Introduzione: La pandemia da SARS-Cov-2, con la sua gravità e, soprattutto, la sua rapida diffusione a partire dal febbraio 2020, ha portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i servizi sanitari delle diverse nazioni ed il mondo scientifico e tecnologico, a mettere in atto diversi provvedimenti per arginare la diffusione del virus e dei suoi effetti; tra questi fondamentale è stata la messa a punto del vaccino anti SARS-Cov-2 in tempi talmente brevi da consentire l’inizio della campagna vaccinale il 27 dicembre dello stesso anno. Inizialmente era prevista la somministrazione di sole due dosi a distanza di 3 mesi tra loro; tuttavia la comparsa di nuove varianti del virus (Delta e Omicron) e l’insorgenza di nuove ondate epidemiche, hanno portato all’introduzione, nellagosto 2021, di una terza dose della vaccinazione anti-SARS-Cov-2 e, nel 2022, di una quarta dose. Inizialmente le vaccinazioni sono state somministrate ai soggetti ultrasessantenni e ai pazienti fragili e, successivamente, estese a tutta la popolazione con più di 12 anni. La quarta dose ha coinciso con la messa a disposizione di vaccini bivalenti protettivi anche nei confronti delle più recenti varianti di SARS-CoV-2. Materiali e Metodi: Attraverso studi osservazionali di coorte, eseguiti su operatori sanitari del Policlinico Universitario “Santa Maria alle Scotte” di Siena nel periodo compreso tra dicembre 2021 e gennaio 2022, sono stati analizzati, mediante saggi di chemiluminescenza e di microneutralizzazione, i sieri di soggetti vaccinati infetti e non infetti, 8 mesi dopo la somministrazione della terza dose del vaccino SARS-Cov-2 allo scopo di valutare la risposta degli anticorpi neutralizzanti (NT Ab) nei confronti delle diverse varianti dopo la somministrazione della terza dose di vaccino anti SARS-Cov-2. Risultati: I titoli anticorpali di IgG anti-spike e di anticorpi neutralizzanti sono risultati significativamente più elevati nei soggetti vaccinati e/o infettati che hanno ricevuto la terza dose, rispetto ai soggetti infettati e/o non vaccinati o che avevano ricevuto solo le prime due dosi di vaccino. Conclusioni: La vaccinazione risulta indurre un’evidente risposta anticorpale adeguata e protettiva nei confronti dell’infezione da virus SARS-Cov-2 e delle complicanze ad essa correlata. La copertura, come noto, non è tuttavia completa e duratura e necessita di essere aggiornata ed allargata alle nuove varianti via via emergenti.
Miserendino, A., Nante, N., Pagliantini1, G., Miceli, G.B., Sisinni, A.G., Fabrizi, S., et al. (2023). Importanza della vaccinazione anti SARS-COV-2 nella gestione della pandemia da COVID-19. In Atti 56°Congresso Nazionale SiTI (pp.131).
Importanza della vaccinazione anti SARS-COV-2 nella gestione della pandemia da COVID-19
Antonella Miserendino
;Nicola Nante;Giovanni Battista Miceli;Antonietta Gerardina Sisinni;Simonetta Fabrizi;Gabriele Messina
2023-01-01
Abstract
Introduzione: La pandemia da SARS-Cov-2, con la sua gravità e, soprattutto, la sua rapida diffusione a partire dal febbraio 2020, ha portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i servizi sanitari delle diverse nazioni ed il mondo scientifico e tecnologico, a mettere in atto diversi provvedimenti per arginare la diffusione del virus e dei suoi effetti; tra questi fondamentale è stata la messa a punto del vaccino anti SARS-Cov-2 in tempi talmente brevi da consentire l’inizio della campagna vaccinale il 27 dicembre dello stesso anno. Inizialmente era prevista la somministrazione di sole due dosi a distanza di 3 mesi tra loro; tuttavia la comparsa di nuove varianti del virus (Delta e Omicron) e l’insorgenza di nuove ondate epidemiche, hanno portato all’introduzione, nellagosto 2021, di una terza dose della vaccinazione anti-SARS-Cov-2 e, nel 2022, di una quarta dose. Inizialmente le vaccinazioni sono state somministrate ai soggetti ultrasessantenni e ai pazienti fragili e, successivamente, estese a tutta la popolazione con più di 12 anni. La quarta dose ha coinciso con la messa a disposizione di vaccini bivalenti protettivi anche nei confronti delle più recenti varianti di SARS-CoV-2. Materiali e Metodi: Attraverso studi osservazionali di coorte, eseguiti su operatori sanitari del Policlinico Universitario “Santa Maria alle Scotte” di Siena nel periodo compreso tra dicembre 2021 e gennaio 2022, sono stati analizzati, mediante saggi di chemiluminescenza e di microneutralizzazione, i sieri di soggetti vaccinati infetti e non infetti, 8 mesi dopo la somministrazione della terza dose del vaccino SARS-Cov-2 allo scopo di valutare la risposta degli anticorpi neutralizzanti (NT Ab) nei confronti delle diverse varianti dopo la somministrazione della terza dose di vaccino anti SARS-Cov-2. Risultati: I titoli anticorpali di IgG anti-spike e di anticorpi neutralizzanti sono risultati significativamente più elevati nei soggetti vaccinati e/o infettati che hanno ricevuto la terza dose, rispetto ai soggetti infettati e/o non vaccinati o che avevano ricevuto solo le prime due dosi di vaccino. Conclusioni: La vaccinazione risulta indurre un’evidente risposta anticorpale adeguata e protettiva nei confronti dell’infezione da virus SARS-Cov-2 e delle complicanze ad essa correlata. La copertura, come noto, non è tuttavia completa e duratura e necessita di essere aggiornata ed allargata alle nuove varianti via via emergenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1268534
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