La tesi si compone di due parti dedicate rispettivamente ad alcune questioni metriche e all'edizione critica di alcune laude di Iacopone da Todi, introdotte da una breve esposizione dello stato dell'arte. Nella sezione dedicata alla metrica viene affrontata, attraverso diverse indagini che muovono da diversi presupposti, la questione dell’anisosillabismo iacoponico, di centrale importanza per comprendere tutte le gradazioni della sua versificazione. Si è proceduto infatti non solo alla valutazione del peso, in sede di scansione metrico-sillabica, della presenza di figure metriche, anche interversali, quali sinalefe, dialefe, dieresi e anasinalefe, ma anche alla registrazione dell’andamento prosodico e della distribuzione degli accenti, così da esaminare le diverse opportunità di lettura del verso che una diversa scansione metrica e una differente distribuzione degli accenti avrebbero inevitabilmente condizionato, implicando anche le scelte ecdotiche, che di queste differenze hanno sempre tenuto conto. Si è dunque proceduto al censimento di una casistica che permettesse di registrare gli usi iacoponici, così da limitare l’arbitrarietà individuale. Si ritiene infatti di primaria importanza uno sguardo d’insieme agli usi del poeta per poter eliminare nella maggior misura possibile la soggettività delle scelte. In quest’ottica, punto di partenza per l’analisi prosodica, al fine di evitare una lettura arbitraria della disposizione degli accenti, sono stati i lavori in questo campo avviati da Marco Praloran sulla metrica dei Fragmenta, il cui principio base è un lavoro di analisi e scansione verso per verso. A differenza però da quanto dichiarato da Praloran, il lavoro di scavo metrico non avviene in questo caso su un’edizione già compiuta ma su un’edizione in fieri, in cui il piano di ricostruzione ecdotica va di pari passo con il tentativo di restituire la dimensione originaria del metro. Le due componenti sono in continuo dialogo tra loro e la costruzione del testo tiene conto non solo delle scelte ecdotiche ma anche delle valutazioni metriche, entrambe condotte sulla base dei dati forniti dalla tradizione manoscritta. Nel secondo capitolo della tesi trova spazio, dunque, l’edizione delle laude 34 (47), 35 (48), 36 (49), 37 (34), 38 (35), 41 (38), 44 (41), 45 (42), 49 (46), ovviamente preceduta dall’indicazione dei criteri di edizione che fanno riferimento al metodo inaugurato dalle ricerche di Rosanna Bettarini e Lino Leonardi. I testi sono preceduti e seguiti da un prospetto di note critico-documentarie in cui trovano posto il riferimento alle edizioni e commenti precedenti; l’esposizione dei testimoni utilizzati e delle rubriche; una Nota metrica, in cui vengono fornite le indicazioni principali riguardo alla metrica di ogni lauda (schema rimico e consistenza sillabica), con una breve discussione dei luoghi rilevanti dal punto di vista metrico e della possibile collocazione che ogni lauda può avere nel panorama metrico-prosodico della versificazione del laudario, anche in rapporto alle altre laude e alle possibilità metriche a cui fa ricorso Iacopone, studiate in maniera approfondita nel capitolo riguardante la metrica; e una Nota testuale, in cui vengono discussi i raggruppamenti e l’articolazione della tradizione e vengono fornite le giustificazioni per le scelte ecdotiche operate, soprattutto quando queste divergono da quelle degli editori precedenti. Da questo saggio di edizione è possibile ricavare i primi risultati o, meglio, le prime conferme: viene infatti nuovamente comprovata l’articolazione delle quattro famiglie e, dal punto di vista testuale, non si è assistito ad un vero sconvolgimento di quanto riportato dalle edizioni Ageno e Mancini, convalidando l’obiettivo, precisato da Leonardi, di restituire uno Iacopone più fedele a quanto di lui ci lasci intravedere la tradizione manoscritta.

Orobello, G. (2022). Il laudario di Iacopone da Todi. Saggio di edizione critica e studio metrico [10.25434/orobello-giuseppina_phd2022].

