Il saggio ripercorre le origini del Mediterraneo allargato secondo il significato che ha acquisito nel discorso politico e pubblico corrente. Tali radici sono collocate all’interno di un dibattito tra governo, istituzioni e centri di pensiero dell’Italia repubblicana tra gli anni Settanta e Novanta. Fu in questa fase che il Mediterraneo allargato fu identificato come lo spazio degli interessi primari della politica estera e difesa nazionali, in superamento della posizione del paese nella Guerra fredda. Geograficamente esso fu identificato con quella regione che raccoglieva l’Europa mediterranea, il Medio Oriente e l’Africa a nord del Sahel connessa dal Mar Mediterraneo, il Mar Rosso, parte dell’Oceano Indiano e il Golfo Persico. Viene illustrato come la percezione di interessi che il paese ha elaborato sulla regione sia il prodotto della cultura politico-istituzionale nazionale, in cui un ruolo centrale ha il multilateralismo esercitato attraverso l’Unione Europea e la NATO. Un aspetto chiave è il ruolo che le istituzioni hanno assunto in questo sviluppo, a cominciare da quelle militari e in particolare la Marina. Negli anni Novanta furono gli apparati più che il governo a guidare la definizione del Mediterraneo allargato come spazio principale della politica di difesa e sicurezza nazionale. Il problema di un governo e un mondo politico non sempre presenti e coerenti nel loro sguardo strategico ritornerà nei saggi successivi del volume

DE NINNO, F., Cavo, F. (2024). L’Italia e il Mediterraneo allargato. Difesa e politica estera dalle origini nella Guerra fredda al mondo post-bipolare. In F. De Ninno, F. Cavo (a cura di), Il Mediterraneo allargato e l’Italia: dalla Guerra fredda al mondo post-bipolare (pp. 33-70). Roma : Viella.

L’Italia e il Mediterraneo allargato. Difesa e politica estera dalle origini nella Guerra fredda al mondo post-bipolare

Fabio De Ninno;Federica Cavo
2024-01-01

Abstract

Il saggio ripercorre le origini del Mediterraneo allargato secondo il significato che ha acquisito nel discorso politico e pubblico corrente. Tali radici sono collocate all’interno di un dibattito tra governo, istituzioni e centri di pensiero dell’Italia repubblicana tra gli anni Settanta e Novanta. Fu in questa fase che il Mediterraneo allargato fu identificato come lo spazio degli interessi primari della politica estera e difesa nazionali, in superamento della posizione del paese nella Guerra fredda. Geograficamente esso fu identificato con quella regione che raccoglieva l’Europa mediterranea, il Medio Oriente e l’Africa a nord del Sahel connessa dal Mar Mediterraneo, il Mar Rosso, parte dell’Oceano Indiano e il Golfo Persico. Viene illustrato come la percezione di interessi che il paese ha elaborato sulla regione sia il prodotto della cultura politico-istituzionale nazionale, in cui un ruolo centrale ha il multilateralismo esercitato attraverso l’Unione Europea e la NATO. Un aspetto chiave è il ruolo che le istituzioni hanno assunto in questo sviluppo, a cominciare da quelle militari e in particolare la Marina. Negli anni Novanta furono gli apparati più che il governo a guidare la definizione del Mediterraneo allargato come spazio principale della politica di difesa e sicurezza nazionale. Il problema di un governo e un mondo politico non sempre presenti e coerenti nel loro sguardo strategico ritornerà nei saggi successivi del volume
2024
979-12-5469-768-9
DE NINNO, F., Cavo, F. (2024). L’Italia e il Mediterraneo allargato. Difesa e politica estera dalle origini nella Guerra fredda al mondo post-bipolare. In F. De Ninno, F. Cavo (a cura di), Il Mediterraneo allargato e l’Italia: dalla Guerra fredda al mondo post-bipolare (pp. 33-70). Roma : Viella.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1280215