolare alla pericolosa fase della Guerra di successione spagnola; i cerimoniali di corte (l’etichetta delle udienze, il privilegio dei fiocchi, la prerogativa della mano), indagati nella loro evoluzione nel corso del Sei-Settecento; i ritratti degli imperatori e della corte contenuti nelle lettere e nelle relazioni finali degli ambasciatori lucchesi, ancora pressoché totalmente inedite. Sottolinea infine come in una società chiusa dentro le Mura – per quanto attenta agli avvenimenti europei sia politici che economici, seguiti sulle gazzette – le relazioni degli ambasciatori, quasi sempre lette in Consiglio generale, rappresentano lo strumento principe attraverso il quale si costruisce nel patriziato il punto di vista lucchese, il senso comune (e poi l’opinione pubblica cittadina) sul mondo esterno.
Sabbatini, R. (2010). La corte asburgica vista da Lucca: la Repubblica e l’Impero nel Sei-Settecento. In Le corti come luogo di comunicazione. Gli Asburgo e l’Italia (secc. XVI-XIX) / Höfe als Orte der Kommunikation. Die Habsburger und Italien (16. bis 19. Jahrhundert) (pp.257-296). BERLIN : il Mulino, Duncker & Humblot.
La corte asburgica vista da Lucca: la Repubblica e l’Impero nel Sei-Settecento
SABBATINI, RENZO
2010-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce i rapporti tra la Repubblica di Lucca e l’Impero nell’arco dell’intera età moderna, soffermandosi in maniera più approfondita sul Sei-Settecento. Il contributo è organizzato in tre aree tematiche: i rapporti politici e diplomatici di Lucca con l’Impero, con un’attenzione particolare alla pericolosa fase della Guerra di successione spagnola; i cerimoniali di corte (l’etichetta delle udienze, il privilegio dei fiocchi, la prerogativa della mano), indagati nella loro evoluzione nel corso del Sei-Settecento; i ritratti degli imperatori e della corte contenuti nelle lettere e nelle relazioni finali degli ambasciatori lucchesi, ancora pressoché totalmente inedite. Sottolinea infine come in una società chiusa dentro le Mura – per quanto attenta agli avvenimenti europei sia politici che economici, seguiti sulle gazzette – le relazioni degli ambasciatori, quasi sempre lette in Consiglio generale, rappresentano lo strumento principe attraverso il quale si costruisce nel patriziato il punto di vista lucchese, il senso comune (e poi l’opinione pubblica cittadina) sul mondo esterno.File | Dimensione | Formato | |
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