Monitorare la sostenibilità a livello internazionale è una sfida complessa anche in una società globale ed informatizzata come quella attuale. In molti campi, soprattutto ambientale, gli obiettivi politici non sono in linea con quelli di sostenibilità a lungo termine. Il sistema agroalimentare è immerso in una serie di altri sistemi, ambientali, sociali ed economici, che si intrecciano e che contribuiscono nel loro complesso alla produzione di un cibo sano e sicuro. Al di là di cosa viene coltivato, raccolto e trasformato, il sistema agroalimentare è direttamente coinvolto nel consumo di risorse quali acqua, suolo ed energia, ma è in grado di fornire beni primari per l’alimentazione oltre a fornire lavoro a milioni di persone. Lo spreco di cibo, l’utilizzo dei fertilizzanti, l’inquinamento delle acque sono fenomeni legati alla filiera del cibo che possono portare facilmente verso condizioni di inadeguatezza. L’Agenda 2030 è il principale strumento internazionale in grado di orientare le agende politiche verso obiettivi comuni di diversa natura per lo sviluppo sostenibile e rappresenta il punto di riferimento per questo lavoro. Per monitorare la sostenibilità della produzione di cibo nell’area mediterranea sono stati selezionati 24 Paesi eterogenei che fanno parte di 4 diverse macro-aree: Europa ovest (Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna); Europa est (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Cipro, Croazia, Macedonia del Nord, Montenegro, Slovenia); Medio Oriente (Israele, Giordania, Libano, Siria, Palestina, Turchia); Nord Africa (Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Tunisia). Il monitoraggio qui proposto prevede un doppio livello di dettaglio: a livello regionale (area mediterranea), focalizzato su problematiche che possono estendersi oltre i confini nazionali; a livello nazionale, incentrato sul Water-Energy-Food Nexus come base di indagine del settore agroalimentare. Il monitoraggio regionale ha previsto una scelta di indicatori tra quelli selezionati dal Sustainable Development Solution Network, che sono stati elaborati, analizzati e affiancati ad altri dati grazie al contesto delle Trasformazioni di Sachs et al., 2019, orientando la scelta verso l’ambito di cibo, suolo, acqua e oceani sostenibili. È stato individuato un insieme di 21 indicatori e 11 Challenge, ovvero sfide operative che gli enti governativi possono affrontare congiuntamente. Gli indicatori sono stati analizzati anche con l’uso di medie ponderate sulle macro-aree e sviluppando delle mappe in grado di fornire una distribuzione geografica delle situazioni indagate. Il monitoraggio nazionale è stato svolto individuando le principali problematiche agronomiche, idriche ed energetiche che meglio potessero rappresentare il WEF Nexus e che al contempo fossero rappresentativi dei fondamentali sistemi della sostenibilità: ambiente, società ed economia. Su queste premesse sono stati costruiti 9 indicatori rappresentativi del sistema agroalimentare di una nazione. Data la loro diversità, i dati sono stati normalizzati e rappresentati figurativamente su un grafico radar, grazie al quale per ogni nazione è possibile rappresentare i 9 indicatori nel loro insieme, senza perdere informazioni, per esempio, con un indice numerico sintetico. Per ogni indicatore è stato stabilito un valore soglia di inadeguatezza e di sostenibilità a determinare degli obiettivi precisi. L’analisi è stata svolta su due anni distinti, il 2008 e il 2018, per indagare una situazione pregressa rispetto alla situazione attuale. In generale, si può evidenziare come i problemi di malnutrizione riguardano soprattutto il costante aumento della popolazione obesa in tutti i Paesi, ma la denutrizione andrebbe tenuta sotto controllo anche con dati quantitativi assoluti e non solo percentuali. In agricoltura è necessaria l’implementazione di pratiche sostenibili nell’uso dei fertilizzanti e della risorsa idrica prima che gli effetti dei cambiamenti climatici inneschino situazioni non più reversibili. Oltre a questo, i Paesi della sponda nord del Mediterraneo hanno maggior necessità di agire nella gestione degli inquinanti che contaminano gli ecosistemi, mentre i Paesi della sponda sud dovrebbero prestare maggior attenzione alla protezione del territorio. La pesca è il settore più problematico a livello di area con una attuale gestione verso l’esaurimento dello stock ittico del mediterraneo. Dall’analisi a livello nazionale risulta una miglior performance da parte dei Paesi economicamente avanzati senza però dimostrare una maggior attitudine verso la sostenibilità negli indicatori individuati. Dalla comparazione tra il 2008 e il 2018 risulta però una quasi completa immobilità, con una tendenza alla regressione piuttosto che al miglioramento generale delle performance dei Paesi, sintomo della necessità di politiche attive nazionali e internazionali la cui efficacia può essere valutata dal programma di monitoraggio stesso. Questa indagine ha portato alla definizione di un monitoraggio di doppio livello, nazionale e regionale, applicabile anche ad altre situazioni, con differenti settori di analisi o differente area di studio. L’utilizzo di indicatori qualitativi e quantitativi, la distribuzione geografica tramite l’utilizzo di mappe, aver posto delle soglie di sostenibilità come obiettivi tematici da raggiungere in modo integrato e non competitivo, forniscono la base per una costante ricerca di soluzioni innovative per lo sviluppo sostenibile, affrontando sfide complesse che richiedono interazioni tra discipline e collaborazioni transnazionali.
Gigliotti, M. (2022). Sviluppo di un sistema di monitoraggio per la sostenibilità del settore agroalimentare e della gestione idrica nell'area mediterranea [10.25434/gigliotti-massimo_phd2022].
