INTRODUZIONE: La cura del dolore fisico è una delle principali ragioni di esistere della Medicina. La ricerca scientifica ed ancor più la presa in carico “organizzativa” di questo primario bisogno sono, da sempre, ostacolati dalla difficoltà della sua misurazione, ad oggi inevitabilmente affidata alla psicometria. La nostra legislazione, da qualche tempo, cerca di modificare il tradizionale, insufficiente, approccio clinico al problema. OBIETTIVO: Quantificare la comparsa di dolore in pazienti oncologici ed analizzare le modalità del suo trattamento adottate a livello locale. MATERIALI E METODI: Dal 1 Giugno al 30 Settembre 2010 tutti i ricoveri oncologici avvenuti presso il Day Hospital dell’Ospedale “S.Giovanni di Dio” di Firenze sono stati registrati mediante scheda ad hoc, riportante, per ciascuno, diagnosi principale, stadio della malattia, presenza o meno di metastasi, patologie associate, terapie effettuate in passato ed in corso, trattamento del dolore, cronologia di quest’ultimo, effetti della terapia. La valutazione del dolore è avvenuta mediante Visual Analogue Scale e Brief Pain Scale. RISULTATI: Sono stati esaminati 203 soggetti (106 femmine e 87 maschi), selezionati su base volontaria, di età 30-80 anni (media 66,8 – d.s. +/- 11). I pazienti in fase avanzata e/o metastatica hanno ricevuto nel 14% dei casi un trattamento di supporto, nell’86% chemio-radioterapia. Sedi di patologia primitiva erano: colon (44%), mammella (22%), prostata (10%). I pazienti che hanno fatto registrare più sindromi dolorose sono stati quelli con malattia localizzata a livello di ossa, peritoneo e fegato. Per quanto concerne l’intensità, secondo la Brief Pain Scale, tra i pazienti con dolore nocicettivo somatico profondo, il più importante, la maggior parte lo ha presentato di tipo continuo (22), seguito dall’intermittente (16), dall’incidente (2) ed infine dal breakthrough pain (2). I pazienti sono stati trattati nel 23% dei casi con oppioidi maggiori, nel 23% con oppioidi minori, nel 18% con FANS e nel 5% con adiuvanti; nel 31% dei casi il dolore non risulta essere stato trattato. CONCLUSIONI: Lo studio sembra evidenziare come, sebbene il dolore sia ormai adeguatamente rilevato, non sia ancora uniforme la sua presa in carico terapeutica. La spiegazione del mancato trattamento, registrato nel 31% della nostra casistica, è forse da ricercarsi in ambito culturale, più che scientifico: l’uso di oppioidi è spesso stato identificato dalla nostra “cultura” in senso negativo ed irreversibile. Ciò nuoce alla qualità della vita del paziente terminale, in particolare neoplastico.

Benedetti, S., Messina, G., Cristofor, C., Nante, N., Magi, L. (2011). Percezione e trattamento del dolore oncologico: esperienza presso un day hospital toscano. In Atti 12° Conferenza Nazionale di Sanità Pubblica; La sanità Pubblica tra globalizzazione, nuove esigenze di salute e sostenibilità economica: la sfida dell'integrazione (pp.489-489).

Percezione e trattamento del dolore oncologico: esperienza presso un day hospital toscano

MESSINA, G.;NANTE, N.;
2011-01-01

Abstract

INTRODUZIONE: La cura del dolore fisico è una delle principali ragioni di esistere della Medicina. La ricerca scientifica ed ancor più la presa in carico “organizzativa” di questo primario bisogno sono, da sempre, ostacolati dalla difficoltà della sua misurazione, ad oggi inevitabilmente affidata alla psicometria. La nostra legislazione, da qualche tempo, cerca di modificare il tradizionale, insufficiente, approccio clinico al problema. OBIETTIVO: Quantificare la comparsa di dolore in pazienti oncologici ed analizzare le modalità del suo trattamento adottate a livello locale. MATERIALI E METODI: Dal 1 Giugno al 30 Settembre 2010 tutti i ricoveri oncologici avvenuti presso il Day Hospital dell’Ospedale “S.Giovanni di Dio” di Firenze sono stati registrati mediante scheda ad hoc, riportante, per ciascuno, diagnosi principale, stadio della malattia, presenza o meno di metastasi, patologie associate, terapie effettuate in passato ed in corso, trattamento del dolore, cronologia di quest’ultimo, effetti della terapia. La valutazione del dolore è avvenuta mediante Visual Analogue Scale e Brief Pain Scale. RISULTATI: Sono stati esaminati 203 soggetti (106 femmine e 87 maschi), selezionati su base volontaria, di età 30-80 anni (media 66,8 – d.s. +/- 11). I pazienti in fase avanzata e/o metastatica hanno ricevuto nel 14% dei casi un trattamento di supporto, nell’86% chemio-radioterapia. Sedi di patologia primitiva erano: colon (44%), mammella (22%), prostata (10%). I pazienti che hanno fatto registrare più sindromi dolorose sono stati quelli con malattia localizzata a livello di ossa, peritoneo e fegato. Per quanto concerne l’intensità, secondo la Brief Pain Scale, tra i pazienti con dolore nocicettivo somatico profondo, il più importante, la maggior parte lo ha presentato di tipo continuo (22), seguito dall’intermittente (16), dall’incidente (2) ed infine dal breakthrough pain (2). I pazienti sono stati trattati nel 23% dei casi con oppioidi maggiori, nel 23% con oppioidi minori, nel 18% con FANS e nel 5% con adiuvanti; nel 31% dei casi il dolore non risulta essere stato trattato. CONCLUSIONI: Lo studio sembra evidenziare come, sebbene il dolore sia ormai adeguatamente rilevato, non sia ancora uniforme la sua presa in carico terapeutica. La spiegazione del mancato trattamento, registrato nel 31% della nostra casistica, è forse da ricercarsi in ambito culturale, più che scientifico: l’uso di oppioidi è spesso stato identificato dalla nostra “cultura” in senso negativo ed irreversibile. Ciò nuoce alla qualità della vita del paziente terminale, in particolare neoplastico.
2011
Benedetti, S., Messina, G., Cristofor, C., Nante, N., Magi, L. (2011). Percezione e trattamento del dolore oncologico: esperienza presso un day hospital toscano. In Atti 12° Conferenza Nazionale di Sanità Pubblica; La sanità Pubblica tra globalizzazione, nuove esigenze di salute e sostenibilità economica: la sfida dell'integrazione (pp.489-489).
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