Miranduolo scavato dal 2001 al 2016 in diciassette campagne di indagine, per la dimensione raggiunta e l’effettivo ottimo stato dei depositi, si propone come un contesto a cui guardare e relazionarsi per verificare e falsificare i quadri storici ipotizzati nella più ampia dimensione, spesso basati su scavi di ridotta metratura. Il 2017 e il 2019 sono poi stati dedicati a produrre documentazione di dettaglio e rilevare a tappeto tutte le murature presenti, oltre che alla redazione del progetto scientifico per la realizzazione di un parco. I dati quantitativi rivelano il grande impegno degli archeologi e lo sforzo in conoscenza fatto. L’area occupata dal castello è pari a 4.290,72 m², mentre lo spazio indagato interno alle sue mura ammonta a 4.096,97 m² con percentuale pari al 95,48%. Inoltre si sono affrontate le superfici esterne per un’estensione di 1.028,32 m². Nell’insieme, dunque, lo scavo archeologico ha interessato 5.125,29 m². Le dimensioni assunte rendono il caso eccezionale; la messa in luce pressoché totale del castello e l’indagine, seppur parziale, degli spazi fuori dal circuito difensivo hanno permesso di costruire un modello paradigmatico di formazione ed evoluzione dell’insediamento rurale toscano fra VII secolo e XIV secolo, andando ben oltre i dati forniti dalle fonti d’archivio che, invece, documentavano l’esistenza di un castello a Miranduolo, compreso nel patrimonio dei conti Gherardeschi, dall’anno 1004.

Valenti, M. (2022). Introduzione [a: Miranduolo. Le lunghe mutazioni del potere tra VII e XIV secolo]. In M. Valenti, A. Nardini, S. Bertoldi (a cura di), Miranduolo. Le lunghe mutazioni del potere tra VII e XIV secolo (pp. 7-13). Firenze : All'Insegna del Giglio.

Introduzione [a: Miranduolo. Le lunghe mutazioni del potere tra VII e XIV secolo]

Valenti, Marco
2022-01-01

Abstract

Miranduolo scavato dal 2001 al 2016 in diciassette campagne di indagine, per la dimensione raggiunta e l’effettivo ottimo stato dei depositi, si propone come un contesto a cui guardare e relazionarsi per verificare e falsificare i quadri storici ipotizzati nella più ampia dimensione, spesso basati su scavi di ridotta metratura. Il 2017 e il 2019 sono poi stati dedicati a produrre documentazione di dettaglio e rilevare a tappeto tutte le murature presenti, oltre che alla redazione del progetto scientifico per la realizzazione di un parco. I dati quantitativi rivelano il grande impegno degli archeologi e lo sforzo in conoscenza fatto. L’area occupata dal castello è pari a 4.290,72 m², mentre lo spazio indagato interno alle sue mura ammonta a 4.096,97 m² con percentuale pari al 95,48%. Inoltre si sono affrontate le superfici esterne per un’estensione di 1.028,32 m². Nell’insieme, dunque, lo scavo archeologico ha interessato 5.125,29 m². Le dimensioni assunte rendono il caso eccezionale; la messa in luce pressoché totale del castello e l’indagine, seppur parziale, degli spazi fuori dal circuito difensivo hanno permesso di costruire un modello paradigmatico di formazione ed evoluzione dell’insediamento rurale toscano fra VII secolo e XIV secolo, andando ben oltre i dati forniti dalle fonti d’archivio che, invece, documentavano l’esistenza di un castello a Miranduolo, compreso nel patrimonio dei conti Gherardeschi, dall’anno 1004.
2022
9788892851610
Valenti, M. (2022). Introduzione [a: Miranduolo. Le lunghe mutazioni del potere tra VII e XIV secolo]. In M. Valenti, A. Nardini, S. Bertoldi (a cura di), Miranduolo. Le lunghe mutazioni del potere tra VII e XIV secolo (pp. 7-13). Firenze : All'Insegna del Giglio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1223075