È nota l’importanza del materiale grafico per l’attività della bottega dei Bassano, in cui la riproduzione, anche seriale, di fortunate invenzioni compositive risulta un elemento rilevante. Come è evidenziato dai documenti - testamenti, inventari - la trasmissione di tali materiali costituiva parte integrante dell’eredità della bottega. Non è facile formulare ipotesi sull’esatta natura di disegni e ‘rodoli’ che figurano nei documenti. L’affermazione da parte di Giovan Battista Volpato nel Modo da tener nel dipingere dell’uso dei lucidi nella bottega dei Bassano, per quanto non verificabile e da assumere quindi come suggestione più che come testimonianza, spinge altresì a indagare più a fondo sull’uso del lucido nelle pratiche testimoniate dalle fonti, individuandone da una parte scopi e funzioni, dall’altra materiali costitutivi e modalità di utilizzo. Si può tracciare così una breve storia delle tecniche di copia e riproduzione dei dipinti, che risalendo all’accurata descrizione di Cennini della preparazione e dell’uso della carta lucida «utile per ritrarre una testa o una figura o una mezza figura … di man di gran maestri» - funzionale dunque allo studio e alla formazione del giovane artista - prosegue incontrando menzioni episodiche in altri autori fino agli aggiornamenti alle prescrizioni cenniniane di Raffaello Borghini nel Riposo - dove è descritta come strumento dei copisti - per giungere infine alla descrizione di Volpato, che ne motiva l’uso in bottega da parte dei pittori «per valersi aciò gli scolari copiino le loro opere con maggior perfezione».
Cerasuolo, A. (2014). Sulle tecniche di riproduzione seriale e l'impiego del lucido: ipotesi per la bottega dei Bassano. In Jacopo Bassano, i figli, la scuola, l'eredità: atti del Convegno internazionale di studio Bassano del Grappa, Museo Civico Padova, Università degli Studi, Archivio Antico del Bò 30 marzo – 2 aprile 2011 (pp.786-801). Bassano del Grappa; Vicenza : Museo - Biblioteca - Archivio.
Sulle tecniche di riproduzione seriale e l'impiego del lucido: ipotesi per la bottega dei Bassano
Cerasuolo, Angela
2014-01-01
Abstract
È nota l’importanza del materiale grafico per l’attività della bottega dei Bassano, in cui la riproduzione, anche seriale, di fortunate invenzioni compositive risulta un elemento rilevante. Come è evidenziato dai documenti - testamenti, inventari - la trasmissione di tali materiali costituiva parte integrante dell’eredità della bottega. Non è facile formulare ipotesi sull’esatta natura di disegni e ‘rodoli’ che figurano nei documenti. L’affermazione da parte di Giovan Battista Volpato nel Modo da tener nel dipingere dell’uso dei lucidi nella bottega dei Bassano, per quanto non verificabile e da assumere quindi come suggestione più che come testimonianza, spinge altresì a indagare più a fondo sull’uso del lucido nelle pratiche testimoniate dalle fonti, individuandone da una parte scopi e funzioni, dall’altra materiali costitutivi e modalità di utilizzo. Si può tracciare così una breve storia delle tecniche di copia e riproduzione dei dipinti, che risalendo all’accurata descrizione di Cennini della preparazione e dell’uso della carta lucida «utile per ritrarre una testa o una figura o una mezza figura … di man di gran maestri» - funzionale dunque allo studio e alla formazione del giovane artista - prosegue incontrando menzioni episodiche in altri autori fino agli aggiornamenti alle prescrizioni cenniniane di Raffaello Borghini nel Riposo - dove è descritta come strumento dei copisti - per giungere infine alla descrizione di Volpato, che ne motiva l’uso in bottega da parte dei pittori «per valersi aciò gli scolari copiino le loro opere con maggior perfezione».File | Dimensione | Formato | |
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