Arezzo e l’Arno. Distinti ma non distanti: nuove opportunità di sviluppo tra natura e cultura

Se il rapporto tra fiumi e città appare in ombra da quando le funzioni economico-commerciali dei corsi d’acqua nei tratti urbani sono state dismesse, va ricordato che i primi sono vettori essenziali per l’innesco di nuove funzioni e pratiche sociali, in particolare in un periodo storico in cui lo scenario ambientale acquisisce una rinnovata importanza a causa dei rischi ecologici. Sembra quindi ormai maturo il tempo per ricucire quello strappo tra fiumi e città avvertito nel dibattito scientifico (Balmori 2009, p.24) e divenuto un obiettivo per molti contesti urbani. Allo stesso tempo, si fanno urgenti nuovi approcci gestionali per ridurre le criticità ambientali e strumenti finalizzati alla partecipazione - ad esempio i contratti di fiume - che coinvolgano istituzioni, associazioni, cittadini, individuandone le azioni cruciali. Il contributo si focalizza sull’analisi delle relazioni socio-spaziali e sulle interazioni strategiche generate dagli attori coinvolti (Osti 2021), con un focus prioritario sulle pratiche partecipative sviluppate attraverso il recupero di ampi tratti del fiume Arno e di altri corsi d’acqua del territorio.