Il saggio affronta tematicamente i cortocircuiti che nel tempo si innescano tra l’autocoscienza minoritica e l’identità locale delle comunità dei frati minori, provando a declinare in relazione alla dimensione locale i termini problematici della costante conflittualità identitaria oscillante tra francescanesimo e minoritismo: conflittualità che connota la dinamica delle evoluzioni e delle metamorfosi dell’Ordine dei frati Minori sino al grande scontro con Giovanni XXII agli inizi del papato avignonese. Un’analisi attenta della elaborazione normativa dell'ordine e un confronto serrato con le testimonianze che emergono dalle cronache e dalla documentazione d’archivio sulla vita dei conventi e delle comunità minoritiche cittadine del pieno e tardo Duecento porta a leggere l'evoluzione impostatasi sin dagli ultimi anni Trenta del Duecento come un processo complesso, ma riassumibile in quattro aspetti principali: 1) la presa di coscienza e la consapevole argomentazione della relazione identitaria creatasi tra minoritismo e fatto urbano; 2) la scelta di trascendere l’orizzonte cittadino optando per la provincia, e dunque la dimensione regionale, come cellula vitale di riferimento della vita minoritica; 3) la conseguente ridefinizione della mobilità dei frati entro un sistema binario a doppio circuito e doppia velocità; 4) l’accettazione e la progressiva regolazione di prassi che, nel concreto, assicurassero l’inserimento dell’ordine nei sistemi di preminenza locali; e questo principalmente garantendo il mantenimento di una ricaduta diretta della movimentazione dei patrimoni connessa all’expropriatio dei postulanti a vantaggio di individui e famiglie, oltre che dell’ordine.
Pellegrini, M. (2023). Identità minoritica e identità locali. In Identità e autocoscienza dei Frati Minori (secc. XIII-XIV): atti del L Convegno internazionale Assisi, 13-15 ottobre 2022 (pp.233-275). Spoleto : Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo CISAM.
Identità minoritica e identità locali
Pellegrini, Michele
2023-01-01
Abstract
Il saggio affronta tematicamente i cortocircuiti che nel tempo si innescano tra l’autocoscienza minoritica e l’identità locale delle comunità dei frati minori, provando a declinare in relazione alla dimensione locale i termini problematici della costante conflittualità identitaria oscillante tra francescanesimo e minoritismo: conflittualità che connota la dinamica delle evoluzioni e delle metamorfosi dell’Ordine dei frati Minori sino al grande scontro con Giovanni XXII agli inizi del papato avignonese. Un’analisi attenta della elaborazione normativa dell'ordine e un confronto serrato con le testimonianze che emergono dalle cronache e dalla documentazione d’archivio sulla vita dei conventi e delle comunità minoritiche cittadine del pieno e tardo Duecento porta a leggere l'evoluzione impostatasi sin dagli ultimi anni Trenta del Duecento come un processo complesso, ma riassumibile in quattro aspetti principali: 1) la presa di coscienza e la consapevole argomentazione della relazione identitaria creatasi tra minoritismo e fatto urbano; 2) la scelta di trascendere l’orizzonte cittadino optando per la provincia, e dunque la dimensione regionale, come cellula vitale di riferimento della vita minoritica; 3) la conseguente ridefinizione della mobilità dei frati entro un sistema binario a doppio circuito e doppia velocità; 4) l’accettazione e la progressiva regolazione di prassi che, nel concreto, assicurassero l’inserimento dell’ordine nei sistemi di preminenza locali; e questo principalmente garantendo il mantenimento di una ricaduta diretta della movimentazione dei patrimoni connessa all’expropriatio dei postulanti a vantaggio di individui e famiglie, oltre che dell’ordine.File | Dimensione | Formato | |
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