Il patrimonio culturale italiano riveste grande importanza e significato a livello mondiale, non solo per la sua complessità, che deriva dalla sequenza di fondamentali contesti storici che si sono succeduti nel tempo, ma anche per le sue dimensioni, in termini di qualità e quantità. Quest’ultimo aspetto, quello della quantità, è da tempo discusso in differenti ambiti in particolare con riferimento all’insieme dei beni culturali conservati nei depositi di musei e istituzioni che, seppur organizzati, spesso non sono nelle condizioni di facilitarne la fruizione, non soltanto a carattere scientifico, ma anche nei riguardi del grande pubblico. Al fine di sviluppare questo tema e consentire una migliore conoscenza delle differenti modalità di conservazione dei reperti, l’Università degli Studi di Ferrara ha promosso, nell’ambito del Dottorato in Scienze e Tecnologie per l'Archeologia e i Beni culturali, una linea di ricerca volta alla comprensione delle modalità di gestione dei materiali e delle collezioni che non sono o non possono essere oggetto di esposizione. Gli obiettivi che ci si propone di raggiungere riguardano la messa a punto di modalità di catalogazione in linea tra le varie istituzioni al fine di pervenire ad una appropriata conoscenza del patrimonio “sommerso”, di proporre possibili interventi per il monitoraggio della qualità degli spazi adibiti a depositi (umidità, temperatura, luce, etc.), di approfondire le problematiche connesse con la fruizione delle raccolte conservate, anche nella previsione di eventuali spostamenti sia per esposizioni che per delocalizzazioni. L’iniziativa è supportata da borse di studio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sul programma Fondo per il sostegno dei giovani (Circolare Ministeriale n. 2236 del 04/10/2012). Per lo svolgimento delle attività è stata stipulata una convenzione specifica con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con l'Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali. L’azione concreta ha visto l’elaborazione di un questionario, disponibile anche in rete, che ha per oggetto la rilevazione dello stato dell’arte in materia di gestione e movimentazione dei beni culturali custoditi presso i musei statali e non statali e gli istituti similari a carattere museale. Contestuale è l’apertura di un dialogo con le imprese che intervengono nel settore del monitoraggio degli ambienti museali e che svolgono la loro attività specialistica nell’organizzazione di eventi con processi di movimentazione dei materiali a carattere culturale. Le informazioni raccolte consentiranno di avere un quadro generale, a livello statistico, della realtà italiana e di proporre proposte gestionali migliorative.

Muttillo, B., Cangemi, M., Peretto, C. (a cura di). (2015). Le risorse invisibili. La gestione del patrimonio archeologico e scientifico tra criticità e innovazione. FERRARA : Annali dell'Università di Ferrara [10.15160/1824-2707/11/1].

Le risorse invisibili. La gestione del patrimonio archeologico e scientifico tra criticità e innovazione

MUTTILLO, Brunella;
2015-01-01

Abstract

Il patrimonio culturale italiano riveste grande importanza e significato a livello mondiale, non solo per la sua complessità, che deriva dalla sequenza di fondamentali contesti storici che si sono succeduti nel tempo, ma anche per le sue dimensioni, in termini di qualità e quantità. Quest’ultimo aspetto, quello della quantità, è da tempo discusso in differenti ambiti in particolare con riferimento all’insieme dei beni culturali conservati nei depositi di musei e istituzioni che, seppur organizzati, spesso non sono nelle condizioni di facilitarne la fruizione, non soltanto a carattere scientifico, ma anche nei riguardi del grande pubblico. Al fine di sviluppare questo tema e consentire una migliore conoscenza delle differenti modalità di conservazione dei reperti, l’Università degli Studi di Ferrara ha promosso, nell’ambito del Dottorato in Scienze e Tecnologie per l'Archeologia e i Beni culturali, una linea di ricerca volta alla comprensione delle modalità di gestione dei materiali e delle collezioni che non sono o non possono essere oggetto di esposizione. Gli obiettivi che ci si propone di raggiungere riguardano la messa a punto di modalità di catalogazione in linea tra le varie istituzioni al fine di pervenire ad una appropriata conoscenza del patrimonio “sommerso”, di proporre possibili interventi per il monitoraggio della qualità degli spazi adibiti a depositi (umidità, temperatura, luce, etc.), di approfondire le problematiche connesse con la fruizione delle raccolte conservate, anche nella previsione di eventuali spostamenti sia per esposizioni che per delocalizzazioni. L’iniziativa è supportata da borse di studio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sul programma Fondo per il sostegno dei giovani (Circolare Ministeriale n. 2236 del 04/10/2012). Per lo svolgimento delle attività è stata stipulata una convenzione specifica con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con l'Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali. L’azione concreta ha visto l’elaborazione di un questionario, disponibile anche in rete, che ha per oggetto la rilevazione dello stato dell’arte in materia di gestione e movimentazione dei beni culturali custoditi presso i musei statali e non statali e gli istituti similari a carattere museale. Contestuale è l’apertura di un dialogo con le imprese che intervengono nel settore del monitoraggio degli ambienti museali e che svolgono la loro attività specialistica nell’organizzazione di eventi con processi di movimentazione dei materiali a carattere culturale. Le informazioni raccolte consentiranno di avere un quadro generale, a livello statistico, della realtà italiana e di proporre proposte gestionali migliorative.
2015
Muttillo, B., Cangemi, M., Peretto, C. (a cura di). (2015). Le risorse invisibili. La gestione del patrimonio archeologico e scientifico tra criticità e innovazione. FERRARA : Annali dell'Università di Ferrara [10.15160/1824-2707/11/1].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1223827