Il laudario di Iacopone da Todi. Saggio di edizione critica e studio metrico

Orobello, Giuseppina
2022-01-01

Abstract

La tesi si compone di due parti dedicate rispettivamente ad alcune questioni metriche e all'edizione critica di alcune laude di Iacopone da Todi, introdotte da una breve esposizione dello stato dell'arte. Nella sezione dedicata alla metrica viene affrontata, attraverso diverse indagini che muovono da diversi presupposti, la questione dell’anisosillabismo iacoponico, di centrale importanza per comprendere tutte le gradazioni della sua versificazione. Si è proceduto infatti non solo alla valutazione del peso, in sede di scansione metrico-sillabica, della presenza di figure metriche, anche interversali, quali sinalefe, dialefe, dieresi e anasinalefe, ma anche alla registrazione dell’andamento prosodico e della distribuzione degli accenti, così da esaminare le diverse opportunità di lettura del verso che una diversa scansione metrica e una differente distribuzione degli accenti avrebbero inevitabilmente condizionato, implicando anche le scelte ecdotiche, che di queste differenze hanno sempre tenuto conto. Si è dunque proceduto al censimento di una casistica che permettesse di registrare gli usi iacoponici, così da limitare l’arbitrarietà individuale. Si ritiene infatti di primaria importanza uno sguardo d’insieme agli usi del poeta per poter eliminare nella maggior misura possibile la soggettività delle scelte. In quest’ottica, punto di partenza per l’analisi prosodica, al fine di evitare una lettura arbitraria della disposizione degli accenti, sono stati i lavori in questo campo avviati da Marco Praloran sulla metrica dei Fragmenta, il cui principio base è un lavoro di analisi e scansione verso per verso. A differenza però da quanto dichiarato da Praloran, il lavoro di scavo metrico non avviene in questo caso su un’edizione già compiuta ma su un’edizione in fieri, in cui il piano di ricostruzione ecdotica va di pari passo con il tentativo di restituire la dimensione originaria del metro. Le due componenti sono in continuo dialogo tra loro e la costruzione del testo tiene conto non solo delle scelte ecdotiche ma anche delle valutazioni metriche, entrambe condotte sulla base dei dati forniti dalla tradizione manoscritta. Nel secondo capitolo della tesi trova spazio, dunque, l’edizione delle laude 34 (47), 35 (48), 36 (49), 37 (34), 38 (35), 41 (38), 44 (41), 45 (42), 49 (46), ovviamente preceduta dall’indicazione dei criteri di edizione che fanno riferimento al metodo inaugurato dalle ricerche di Rosanna Bettarini e Lino Leonardi. I testi sono preceduti e seguiti da un prospetto di note critico-documentarie in cui trovano posto il riferimento alle edizioni e commenti precedenti; l’esposizione dei testimoni utilizzati e delle rubriche; una Nota metrica, in cui vengono fornite le indicazioni principali riguardo alla metrica di ogni lauda (schema rimico e consistenza sillabica), con una breve discussione dei luoghi rilevanti dal punto di vista metrico e della possibile collocazione che ogni lauda può avere nel panorama metrico-prosodico della versificazione del laudario, anche in rapporto alle altre laude e alle possibilità metriche a cui fa ricorso Iacopone, studiate in maniera approfondita nel capitolo riguardante la metrica; e una Nota testuale, in cui vengono discussi i raggruppamenti e l’articolazione della tradizione e vengono fornite le giustificazioni per le scelte ecdotiche operate, soprattutto quando queste divergono da quelle degli editori precedenti. Da questo saggio di edizione è possibile ricavare i primi risultati o, meglio, le prime conferme: viene infatti nuovamente comprovata l’articolazione delle quattro famiglie e, dal punto di vista testuale, non si è assistito ad un vero sconvolgimento di quanto riportato dalle edizioni Ageno e Mancini, convalidando l’obiettivo, precisato da Leonardi, di restituire uno Iacopone più fedele a quanto di lui ci lasci intravedere la tradizione manoscritta.
2022
Leonardi, Lino
Orobello, G. (2022). Il laudario di Iacopone da Todi. Saggio di edizione critica e studio metrico [10.25434/orobello-giuseppina_phd2022].
Orobello, Giuseppina
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1218134