Gli agri marmiferi di Carrara, nelle Alpi Apuane, rappresentano il più grande e sfruttato bacino d’Europa. L’intensità della fratturazione dei fronti di scavo in queste zone costituisce un elemento fondamentale ai fini estrattivi e sopratutto nell’analisi della stabilità per la sicurezza in cava. La frequente inaccessibilità delle pareti di scavo non consente però una misura diretta delle superfici di discontinuità tramite le tradizionali metodologie geologiche. La fotogrammetria digitale terrestre è una tecnica che può essere utilizzata per effettuare un rilevamento di dettaglio anche su superfici inaccessibili e per questo utile per lo studio della stabilità delle pareti marmifere. Tuttavia, in tutto il bacino marmifero carrarese, le tradizionali tecniche di fotogrammetria terrestre, che prevedono prese pseudo-normali, non possono essere utilizzate a causa dell’elevata estensione verticale dei fronti di escavazione (fino ad alcune centinaia di metri) e, d’altro canto, non possono essere utilizzati elevatori meccanici di grandi dimensioni a causa dell’inaccessibilità delle cave stesse. Tale problematica è stata superata in questo lavoro alloggiando l’attrezzatura per la ripresa fotografica digitale su un pallone aerostatico che consente una copertura completa dell’intero fronte di scavo mediante strisciate di sviluppo verticale. L’analisi fotogrammetrica è stata integrata con dati provenienti da rilievi laser scanner, effettuati sperimentalmente, per verificare la validità di questo strumento in applicazioni geologiche mirate non solamente agli aspetti topografici, ma soprattutto, ad una modellazione strutturale comprendente anche un importante fattore interpretativo. L‘orientamento esterno del blocco fotogrammetrico ha permesso la stereorestituzione digitale delle superfici di discontinuità delle quali, mediante analisi tridimensionale, sono state calcolate le giaciture necessarie per lo studio della stabilità dell’ammasso roccioso. E’ stato costruito un geodatabase contenente le fratture ed i relativi cunei di roccia, per i quali sono stati calcolati, con software di modellazione 3D, il volume e il centro di massa ed analizzate le condizioni di stabilità.
Salvini, R., Anselmi, M., Fantozzi, P.L. (2005). Fotogrammetria digitale terrestre e laser scanner per lo studio della stabilità dei fronti nelle cave di Marmo di Carrara.. In Atti 9° Conferenza Nazionale ASITA 2005 (pp.1805-1810).
Fotogrammetria digitale terrestre e laser scanner per lo studio della stabilità dei fronti nelle cave di Marmo di Carrara.
SALVINI, RICCARDO;ANSELMI, MARCO;FANTOZZI, PIER LORENZO
2005-01-01
Abstract
Gli agri marmiferi di Carrara, nelle Alpi Apuane, rappresentano il più grande e sfruttato bacino d’Europa. L’intensità della fratturazione dei fronti di scavo in queste zone costituisce un elemento fondamentale ai fini estrattivi e sopratutto nell’analisi della stabilità per la sicurezza in cava. La frequente inaccessibilità delle pareti di scavo non consente però una misura diretta delle superfici di discontinuità tramite le tradizionali metodologie geologiche. La fotogrammetria digitale terrestre è una tecnica che può essere utilizzata per effettuare un rilevamento di dettaglio anche su superfici inaccessibili e per questo utile per lo studio della stabilità delle pareti marmifere. Tuttavia, in tutto il bacino marmifero carrarese, le tradizionali tecniche di fotogrammetria terrestre, che prevedono prese pseudo-normali, non possono essere utilizzate a causa dell’elevata estensione verticale dei fronti di escavazione (fino ad alcune centinaia di metri) e, d’altro canto, non possono essere utilizzati elevatori meccanici di grandi dimensioni a causa dell’inaccessibilità delle cave stesse. Tale problematica è stata superata in questo lavoro alloggiando l’attrezzatura per la ripresa fotografica digitale su un pallone aerostatico che consente una copertura completa dell’intero fronte di scavo mediante strisciate di sviluppo verticale. L’analisi fotogrammetrica è stata integrata con dati provenienti da rilievi laser scanner, effettuati sperimentalmente, per verificare la validità di questo strumento in applicazioni geologiche mirate non solamente agli aspetti topografici, ma soprattutto, ad una modellazione strutturale comprendente anche un importante fattore interpretativo. L‘orientamento esterno del blocco fotogrammetrico ha permesso la stereorestituzione digitale delle superfici di discontinuità delle quali, mediante analisi tridimensionale, sono state calcolate le giaciture necessarie per lo studio della stabilità dell’ammasso roccioso. E’ stato costruito un geodatabase contenente le fratture ed i relativi cunei di roccia, per i quali sono stati calcolati, con software di modellazione 3D, il volume e il centro di massa ed analizzate le condizioni di stabilità.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Salvini_et_al_2005_ASITA.pdf
non disponibili
Tipologia:
Post-print
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
3.72 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.72 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/19103
Attenzione
Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo