La famiglia come passato. Il romanzo multigenerazionale in Europa all’alba del nuovo millennio

The doctoral dissertation "The Family as the Past: The Multigenerational Novel in Europe at the Dawn of the New Millennium" is a research work on the European multigenerational novel, focusing on the conflictual relationships among at least three generations of the same family. This is a broad genre, whose boundaries often overlap with other literary genres within the family and historical tradition, such as the historical novel, the family novel, as well as (auto)biography and autofiction. Through the study of primary texts and critical works, the thesis offers a definition of the multigenerational novel and a diachronic and diatopic comparison within the European context. The study primarily focuses on a corpus of nine novels from Italian, German, and Portuguese literature, published around the year 2000: "Os Pioneiros" (1994) by Luísa Beltrão, "A casa da cabeça de cavalo" (1995) by Teolinda Gersão, "Cemitério de Pianos" (2006) by José Luís Peixoto; "Die Unvollendeten" (2003) by Reihnard Jirgl, "Himmelskörper" (2003) by Tanja Dückers, "Ein unsichtbares Land"(2003) by Stephan Wackwitz; "Tra due mari" (2002) by Carmine Abate; "Conta le stelle, se puoi" (2008) by Elena Loewenthal, and "Canale Mussolini" (2010) by Antonio Pennacchi. The texts are analyzed in a comparative perspective, both among themselves and in relation to foundational models published between the late 19th and early 20th centuries – particularly "Os Maias" (1888) by Eça de Queirós, "I Viceré" (1894) by Federico De Roberto, and "Buddenbrooks" (1901) by Thomas Mann – with the aim of identifying the most significant characteristics and developments of this subgenre across time and space. Through historical and comparative analysis, it becomes evident that the contemporary European multigenerational novel draws from its many predecessors, particularly the prototypical examples from the late 19th century, yet continues to evolve based on historical, political, and social conditions. Moreover, it serves as a tool for identity exploration within personal, familial, and collective history, where themes such as the limitations of memory and the fragmentation of the self are problematized, acknowledged, and embraced.

La tesi "La famiglia come passato. Il romanzo multigenerazionale in Europa all'alba del nuovo millennio" è un lavoro di ricerca sul romanzo multigenerazionale europeo, incentrato sulle relazioni conflittuali fra almeno tre generazioni della stessa famiglia. Si tratta di un genere ampio, i cui confini spesso si sovrappongono ad altri generi letterari della tradizione familiare e storica, come il romanzo storico o familiare, ma anche la (auto)biografia e l'autofiction. Attraverso la lettura di testi primari e opere critiche, viene proposta una definizione di romanzo multigenerazionale e un confronto diacronico e diatopico all'interno del contesto europeo. La tesi si concentra principalmente su un corpus di nove romanzi della letteratura italiana, tedesca e portoghese editi intorno al 2000: "Os Pioneiros" (1994) di Luísa Beltrão, "A casa da cabeça de cavalo" (1995) di Teolinda Gersão, "Cemitério de Pianos" (2006) di José Luís Peixoto; "Die Unvollendeten" (2003) di Reihnard Jirgl, "Himmelskörper" (2003) di Tanja Dückers, "Ein unsichtbares Land" (2003) di Stephan Wackwitz; "Tra due mari" (2002) di Carmine Abate; "Conta le stelle, se puoi" (2008) di Elena Loewenthal e "Canale Mussolini" (2010) di Antonio Pennacchi. I testi vengono analizzati in prospettiva comparativa sia fra loro sia in rapporto ai modelli di riferimento pubblicati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento – soprattutto "Os Maias" (1888) di Eça de Queirós, "I Viceré" (1894) di Federico De Roberto e "Buddenbrooks" (1901) di Thomas Mann – in modo da individuare le caratteristiche e gli sviluppi più importanti di questo sottogenere attraverso il tempo e lo spazio. Attraverso l’analisi storica e comparativa, si vedrà che il romanzo multigenerazionale europeo contemporaneo si nutre dei suoi molti predecessori e soprattutto dagli esempi prototipici della fine del XIX secolo, ma continua a svilupparsi in base alle condizioni storiche, politiche e sociali; inoltre, funziona come strumento di ricerca identitario per la storia personale, familiare e collettiva, là dove i temi della limitatezza della memoria e della frammentarietà dell’io vengono problematizzati, riconosciuti e accettati.