Un numero significativo di dipinti sottoposti a restauro mostra di aver subito cambiamenti più o meno evidenti per adattarli a nuove esigenze di varia natura. Si tratta spesso di modifiche dimensionali, che nelle chiese possono essere dovute a trasformazioni e rinnovamenti dell’impianto architettonico e decorativo che hanno richiesto sagomature realizzate tramite tagli o aggiunte. In altri casi le ragioni sono di ordine collezionistico ed espositivo, per armonizzare fra loro il formato di opere diverse o per renderle più consone ad un allestimento museale. Le ridipinture, che quasi sempre accompagnano queste modifiche, possono essere a loro volta dettate da motivi funzionali o da mutamenti del gusto più che da reali necessità di ripristino della figuratività danneggiata. L’intervento di restauro allora si configura anche come occasione per ripercorrere il senso di queste trasformazioni, attraversando le diverse letture che nel passato ne hanno accompagnato la fortuna critica. Una rassegna di casi, fra le opere restaurate nei laboratori della Soprintendenza del Polo Museale e sul territorio napoletano, sarà scelta per esemplificare modalità e scopi delle molteplici interpretazioni che hanno lasciato la loro traccia sul corpo delle opere.
Cerasuolo, A. (2013). Modifiche dimensionali, adattamenti, trasformazioni: la storia conservativa come traccia per la fortuna critica di alcuni dipinti. In La cultura del restauro: modelli di ricezione per la museologia e la storia dell’arte (pp.351-368). Roma : Campisano.
Modifiche dimensionali, adattamenti, trasformazioni: la storia conservativa come traccia per la fortuna critica di alcuni dipinti
Cerasuolo, Angela
2013-01-01
Abstract
Un numero significativo di dipinti sottoposti a restauro mostra di aver subito cambiamenti più o meno evidenti per adattarli a nuove esigenze di varia natura. Si tratta spesso di modifiche dimensionali, che nelle chiese possono essere dovute a trasformazioni e rinnovamenti dell’impianto architettonico e decorativo che hanno richiesto sagomature realizzate tramite tagli o aggiunte. In altri casi le ragioni sono di ordine collezionistico ed espositivo, per armonizzare fra loro il formato di opere diverse o per renderle più consone ad un allestimento museale. Le ridipinture, che quasi sempre accompagnano queste modifiche, possono essere a loro volta dettate da motivi funzionali o da mutamenti del gusto più che da reali necessità di ripristino della figuratività danneggiata. L’intervento di restauro allora si configura anche come occasione per ripercorrere il senso di queste trasformazioni, attraversando le diverse letture che nel passato ne hanno accompagnato la fortuna critica. Una rassegna di casi, fra le opere restaurate nei laboratori della Soprintendenza del Polo Museale e sul territorio napoletano, sarà scelta per esemplificare modalità e scopi delle molteplici interpretazioni che hanno lasciato la loro traccia sul corpo delle opere.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
A._Cerasuolo_Modifiche_dimensionali_adat.pdf
non disponibili
Tipologia:
PDF editoriale
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
2.4 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.4 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1253717