Introduzione: Col termine “malato” in base alla definizione di salute dell’OMS, si intende un’alterazione dell’equilibrio fisico, psico-fisico e sociale. La gestione del lavoratore con disagio psichico è di particolare interesse tanto da rientrare nelle priorità della Medicina di Comunità. La disabilità psichica è un insieme eterogeneo di manifestazioni cliniche che compromette sia la qualità della vita personale sia quella professionale, rendendo difficile l’inserimento e il mantenimento del soggetto nel mondo del lavoro. A tal proposito la Legge n. 68/99, prevede un adattamento dell’ambiente lavorativo alla disabilità del lavoratore. Il DLgs 81/08 e sue integrazioni prevedono la sua gestione, tenendo conto anche delle sue condizioni psico-fisiche. Un approccio multidisciplinare (Medico Competente, Psicologi e Psichiatri, MMG e Medici di Medicina Preventiva, Servizi Sociali, ecc.) potrebbe garantire una migliore gestione del problema. Materiali e Metodi: È stata condotta una revisione sistematica della letteratura da Gennaio 2016 a Gennaio 2023 utilizzando come motori di ricerca PubMed, Google Scholar e Scopus. Le parole utilizzate sono state: “Mental health” AND “Psychological Distress”. Sono stati selezionati 12 lavori in lingua inglese ed italiana, sono stati esclusi lavori con “COVID “; su questi è stata eseguita un’analisi descrittiva. Risultati: Alcuni lavori hanno mostrato l’utilità di questionari/scale che permettono valutazioni della gravità del disagio CGI-Clinical Global Impressions, e GAFGlobal Assessment of Functioning. Dall’analisi degli articoli è emerso che la somministrazione di questionari, porta ad un’individuazione precoce dei disagi e un suo corretto inquadramento, consentendo la prevenzione di più importanti disturbi con interventi migliorativi. Conclusioni: L’integrazione multidisciplinare delle competenze costituisce un valido strumento sia per l’inquadramento diagnostico dei lavoratori con disabilità psichica, sia per il monitoraggio degli stessi. Risulta fondamentale l’adesione alle cure per rendere il paziente “idoneo anche parzialmente” a svolgere una mansione che lo ricollochi in ambiti idonei. La sorveglianza sanitaria non dovrebbe quindi essere mirata ad evidenziare esclusivamente i segni precoci di un danno da lavoro, ma dovrebbe garantire un’adeguata compliance lavoratore/ mansione, in relazione alla sua sicurezza e a quella dei colleghi
Frongillo, E., Nante, N., Messina, G., Lipari, D., Miceli, G.B., Fabrizi, S., et al. (2023). Disagio psichico e malattia psichiatrica nei lavoratori: Criticità della sorveglianza sanitaria. In Atti 56°Congresso Nazionale SiTI (pp.115).
Disagio psichico e malattia psichiatrica nei lavoratori: Criticità della sorveglianza sanitaria
Elena Frongillo
;Nicola Nante;Gabriele Messina;Dario Lipari;Giovanni Battista Miceli;Simonetta Fabrizi;Antonietta Gerardina Sisinni
2023-01-01
Abstract
Introduzione: Col termine “malato” in base alla definizione di salute dell’OMS, si intende un’alterazione dell’equilibrio fisico, psico-fisico e sociale. La gestione del lavoratore con disagio psichico è di particolare interesse tanto da rientrare nelle priorità della Medicina di Comunità. La disabilità psichica è un insieme eterogeneo di manifestazioni cliniche che compromette sia la qualità della vita personale sia quella professionale, rendendo difficile l’inserimento e il mantenimento del soggetto nel mondo del lavoro. A tal proposito la Legge n. 68/99, prevede un adattamento dell’ambiente lavorativo alla disabilità del lavoratore. Il DLgs 81/08 e sue integrazioni prevedono la sua gestione, tenendo conto anche delle sue condizioni psico-fisiche. Un approccio multidisciplinare (Medico Competente, Psicologi e Psichiatri, MMG e Medici di Medicina Preventiva, Servizi Sociali, ecc.) potrebbe garantire una migliore gestione del problema. Materiali e Metodi: È stata condotta una revisione sistematica della letteratura da Gennaio 2016 a Gennaio 2023 utilizzando come motori di ricerca PubMed, Google Scholar e Scopus. Le parole utilizzate sono state: “Mental health” AND “Psychological Distress”. Sono stati selezionati 12 lavori in lingua inglese ed italiana, sono stati esclusi lavori con “COVID “; su questi è stata eseguita un’analisi descrittiva. Risultati: Alcuni lavori hanno mostrato l’utilità di questionari/scale che permettono valutazioni della gravità del disagio CGI-Clinical Global Impressions, e GAFGlobal Assessment of Functioning. Dall’analisi degli articoli è emerso che la somministrazione di questionari, porta ad un’individuazione precoce dei disagi e un suo corretto inquadramento, consentendo la prevenzione di più importanti disturbi con interventi migliorativi. Conclusioni: L’integrazione multidisciplinare delle competenze costituisce un valido strumento sia per l’inquadramento diagnostico dei lavoratori con disabilità psichica, sia per il monitoraggio degli stessi. Risulta fondamentale l’adesione alle cure per rendere il paziente “idoneo anche parzialmente” a svolgere una mansione che lo ricollochi in ambiti idonei. La sorveglianza sanitaria non dovrebbe quindi essere mirata ad evidenziare esclusivamente i segni precoci di un danno da lavoro, ma dovrebbe garantire un’adeguata compliance lavoratore/ mansione, in relazione alla sua sicurezza e a quella dei colleghiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1268455
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