L’obiettivo principale dell’elaborato è quello di analizzare come la contrattazione collettiva di primo e di secondo livello sia in grado di affrontare e risolvere il tema del disallineamento nella valutazione giuridico ed economica tra prestazione lavorativa effettivamente richiesta e retribuzione corrisposta, dovuto essenzialmente al mutamento dei contesti organizzativi. Il punto di osservazione iniziale da cui prende avvio la ricerca riguarda gli elementi principali di scambio tra lavoratore (prestazione lavorativa) e datore (prestazione retributiva). Mettendo insieme la letteratura scientifica ed alcuni elementi della realtà, si è evidenziata una crisi del sistema classico di corrispettività all’interno del rapporto di lavoro strettamente connessa alle trasformazioni tecnologiche in atto. Nel dettaglio, le trasformazioni tecnologiche hanno imposto e impongono tutt’oggi un rinnovamento dei processi produttivi. Questo fenomeno, a sua volta, è causa di variazioni nelle esigenze del datore il quale, contrariamente a quanto avviene in un tipico modello fordista, tende a richiedere al lavoratore non più una mera esecuzione di compiti predefiniti ma anche l’interpretazione di un ruolo. In altre parole, all’interno dei contesti produttivi attuali, per alcune tipologie di lavori e di lavoratori non sembrerebbe essere più sufficiente il “saper fare” delle attività ma risulterebbe determinante anche il “come fare” le attività richieste. Quanto delineato, a sua volta, ha messo in crisi l’attuale sistema attraverso cui vengono definiti a livello giuridico ed economico gli elementi principali dello scambio tra lavoratore e datore. Il riferimento è ai sistemi di classificazione e retribuzione dei lavoratori – fissati anzitutto dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria – i quali storicamente si sono concentrati nel valutare unicamente il “saper fare” determinate attività e non anche il “come fare”. La ricerca, pertanto, mira ad approfondire come le imprese e i lavoratori – con specifico riferimento al settore merceologico dei metalmeccanici – a livello collettivo e per il tramite dei loro rappresentanti, ripensando i termini dello scambio e quindi i meccanismi di collegamento tra prestazione richiesta e retribuzione, possono oggi contribuire a rendere attuali i sistemi di classificazione e retribuzione del personale rendendoli così realmente utili alle esigenze organizzative aziendali nella prospettiva di una piena valorizzazione, prevalentemente di carattere giuridico ed economica, della professionalità del lavoratore.

Rizzotti, S. (2023). La valorizzazione della professionalità: una prospettiva di diritto delle relazioni industriali [10.25434/stefano-rizzotti_phd2023].

La valorizzazione della professionalità: una prospettiva di diritto delle relazioni industriali

Stefano Rizzotti
2023-01-01

Abstract

L’obiettivo principale dell’elaborato è quello di analizzare come la contrattazione collettiva di primo e di secondo livello sia in grado di affrontare e risolvere il tema del disallineamento nella valutazione giuridico ed economica tra prestazione lavorativa effettivamente richiesta e retribuzione corrisposta, dovuto essenzialmente al mutamento dei contesti organizzativi. Il punto di osservazione iniziale da cui prende avvio la ricerca riguarda gli elementi principali di scambio tra lavoratore (prestazione lavorativa) e datore (prestazione retributiva). Mettendo insieme la letteratura scientifica ed alcuni elementi della realtà, si è evidenziata una crisi del sistema classico di corrispettività all’interno del rapporto di lavoro strettamente connessa alle trasformazioni tecnologiche in atto. Nel dettaglio, le trasformazioni tecnologiche hanno imposto e impongono tutt’oggi un rinnovamento dei processi produttivi. Questo fenomeno, a sua volta, è causa di variazioni nelle esigenze del datore il quale, contrariamente a quanto avviene in un tipico modello fordista, tende a richiedere al lavoratore non più una mera esecuzione di compiti predefiniti ma anche l’interpretazione di un ruolo. In altre parole, all’interno dei contesti produttivi attuali, per alcune tipologie di lavori e di lavoratori non sembrerebbe essere più sufficiente il “saper fare” delle attività ma risulterebbe determinante anche il “come fare” le attività richieste. Quanto delineato, a sua volta, ha messo in crisi l’attuale sistema attraverso cui vengono definiti a livello giuridico ed economico gli elementi principali dello scambio tra lavoratore e datore. Il riferimento è ai sistemi di classificazione e retribuzione dei lavoratori – fissati anzitutto dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria – i quali storicamente si sono concentrati nel valutare unicamente il “saper fare” determinate attività e non anche il “come fare”. La ricerca, pertanto, mira ad approfondire come le imprese e i lavoratori – con specifico riferimento al settore merceologico dei metalmeccanici – a livello collettivo e per il tramite dei loro rappresentanti, ripensando i termini dello scambio e quindi i meccanismi di collegamento tra prestazione richiesta e retribuzione, possono oggi contribuire a rendere attuali i sistemi di classificazione e retribuzione del personale rendendoli così realmente utili alle esigenze organizzative aziendali nella prospettiva di una piena valorizzazione, prevalentemente di carattere giuridico ed economica, della professionalità del lavoratore.
2023
Rizzotti, S. (2023). La valorizzazione della professionalità: una prospettiva di diritto delle relazioni industriali [10.25434/stefano-rizzotti_phd2023].
Rizzotti, Stefano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1226334