L’Osservanza dei frati Minori fu avviata negli anni ’30 del Trecento allo scopo di restaurare la vita francescana secondo l’ideale di povertà e fedeltà alla regola proposto dal padre fondatore. Fin dal suo esordio la componente eremitica svolse in questo movimento, accolto non senza riserve dalla Sede apostolica, un ruolo di particolare rilievo, saldandosi con le istanze quattrocentesche dell’Umanesimo. L’evoluzione di tale ramo della grande famiglia serafica, fra momenti di crisi e di affermazione (soprattutto con Bernardino da Siena, Giovanni da Capestrano e Giacomo della Marca), e tra conflitti e pacificazioni con la componente conventuale, si riflesse nella definizione di ben precise forme architettoniche improntate a povertà, semplicità e funzionalità, nonché all’assenza programmatica di monumentalità, che intendevano esprimere compiutamente l’afflato originario. Il presente lavoro si inquadra nel progetto F-ATLAS “Franciscan landscapes: the Observance between Italy, Portugal and Spain”, che intende indagare il patrimonio architettonico dell’Ordine, al fine di sviluppare metodologie, protocolli e strumenti per la conoscenza e la valorizzazione dei suoi aspetti materiali e immateriali. Il nostro gruppo fa parte dell’unità di ricerca italiana che si occupa di casi studio relativi prevalentemente all’Umbria e all’Italia centrale, ossia una delle aree più significative per la vicenda di una compagine regolare diffusasi ovunque nell’Europa del tempo. Il contributo intende esaminare l’aderenza fra motivazioni ideali e realizzazioni conventuali e, allo stesso tempo, vuole mettere a fuoco lo sviluppo architettonico degli edifici in relazione ai contesti territoriali di cui sono parte integrante. I vasti complessi religiosi, intesi come organicamente formati dalla componente architettonica e da quella paesaggistica, presentano infatti caratteristiche eterogenee ascrivibili alle influenze delle vicende storiche locali. Attraverso un accurato studio delle fonti storiche, edite e d’archivio, ci proponiamo di indagare le vicende direttamente legate alle fasi costruttive, di restauro o di demolizione degli edifici, ma anche quelle riguardanti i passaggi di proprietà, le donazioni di immobili e di opere d’arte, le eventuali soppressioni e le confische di beni. Lo scopo è quello di delineare una metodologia di ricerca sull’evoluzione dei conventi oggetto di studio, che trovi anche riscontro nelle indagini di rilievo architettonico effettuate in situ e ne funga da integrazione.

Guarducci, A., Cottini, A., Salvestrini, F. (2023). I frati Minori e la regolare Osservanza: storia, diffusione, insediamenti. Primi report da una ricerca in corso. In Rappresentazione, Architettura e Storia. La diffusione degli ordini religiosi in Italia e nei Paesi del Mediterraneo tra Medioevo ed Età Moderna (Atti del Convegno Internazionale 10-11 maggio 2021) (pp.493-506). Roma : Sapienza Università Editrice [10.13133/9788893772679].

I frati Minori e la regolare Osservanza: storia, diffusione, insediamenti. Primi report da una ricerca in corso

Guarducci, Anna
;
2023-01-01

Abstract

L’Osservanza dei frati Minori fu avviata negli anni ’30 del Trecento allo scopo di restaurare la vita francescana secondo l’ideale di povertà e fedeltà alla regola proposto dal padre fondatore. Fin dal suo esordio la componente eremitica svolse in questo movimento, accolto non senza riserve dalla Sede apostolica, un ruolo di particolare rilievo, saldandosi con le istanze quattrocentesche dell’Umanesimo. L’evoluzione di tale ramo della grande famiglia serafica, fra momenti di crisi e di affermazione (soprattutto con Bernardino da Siena, Giovanni da Capestrano e Giacomo della Marca), e tra conflitti e pacificazioni con la componente conventuale, si riflesse nella definizione di ben precise forme architettoniche improntate a povertà, semplicità e funzionalità, nonché all’assenza programmatica di monumentalità, che intendevano esprimere compiutamente l’afflato originario. Il presente lavoro si inquadra nel progetto F-ATLAS “Franciscan landscapes: the Observance between Italy, Portugal and Spain”, che intende indagare il patrimonio architettonico dell’Ordine, al fine di sviluppare metodologie, protocolli e strumenti per la conoscenza e la valorizzazione dei suoi aspetti materiali e immateriali. Il nostro gruppo fa parte dell’unità di ricerca italiana che si occupa di casi studio relativi prevalentemente all’Umbria e all’Italia centrale, ossia una delle aree più significative per la vicenda di una compagine regolare diffusasi ovunque nell’Europa del tempo. Il contributo intende esaminare l’aderenza fra motivazioni ideali e realizzazioni conventuali e, allo stesso tempo, vuole mettere a fuoco lo sviluppo architettonico degli edifici in relazione ai contesti territoriali di cui sono parte integrante. I vasti complessi religiosi, intesi come organicamente formati dalla componente architettonica e da quella paesaggistica, presentano infatti caratteristiche eterogenee ascrivibili alle influenze delle vicende storiche locali. Attraverso un accurato studio delle fonti storiche, edite e d’archivio, ci proponiamo di indagare le vicende direttamente legate alle fasi costruttive, di restauro o di demolizione degli edifici, ma anche quelle riguardanti i passaggi di proprietà, le donazioni di immobili e di opere d’arte, le eventuali soppressioni e le confische di beni. Lo scopo è quello di delineare una metodologia di ricerca sull’evoluzione dei conventi oggetto di studio, che trovi anche riscontro nelle indagini di rilievo architettonico effettuate in situ e ne funga da integrazione.
2023
978-88-9377-267-9
Guarducci, A., Cottini, A., Salvestrini, F. (2023). I frati Minori e la regolare Osservanza: storia, diffusione, insediamenti. Primi report da una ricerca in corso. In Rappresentazione, Architettura e Storia. La diffusione degli ordini religiosi in Italia e nei Paesi del Mediterraneo tra Medioevo ed Età Moderna (Atti del Convegno Internazionale 10-11 maggio 2021) (pp.493-506). Roma : Sapienza Università Editrice [10.13133/9788893772679].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1232254