a singolo filamento con un singolo sierotipo (genere Morbillivirus, famiglia Paramyxoviridae), per il quale non esiste un trattamento antivirale specifico. Unica strategia per prevenire linfezione rimane il vaccino trivalente Morbillo-Parotite- Rosolia. In Italia, il Ministero della Salute negli anni 90 ha, dapprima raccomandato una dose a 12 mesi di età, in seguito dal 2003 si è passati a 2 dosi (una a 12-15 mesi e laltra a 6 anni). Infine, dal luglio 2017, a seguito delle scoperte della copertura vaccinale e del verificarsi di una epidemia nel gennaio 2017, è stata approvata una nuova legge che ha esteso i vaccini obbligatori da 4 a 10 e tra questi è stato incluso il vaccino MPR in due dosi. Lobiettivo della ricerca è stato quello di valutare la persistenza delle IgG anti-morbillo nella popolazione adulta italiana. Materiali E Metodi: Abbiamo condotto una revisione sistematica della letteratura scientifica da gennaio 2017 fino a gennaio 2023 utilizzando come motori di ricerca PuBMed e Google Scholar. Le parole chiave utilizzate sono state: “virus del morbillo” E “vaccini” E “anticorpi neutralizzanti” E “Italia”. Dopo aver inserito i titoli e gli abstract, sono stati selezionati soltanto i lavori, in lingua inglese ed italiana, che rispettano i parametri prescelti, tra cui lessere stati condotti in Italia, il valutare la sieroprevalenza degli anticorpi del morbillo e lo stato di immunizzazione della popolazione adulta, ed è stata eseguita unanalisi descrittiva. Risultati: I 7 articoli selezionati hanno dimostrato che in una percentuale di circa il 20% delle persone vaccinate con due dosi, i titoli anticorpali delle IgG tendono a diminuire in modo significativo nellarco di tempo di 10-15 anni. Questo calo non si riscontra nelle persone dopo linfezione naturale, in cui persiste un alto tasso di sieropositività a lungo termine rispetto ai vaccinati. Conclusioni: Tutti gli articoli esaminati hanno dimostrato che limmunità umorale al vaccino MPR tende a diminuire nel tempo, è pertanto consigliabile monitorare lo stato immunitario dei vaccinati a 10-15 anni dallultima dose in modo da ipotizzare, se necessario, unulteriore dose di richiamo. A nostro avviso, solo unattenta sorveglianza sanitaria renderà possibile raggiungere unimmunità di gregge per prevenire futuri focolai di questa malattia virale altamente contagiosa.
Bocci, B.M., Nante, N., Frongillo, E., Sisinni, A.G., Miceli, G.B., Fabrizi, S., et al. (2023). È importante richiamare l’attenzione sulla vaccinazione contro il Morbillo negli adulti?. In Atti 56°Congresso Nazionale SiTI (pp.110).
È importante richiamare l’attenzione sulla vaccinazione contro il Morbillo negli adulti?
Bianca Maria Bocci
;Nicola Nante;Elena Frongillo;Antonietta Gerardina Sisinni;Giovanni Battista Miceli;Simonetta Fabrizi;Gabriele Messina
2023-01-01
Abstract
a singolo filamento con un singolo sierotipo (genere Morbillivirus, famiglia Paramyxoviridae), per il quale non esiste un trattamento antivirale specifico. Unica strategia per prevenire linfezione rimane il vaccino trivalente Morbillo-Parotite- Rosolia. In Italia, il Ministero della Salute negli anni 90 ha, dapprima raccomandato una dose a 12 mesi di età, in seguito dal 2003 si è passati a 2 dosi (una a 12-15 mesi e laltra a 6 anni). Infine, dal luglio 2017, a seguito delle scoperte della copertura vaccinale e del verificarsi di una epidemia nel gennaio 2017, è stata approvata una nuova legge che ha esteso i vaccini obbligatori da 4 a 10 e tra questi è stato incluso il vaccino MPR in due dosi. Lobiettivo della ricerca è stato quello di valutare la persistenza delle IgG anti-morbillo nella popolazione adulta italiana. Materiali E Metodi: Abbiamo condotto una revisione sistematica della letteratura scientifica da gennaio 2017 fino a gennaio 2023 utilizzando come motori di ricerca PuBMed e Google Scholar. Le parole chiave utilizzate sono state: “virus del morbillo” E “vaccini” E “anticorpi neutralizzanti” E “Italia”. Dopo aver inserito i titoli e gli abstract, sono stati selezionati soltanto i lavori, in lingua inglese ed italiana, che rispettano i parametri prescelti, tra cui lessere stati condotti in Italia, il valutare la sieroprevalenza degli anticorpi del morbillo e lo stato di immunizzazione della popolazione adulta, ed è stata eseguita unanalisi descrittiva. Risultati: I 7 articoli selezionati hanno dimostrato che in una percentuale di circa il 20% delle persone vaccinate con due dosi, i titoli anticorpali delle IgG tendono a diminuire in modo significativo nellarco di tempo di 10-15 anni. Questo calo non si riscontra nelle persone dopo linfezione naturale, in cui persiste un alto tasso di sieropositività a lungo termine rispetto ai vaccinati. Conclusioni: Tutti gli articoli esaminati hanno dimostrato che limmunità umorale al vaccino MPR tende a diminuire nel tempo, è pertanto consigliabile monitorare lo stato immunitario dei vaccinati a 10-15 anni dallultima dose in modo da ipotizzare, se necessario, unulteriore dose di richiamo. A nostro avviso, solo unattenta sorveglianza sanitaria renderà possibile raggiungere unimmunità di gregge per prevenire futuri focolai di questa malattia virale altamente contagiosa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1268554
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