Il tema della religione, rilevante per le sue molteplici valenze (identità, cultura, regole di vita, sfera valoriale), interessa il mondo del lavoro, in quanto luogo quotidiano e significativo d’incontro, di accoglienza, di conoscenza, di confronto, di integrazione. Questo studio si pone in maniera inter e trans-disciplinare mettendo in relazione gli studi e le riflessioni più recenti sul tema che aprono prospettive nuove agli orientamenti tradizionali provenienti dalla sociologia delle religioni, del lavoro e delle organizzazioni, con le istanze e gli interrogativi dei giuslavoristi. Il caso italiano viene quindi presentato in dialogo con i riferimenti teorici maggiormente significativi provenienti soprattutto da Paesi a più lunga e consolidata tradizione immigratoria. Le questioni relative all’oggetto di analisi si pongono sostanzialmente nell’ambito del lavoro dipendente e, sono già presenti in diversi accordi aziendali. L'analisi comparativa, pur nella diversità di norme che regolano il lavoro nei singoli Stati, evidenzia una base comune di quattro punti: • festività religiose e giorno di riposo settimanale; • tempi, spazi e modalità della preghiera; • cibo delle mense aziendali (selezione di alimenti, tempi e periodi di digiuno); • abito religioso, identità visiva e comunicazione. Partendo dal presupposto che è proprio del management supportare l’integrazione, la non discriminazione per credo religioso, bensì la messa in pratica di azioni favorevoli alla sua espressione in quanto centrali dell’identità dei lavoratori, la ricerca intende integrare, partendo dalla già difficile questione terminologica e di espressione sociale, i principali e più recenti studi internazionali sul tema, le questioni aperte soprattutto in Francia, Germania e Italia e aggiungere qualche nuova acquisizione sui già studiati CCNL italiani e accordi sindacali sull’integrazione di lavoratori con differenti identità religiose. Segue una parte empirica che, con l'intervista semi strutturata, intende dare voce ad alcuni dei principali studiosi italiani e stranieri. Un dialogo a distanza a cui hanno preso parte Massimo Ambrosini, Hicham Benaissa, Hugo Gaillard, Géraldine Galindo, Lionel Honoré, Massimiliano Monaci, Paul Morris, Vincenzo Pacillo, Pierfrancesco Stagi, Jochen Töpfer, Jean-Christophe Volia e Laura Zanfrini. E per valutare l'incidenza del tema su più vasta scala si riportano anche i punti di vista, raccolti direttamente e talora contraddittori, di alcuni noti pensatori contemporanei tra i quali Noam Chomsky e Peter Singer. Dunque il tema si inserisce nel più ampio quadro del “diversity management” e si confronta con temi delicati, non ultimo la prevenzione della radicalizzazione, che chiamano direttamente in causa e contrappongono il diritto alla sicurezza e quello di libertà religiosa. Gli studi sul tema (Bentivogli 2005; Colombo 2020; Ambrosini 2020) manifestano, inequivocabilmente, che la nostra immigrazione ha una storia recente e che un’indagine non può prescindere dagli studi prodotti in paesi di più lunga storia immigratoria, ad esempio Francia e Germania e dai fondamentali lavori della scuola di Cambridge (Hicks 2003, Syed et al., 2017), tenendo presente il punto di vista di studiosi provenienti da opposte scuole di pensiero.

Sangiorgio, P. (2023). La prevenzione e gestione dei conflitti generati dalla diversità religiosa nei luoghi di lavoro [10.25434/sangiorgio-placido_phd2023].

La prevenzione e gestione dei conflitti generati dalla diversità religiosa nei luoghi di lavoro

Sangiorgio, Placido
2023-01-01

Abstract

Il tema della religione, rilevante per le sue molteplici valenze (identità, cultura, regole di vita, sfera valoriale), interessa il mondo del lavoro, in quanto luogo quotidiano e significativo d’incontro, di accoglienza, di conoscenza, di confronto, di integrazione. Questo studio si pone in maniera inter e trans-disciplinare mettendo in relazione gli studi e le riflessioni più recenti sul tema che aprono prospettive nuove agli orientamenti tradizionali provenienti dalla sociologia delle religioni, del lavoro e delle organizzazioni, con le istanze e gli interrogativi dei giuslavoristi. Il caso italiano viene quindi presentato in dialogo con i riferimenti teorici maggiormente significativi provenienti soprattutto da Paesi a più lunga e consolidata tradizione immigratoria. Le questioni relative all’oggetto di analisi si pongono sostanzialmente nell’ambito del lavoro dipendente e, sono già presenti in diversi accordi aziendali. L'analisi comparativa, pur nella diversità di norme che regolano il lavoro nei singoli Stati, evidenzia una base comune di quattro punti: • festività religiose e giorno di riposo settimanale; • tempi, spazi e modalità della preghiera; • cibo delle mense aziendali (selezione di alimenti, tempi e periodi di digiuno); • abito religioso, identità visiva e comunicazione. Partendo dal presupposto che è proprio del management supportare l’integrazione, la non discriminazione per credo religioso, bensì la messa in pratica di azioni favorevoli alla sua espressione in quanto centrali dell’identità dei lavoratori, la ricerca intende integrare, partendo dalla già difficile questione terminologica e di espressione sociale, i principali e più recenti studi internazionali sul tema, le questioni aperte soprattutto in Francia, Germania e Italia e aggiungere qualche nuova acquisizione sui già studiati CCNL italiani e accordi sindacali sull’integrazione di lavoratori con differenti identità religiose. Segue una parte empirica che, con l'intervista semi strutturata, intende dare voce ad alcuni dei principali studiosi italiani e stranieri. Un dialogo a distanza a cui hanno preso parte Massimo Ambrosini, Hicham Benaissa, Hugo Gaillard, Géraldine Galindo, Lionel Honoré, Massimiliano Monaci, Paul Morris, Vincenzo Pacillo, Pierfrancesco Stagi, Jochen Töpfer, Jean-Christophe Volia e Laura Zanfrini. E per valutare l'incidenza del tema su più vasta scala si riportano anche i punti di vista, raccolti direttamente e talora contraddittori, di alcuni noti pensatori contemporanei tra i quali Noam Chomsky e Peter Singer. Dunque il tema si inserisce nel più ampio quadro del “diversity management” e si confronta con temi delicati, non ultimo la prevenzione della radicalizzazione, che chiamano direttamente in causa e contrappongono il diritto alla sicurezza e quello di libertà religiosa. Gli studi sul tema (Bentivogli 2005; Colombo 2020; Ambrosini 2020) manifestano, inequivocabilmente, che la nostra immigrazione ha una storia recente e che un’indagine non può prescindere dagli studi prodotti in paesi di più lunga storia immigratoria, ad esempio Francia e Germania e dai fondamentali lavori della scuola di Cambridge (Hicks 2003, Syed et al., 2017), tenendo presente il punto di vista di studiosi provenienti da opposte scuole di pensiero.
2023
Tiraboschi, Michele
Sangiorgio, P. (2023). La prevenzione e gestione dei conflitti generati dalla diversità religiosa nei luoghi di lavoro [10.25434/sangiorgio-placido_phd2023].
Sangiorgio, Placido
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1224595