Il progetto di ricerca “Prassi, tipologie e dinamiche dell’imitazione metrica trobadorica. Studio e Repertorio dei Contrafacta Occitani” affronta uno studio sistematico dei contrafacta occitani e li classifica in un repertorio facilmente consultabile, distinguendo oltre 300 casi di contraffattura, per un totale di 1150 componimenti schedati. L’obiettivo di ogni caso di contraffattura rilevato è stato quello di mettere in luce le relazioni e le catene imitative, individuando il “modello” – ovvero il componimento imitato – e le varie imitazioni dello stesso, cercando di mantenere evidenti nella successione delle schede i rapporti già noti di relazioni tra componimenti. Ogni scheda è correlata di rimario, elemento essenziale per il confronto e per individuare «catene imitative», intese come il legame di discendenza intermedi all’interno dei singoli casi. La schedatura è stata effettuata basandosi sia sugli studi già noti del settore (MARSHALL 1980, CHAMBERS 1952, ASPERTI 1991 tra i più importanti) sia dal confronto diretto degli schemi metrici nella tradizione trobadorica (e delle coincidenze metriche della tradizione oitanica). Il Repertorio dei Contrafacta Occitani così creato è affiancato da appendici che ne facilitano la consultazione. Accanto al Repertorio è stato realizzato uno studio critico della contraffattura trobadorica: il primo capitolo, introduttivo, è dedicato allo stato dell’arte e alle tracce di contraffattura che emergono sia dai trattati di poetica medievali, sia dal lessico, sia da altre forme di imitazione riconosciute nelle tradizioni limitrofe, come il genere della cantiga de seguir e del cantasi come. Il secondo capitolo definisce i criteri formali per il riconoscimento dei contrafacta in ambito trobadorico (riferimenti e citazioni dirette, identità rimica in comune, schema metrico e genere della rima, particolarità strutturali e notazione musicale), affronta il problema della «variazione» degli schemi metrici nelle imitazioni, e si conclude con una nuova definizione di contrafactum e una proposta di classificazione dei contrafacta occitani (ma estendibile anche alle altre tradizioni), applicata poi nel Repertorio per individuare ogni singolo caso. Questa classificazione individua modello (∞), imitazione perfetta (≡), analogia metrica (≈), imitazione con variazione (~) e infine componimento ispirato (≠), ed è applicata in ogni scheda del Repertorio. Il terzo capitolo prende l’avvio dai principali studi sul ‘sistema dei generi’ trobadorici, fornendo prima un quadro delle principali teorie sui generi, per poi concentrarsi sulle teorie dei generi medievali; il passo successivo è quello di analizzare in maniera sistematica i principali generi trobadorici rispetto ai dati estratti dal Repertorio: generi dialogici (tenso, partimen e coblas esparsas), il sirventese, il planh, il vers e infine un’analisi delle ‘canzoni imitative’, ovvero le canso contrafacta. Nell’ultimo capitolo si conclude l’analisi dei generi trobadorici rispetto alla contraffattura indagando i generi minori della contraffattura: dansa, balada, retroencha, descort, pastorella, alba, plazer, canzone di crociata. L’ultima parte del capitolo è riservata ai contrafacta d’autore: si tratta di una prima ricognizione del fenomeno, in previsione anche di studi futuri. Questi contrafacta sono importanti perché permettono di individuare collegamenti imitativi anche in variazione rimica, consentendo anche di unire catene imitative differenti.
Saraca, M. (2024). Prassi, tipologie e dinamiche dell'Imitazione Metrica trobadorica. Studio e Repertorio dei Contrafacta Occitani [10.25434/mario-saraca_phd2024-06-28].
Prassi, tipologie e dinamiche dell'Imitazione Metrica trobadorica. Studio e Repertorio dei Contrafacta Occitani
Mario Saraca
2024-06-28
Abstract
Il progetto di ricerca “Prassi, tipologie e dinamiche dell’imitazione metrica trobadorica. Studio e Repertorio dei Contrafacta Occitani” affronta uno studio sistematico dei contrafacta occitani e li classifica in un repertorio facilmente consultabile, distinguendo oltre 300 casi di contraffattura, per un totale di 1150 componimenti schedati. L’obiettivo di ogni caso di contraffattura rilevato è stato quello di mettere in luce le relazioni e le catene imitative, individuando il “modello” – ovvero il componimento imitato – e le varie imitazioni dello stesso, cercando di mantenere evidenti nella successione delle schede i rapporti già noti di relazioni tra componimenti. Ogni scheda è correlata di rimario, elemento essenziale per il confronto e per individuare «catene imitative», intese come il legame di discendenza intermedi all’interno dei singoli casi. La schedatura è stata effettuata basandosi sia sugli studi già noti del settore (MARSHALL 1980, CHAMBERS 1952, ASPERTI 1991 tra i più importanti) sia dal confronto diretto degli schemi metrici nella tradizione trobadorica (e delle coincidenze metriche della tradizione oitanica). Il Repertorio dei Contrafacta Occitani così creato è affiancato da appendici che ne facilitano la consultazione. Accanto al Repertorio è stato realizzato uno studio critico della contraffattura trobadorica: il primo capitolo, introduttivo, è dedicato allo stato dell’arte e alle tracce di contraffattura che emergono sia dai trattati di poetica medievali, sia dal lessico, sia da altre forme di imitazione riconosciute nelle tradizioni limitrofe, come il genere della cantiga de seguir e del cantasi come. Il secondo capitolo definisce i criteri formali per il riconoscimento dei contrafacta in ambito trobadorico (riferimenti e citazioni dirette, identità rimica in comune, schema metrico e genere della rima, particolarità strutturali e notazione musicale), affronta il problema della «variazione» degli schemi metrici nelle imitazioni, e si conclude con una nuova definizione di contrafactum e una proposta di classificazione dei contrafacta occitani (ma estendibile anche alle altre tradizioni), applicata poi nel Repertorio per individuare ogni singolo caso. Questa classificazione individua modello (∞), imitazione perfetta (≡), analogia metrica (≈), imitazione con variazione (~) e infine componimento ispirato (≠), ed è applicata in ogni scheda del Repertorio. Il terzo capitolo prende l’avvio dai principali studi sul ‘sistema dei generi’ trobadorici, fornendo prima un quadro delle principali teorie sui generi, per poi concentrarsi sulle teorie dei generi medievali; il passo successivo è quello di analizzare in maniera sistematica i principali generi trobadorici rispetto ai dati estratti dal Repertorio: generi dialogici (tenso, partimen e coblas esparsas), il sirventese, il planh, il vers e infine un’analisi delle ‘canzoni imitative’, ovvero le canso contrafacta. Nell’ultimo capitolo si conclude l’analisi dei generi trobadorici rispetto alla contraffattura indagando i generi minori della contraffattura: dansa, balada, retroencha, descort, pastorella, alba, plazer, canzone di crociata. L’ultima parte del capitolo è riservata ai contrafacta d’autore: si tratta di una prima ricognizione del fenomeno, in previsione anche di studi futuri. Questi contrafacta sono importanti perché permettono di individuare collegamenti imitativi anche in variazione rimica, consentendo anche di unire catene imitative differenti.File | Dimensione | Formato | |
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