Sviluppo di un sistema di monitoraggio per la sostenibilità del settore agroalimentare e della gestione idrica nell'area mediterranea
Gigliotti, Massimo
2022-01-01
Abstract
Monitorare la sostenibilità a livello internazionale è una sfida complessa anche in una società globale ed informatizzata come quella attuale. In molti campi, soprattutto ambientale, gli obiettivi politici non sono in linea con quelli di sostenibilità a lungo termine. Il sistema agroalimentare è immerso in una serie di altri sistemi, ambientali, sociali ed economici, che si intrecciano e che contribuiscono nel loro complesso alla produzione di un cibo sano e sicuro. Al di là di cosa viene coltivato, raccolto e trasformato, il sistema agroalimentare è direttamente coinvolto nel consumo di risorse quali acqua, suolo ed energia, ma è in grado di fornire beni primari per l’alimentazione oltre a fornire lavoro a milioni di persone. Lo spreco di cibo, l’utilizzo dei fertilizzanti, l’inquinamento delle acque sono fenomeni legati alla filiera del cibo che possono portare facilmente verso condizioni di inadeguatezza. L’Agenda 2030 è il principale strumento internazionale in grado di orientare le agende politiche verso obiettivi comuni di diversa natura per lo sviluppo sostenibile e rappresenta il punto di riferimento per questo lavoro. Per monitorare la sostenibilità della produzione di cibo nell’area mediterranea sono stati selezionati 24 Paesi eterogenei che fanno parte di 4 diverse macro-aree: Europa ovest (Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna); Europa est (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Cipro, Croazia, Macedonia del Nord, Montenegro, Slovenia); Medio Oriente (Israele, Giordania, Libano, Siria, Palestina, Turchia); Nord Africa (Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Tunisia). Il monitoraggio qui proposto prevede un doppio livello di dettaglio: a livello regionale (area mediterranea), focalizzato su problematiche che possono estendersi oltre i confini nazionali; a livello nazionale, incentrato sul Water-Energy-Food Nexus come base di indagine del settore agroalimentare. Il monitoraggio regionale ha previsto una scelta di indicatori tra quelli selezionati dal Sustainable Development Solution Network, che sono stati elaborati, analizzati e affiancati ad altri dati grazie al contesto delle Trasformazioni di Sachs et al., 2019, orientando la scelta verso l’ambito di cibo, suolo, acqua e oceani sostenibili. È stato individuato un insieme di 21 indicatori e 11 Challenge, ovvero sfide operative che gli enti governativi possono affrontare congiuntamente. Gli indicatori sono stati analizzati anche con l’uso di medie ponderate sulle macro-aree e sviluppando delle mappe in grado di fornire una distribuzione geografica delle situazioni indagate. Il monitoraggio nazionale è stato svolto individuando le principali problematiche agronomiche, idriche ed energetiche che meglio potessero rappresentare il WEF Nexus e che al contempo fossero rappresentativi dei fondamentali sistemi della sostenibilità: ambiente, società ed economia. Su queste premesse sono stati costruiti 9 indicatori rappresentativi del sistema agroalimentare di una nazione. Data la loro diversità, i dati sono stati normalizzati e rappresentati figurativamente su un grafico radar, grazie al quale per ogni nazione è possibile rappresentare i 9 indicatori nel loro insieme, senza perdere informazioni, per esempio, con un indice numerico sintetico. Per ogni indicatore è stato stabilito un valore soglia di inadeguatezza e di sostenibilità a determinare degli obiettivi precisi. L’analisi è stata svolta su due anni distinti, il 2008 e il 2018, per indagare una situazione pregressa rispetto alla situazione attuale. In generale, si può evidenziare come i problemi di malnutrizione riguardano soprattutto il costante aumento della popolazione obesa in tutti i Paesi, ma la denutrizione andrebbe tenuta sotto controllo anche con dati quantitativi assoluti e non solo percentuali. In agricoltura è necessaria l’implementazione di pratiche sostenibili nell’uso dei fertilizzanti e della risorsa idrica prima che gli effetti dei cambiamenti climatici inneschino situazioni non più reversibili. Oltre a questo, i Paesi della sponda nord del Mediterraneo hanno maggior necessità di agire nella gestione degli inquinanti che contaminano gli ecosistemi, mentre i Paesi della sponda sud dovrebbero prestare maggior attenzione alla protezione del territorio. La pesca è il settore più problematico a livello di area con una attuale gestione verso l’esaurimento dello stock ittico del mediterraneo. Dall’analisi a livello nazionale risulta una miglior performance da parte dei Paesi economicamente avanzati senza però dimostrare una maggior attitudine verso la sostenibilità negli indicatori individuati. Dalla comparazione tra il 2008 e il 2018 risulta però una quasi completa immobilità, con una tendenza alla regressione piuttosto che al miglioramento generale delle performance dei Paesi, sintomo della necessità di politiche attive nazionali e internazionali la cui efficacia può essere valutata dal programma di monitoraggio stesso. Questa indagine ha portato alla definizione di un monitoraggio di doppio livello, nazionale e regionale, applicabile anche ad altre situazioni, con differenti settori di analisi o differente area di studio. L’utilizzo di indicatori qualitativi e quantitativi, la distribuzione geografica tramite l’utilizzo di mappe, aver posto delle soglie di sostenibilità come obiettivi tematici da raggiungere in modo integrato e non competitivo, forniscono la base per una costante ricerca di soluzioni innovative per lo sviluppo sostenibile, affrontando sfide complesse che richiedono interazioni tra discipline e collaborazioni transnazionali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/1217694